Una necropoli dell’Età del Rame scoperta nel Mantovano: emersi tre scheletri con armi e pugnali, «erano cacciatori»

dal Corriere della Sera

Una necropoli dell’Età del Rame

scoperta nel Mantovano:

emersi tre scheletri con armi e pugnali,

«erano cacciatori»

di Giovanni Bernardi
Il ritrovamento a San Giorgio Bigarello durante i lavori per un parco urbano. Le sepolture risalenti a 5 mila anni fa. L’ipotesi degli archeologi: nella stessa area possono trovarsi altre inumazioni in buono stato di conservazione
Nel pieno centro del paese, a duecento metri dal municipio, spunta una necropoli di 5 mila anni fa. Siamo a San Giorgio Bigarello, alle porte di Mantova, in via Tobagi. Qui, durante i lavori di realizzazione di un parco urbano su di un’area comunale, gli archeologi hanno scoperto una necropoli che nelle prossime settimane sarà tutta da esplorare. Per il momento sono emerse tre tombe risalenti all’Età del Rame, ma a breve potrebbero venire alla luce anche altre sepolture.
All’interno, gli studiosi hanno trovato degli scheletri: due sono ottimamente conservati, mentre uno è in condizioni di maggiore degrado. Entrambi mostrano una postura leggermente rannicchiata e le tumulazioni sono corredate da punte di freccia e da un pugnale: si può quindi pensare che si trattasse di cacciatori. Per la precisione, uno dei due scheletri rinvenuti «regge» l’arma in una mano, mentre sul gomito opposto gli venne poggiata la punta di una freccia. I ritrovamenti sono stati presentati venerdì dal sindaco Beniamino Morselli, dal soprintendente Gabriele Barucca (con i funzionari della Soprintendenza Leonardo Lamanna e Simone Sestito) e dalle archeologhe Daniela Castagna, direttrice tecnica della società Sap che si è occupata degli scavi, e Mari Hirose, funzionaria di Palazzo Ducale di Mantova.
Nessuno è riuscito a nascondere l’ovvia emozione. «Si tratta di una scoperta di grande importanza — le parole della Soprintendenza — per due motivi. Anzitutto perché difficilmente si trovano reperti così antichi in un così buono stato di conservazione; in secondo luogo perché il territorio si conferma ricco di storia antica». Basti pensare che i famosi Amanti di Valdaro (i due scheletri abbracciati risalenti al Neolitico rinvenuti nel 2007), vennero trovati proprio a San Giorgio Bigarello. Nel corso delle prossime settimane, verranno eseguiti ulteriori saggi e scavi. L’ipotesi degli archeologi è che nella stessa area possano trovarsi altre inumazioni simili a quelle appena scoperte.

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