Dall’alto di collinette di sterco rinsecchito

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Dall’alto di collinette di sterco rinsecchito

L’imbecillità politica la vedi nei momenti storici in cui la massa ha la testa conficcata nel vuoto d’essere, e i politici vi navigano con i piedi che convulsamente si dibattono prima di annegarvi.
Non c’è solo Matteo Salvini e Giorgia Meloni, due poveri imbecilli, ridicoli imbecilli, marionette manovrate da una massa di imbecilli.
Matteo Salvini è l’istinto belluino di una massa di selvaggi, e Giorgia Meloni è l’immagine insulsa di una comicità oscena.
Tra i due mentecatti teatranti che divertono una massa di rincoglioniti, ci sono altri politicanti che navigano nella mediocrità più piatta, rimanendo ancora a galla, aggrappati a tutti i santi venerati da una Chiesa ”imbecille”.
E così il cerchio della imbecillità si chiude; politica e religione a braccetto si godono lo spettacolo di una vallata di ossa aride, dall’alto di collinette di sterco rinsecchito.
Oggi le gerarchie sono gradini di queste collinette su cui è seduta la dea della ”imbecillità”.
Queste non sono fantasie di un fallito, con il dente avvelenato.
“Vedo”, “vedo”, “vedo”… sì “vedo” troppo al di là della massa rincoglionita e di colline di sterco rinsecchito.
Vedo, vedo, vedo… già la fine di una società e di una chiesa irrimediabilmente in via di estinzione.
Sì, Dio ha in mano ancora la carta vincente, ma che giocherà a modo suo, in modo così sorprendente da spiazzare tutti, a iniziare dalla religione e dalla stessa Chiesa istituzionale.
03/07/2021
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