PIÙ BIRRA PIÙ SOLDI PIÙ CARITÀ: UNA CORRELAZIONE VERGOGNOSA!

di don Giorgio De Capitani
È una di quelle notizie che mi fanno star male e imbestialire! Come si può accettare che si possa con tanta faciloneria e stupidità coniugare altruismo con alcol, creando così l’impressione che, per fare un’opera buona, basti raccogliere soldi, senza porsi minimamente il problema della liceità dei mezzi usati? Come si può affermare: + birra + soldi + possibilità di sostenere opere caritative? Questo è demenziale, anti-educativo e anti-sociale!
Che durante le feste ci sia anche la vendita di birra, entro certi limiti è accettabile, ma che si faccia della birra una fonte di guadagno per compiere un’opera buona, questo è semplicemente vergognoso e detestabile!
Io la penso così. E non posso non esternare tutto il mio disprezzo e tutta la mia disapprovazione per simili iniziative.
Dico semplicemente: Cari ragazzi, vergognatevi! Non si fa così il bene!
E condanno anche quelle amministrazioni comunali che danno il loro appoggio sotto forma di patrocinio, giustificando così il principio di fondo: tutto è lecito, perché lo si faccia per qualche opera socio-assistenziale o culturale.
Credo che neppure Niccolò Machiavelli fosse arrivato a tanto!

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1 Commento

  1. GIANNI ha detto:

    Probabilmente c’è stata qualche buona fede, qualche fciloneria di troppo, e quindi occorrerebbe anche sapere a cosa può portare la birra, e non solo….
    Intanto, anche la birra può oltre certi limiti portare a dipendenza, ma non solo.
    Come il vino, tende a formare purine nell’organismo, al pari di alimenti come la farinata, perché fatti coi ceci.
    E da tutto questo può dipendere parte significativa anche di quelle complesse patologie che danno luogo a fenomeni di uperuricemia e cosiddetta gotta.
    Infatti, chi soffre di gotta, si guardi bene dall’assumere vino, birra, o altri alcolici, ma anche da certi alimenti, come gli insaccati.
    Ma, anche per chi non affetto d certe patologie, non va mai incoraggiato l’uso di alcolici, anche perché taluni si lasciano prendere la mano e ne derivano poi drammatiche conseguenze.
    E’ quindi ovvio che costituisce, quello in oggetto, sia pur non così esplicitamente, una sorta quasi di messaggio che lascia trapelare una sorta di valore sociale nel consumo di certe sostanze ed alimenti.
    Ben vengano le opere sociali, ma senza passare dalla salute della gente.
    Anche perché, comunque, rispetto all’originaria birra artigianale, quella successiva, industriale, avrà foese corretto alcuni aspetti organolettici, peraltro non in senso positivo ma quanto a genuità e innocuità….lasciamo perdere….basti pensare agli additivi ed ai conservanti di cui si fa uso a livello industriale.
    Inoltre, anche chi comunque non fa uso smodato di certe bevande e di certi alimenti, dovrebbe essere invitato a informarsi di più.
    Non è neppure escluso un coinvolgimento nell’insorgenza di talune patologie, come quelle autoimmuni, per le quali vorrei ricordare che poi uno è quasi sempre costretto ad usare gli stessi farmaci chemioterapici che si usano per il cancro, come il metotrexato.
    Lo so, molti queste cose non le sanno, e le apprendono solo dopo aver provato sulla propria pelle certe amare esperienze, per cui a maggior ragione, meglio prevenire che curare, e nella prevenzione ci metto anche l’evitare di usare messaggi che fanno passare in termini di valore sociale certe iniziative, all’insegna del più fai uso di certi alimenti e di certe bevande, più fai opere di bene…..

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