A Montpellier si andrà in tram gratis (e in Europa non è sola)

www.huffingtonpost.it
02 Agosto 2023

A Montpellier si andrà in tram gratis

(e in Europa non è sola)

di Adalgisa Marrocco
I residenti della città francese avranno accesso a un pass per viaggiare liberamente su tutta la rete di trasporto pubblico già a partire dalla fine di quest’anno. In Italia, finora solo Bari ha sperimentato un abbonamento per il trasporto pubblico quasi gratis
Adieu, biglietti. Il trasporto pubblico si trasforma in servizio gratuito a Montpellier, nel sud della Francia, dove i residenti avranno accesso a un pass per viaggiare liberamente su tutta la rete di autobus e tram già a partire dalla fine di quest’anno. Con mezzo milione di abitanti (compresa l’area metropolitana), il capoluogo della regione Languedoc-Roussillon guiderà il cambiamento diventando la prima grande città d’oltralpe a introdurre un’iniziativa di questo tipo. “È un grande passo verso la giustizia sociale, il progresso e la transizione ecologica”, ha dichiarato il sindaco Michaël Delafosse.
A Montpellier la gratuità dei trasporti pubblici è già stata sperimentata nei fine settimana dal settembre 2020, mentre l’anno successivo questa possibilità è stata estesa ai giorni feriali per i minori di 18 anni e gli over 65. La novità sarà finanziata mediante il piccolo aumento di una tassa già versata dalle imprese locali, pubbliche e private, che hanno più di dieci dipendenti. Il progetto rientra inoltre nell’investimento da 150 milioni di euro che l’amministrazione locale ha fatto per incentivare la mobilità a zero emissioni, includendo anche la realizzazione di 235 chilometri di piste ciclabili, che si vanno ad aggiungere ai 160 già presenti.
In Francia esistono una quarantina di località che vantano piani di trasporto pubblico gratuito, tra cui Dunkirk, Calais e Aubagne. Tuttavia, la maggior parte di queste città conta meno di 200mila abitanti, perciò Montpellier è destinata ad avere il primato. Progetti simili sono diffusi un po’ in tutta Europa: i cittadini di Tallinn – la capitale dell’Estonia che vanta una rete di circa ottanta linee tra autobus, filobus e tram – godono dell’agevolazione dei trasporti pubblici gratuiti da ormai una decina d’anni. Nel 2019, invece, il Lussemburgo è diventato il primo Paese al mondo a offrire l’accesso gratuito ai trasporti pubblici sia ai suoi abitanti che ai visitatori stranieri: una scelta quasi dovuta, visto che il territorio vanta il più alto numero di automobili per famiglia in Europa. Malta ha seguito le orme lussemburghesi nel 2022. La Spagna, da par sua, offre abbonamenti gratuiti per alcuni mesi per i viaggi su treni a breve e media percorrenza. In Germania, a partire dal 2022, è stato lanciato un sistema in cui i trasporti pubblici urbani e regionali sono accessibili a tariffa mensile fissa agevolata. In Italia, finora solo la città di Bari ha sperimentato un abbonamento per il trasporto pubblico cittadino quasi gratis (si parla di 20 euro all’anno) per scoraggiare l’uso delle automobili.
Un rapporto di Greenpeace ha fotografato la situazione del trasporto pubblico europeo e delle strategie adottate a livello locale per ridurre le emissioni e permettere di muoversi con bus, treni e metropolitane. Ne è derivata una classifica di trenta Paesi europei e delle rispettive capitali sulla base di quattro criteri: disponibilità del biglietto climatico o multimodale e semplicità del sistema di biglietteria; costo del biglietto; presenza di riduzioni per alcune categorie di persone; ammontare dell’Iva sul trasporto pubblico. Oltre a Lussemburgo e Malta, che hanno istituito il trasporto pubblico gratuito su vasta scala, vi sono solo alcuni paesi come Austria, Germania e Ungheria che hanno introdotto tariffe relativamente convenienti su tutto il territorio nazionale.
Nell’elenco delle nazioni meno propense a questa politica, figurano Bulgaria, Croazia e Grecia. L’Italia si posiziona al 21esimo posto, non possedendo un sistema di biglietti unico.
Tuttavia, la situazione cambia se si esamina l’offerta delle diverse capitali, dato che ognuna propone abbonamenti mensili o annuali validi per la maggior parte dei mezzi, spesso affiancati da agevolazioni per specifiche fasce di utenti. Roma, per esempio, si posiziona al settimo posto della classifica di Greenpeace: il costo dell’abbonamento annuale si attesta tra i più contenuti in Europa, tuttavia alcune restrizioni nell’accesso alle agevolazioni ne limitano l’attrattiva. “Convenienza economica a parte – scrive la ong -, la qualità del trasporto pubblico a Roma non è all’altezza di una capitale europea, e chi abita a Roma sconta molte problematiche nel soddisfare le proprie esigenze di mobilità”.
Ma la gratuità dei trasporti pubblici incoraggia effettivamente ad abbandonare i mezzi personali? Greenpeace afferma che la riduzione dei prezzi è uno dei “modi più semplici e rapidi” per incoraggiare le persone a utilizzarli. Il costo deve essere inferiore a quello di un’automobile perché ci sia un vero incentivo. Perciò la ong ha lanciato un appello ai governi e alle istituzioni affinché si impegnino “per la diffusione di biglietti climatici accessibili, semplici, convenienti e inclusivi, validi a livello nazionale e sul lungo termine in tutta l’Unione”. Greenpeace chiede anche di ridurre l’Iva sul trasporto pubblico e di assicurare investimenti significativi sulla rete ferroviaria e sul trasporto pubblico locale, favorendo l’intermodalità e garantendo copertura ai cittadini che abitano nelle aree più remote.

Lascia un Commento

CAPTCHA
*