Questo Papa proprio non vuole capire…

Questo Papa proprio non vuole capire…

Bergoglio ha una visuale tutta sua di pace, che non corrisponde alla giustizia.
Come si può invitare Zelensky ad essere aperto a “serie proposte di pace”? Ma che significa?
Credo di non aver mai sentito parlare sulla situazione della guerra scatenata dal criminale Putin contro l’Ucraina in modo più chiaro di Mario Draghi, il quale più volte aveva insistito nel dire in modo esplicito e fermo che tutte le colpe sono dell’invasore, l’esercito russo di Putin, e che le condizioni della pace le deve dettare solo Zelensky, senza cedere minimamente a compromessi vari.
Il Papa di nuovo sta nel mezzo, un colpo al cerchio e un colpo alla botte, senza voler capire che questa invasione dell’Ucraina richiede giustizia, e la giustizia sta dalla parte di coloro che sono stati ingiustamente attaccati.
Papa, lo vuoi capire sì o no?
È vero che sei circondato da persone sbagliate, ma tu sei responsabile di ciò che dici.
Perché non sei ancora andato a Kiev e in Russia?
Come mai?
Oramai lo sanno tutti che il tuo dolore alla gamba è una scusa.
Invece che parlare a vanvera, facendo arrabbiare gli ucraini che si stanno difendendo, compi un gesto eroico e va’ a Kiev.
No! Non ci andrai!
Preferisci stare nel mezzo, un colpo al cerchio e un colpo alla botte, e così ti senti a posto in coscienza, con il consenso di quei pacifisti fasulli che gridano pace con le mani in tasca.
Anche noi gridiamo pace, ma dopo che la giustizia sia stata ristabilita, con il ritiro dell’esercito russo da tutti i territori dell’Ucraina occupati con la forza e dopo che l’aggressore prometterà di riparare tutti i danni compiuti ai danni della stessa Ucraina.
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www.huffingtonpost.it
02 Ottobre 2022

“Putin fermi la guerra. Zelensky tratti”.

Papa Francesco mostra la sua via per la pace

di Nadia Boffa
Nell’Angelus di oggi Bergoglio si pone concretamente come mediatore del conflitto. Condanna i referendum ma chiede il rispetto dei diritti delle minoranze, riferendosi ai russofili. E utilizza l’espressione “rispetto delle legittime preoccupazioni” russe, che ha sempre usato anche la Cina
“Putin fermi la guerra per amore del suo popolo. Zelensky accetti il negoziato. I paesi terzi non cedano all’escalation. E si rispettino i diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni”. È un Angelus diverso quello di Papa Francesco di questa domenica. Mai, in precedenza, il Pontefice si era inserito così tanto nelle dinamiche del conflitto in Ucraina e mai aveva delineato, come ora, un vero e proprio percorso per il raggiungimento della pace. Ma soprattutto, mai come in questa occasione, Papa Bergoglio ricopre una posizione mediana, tra l’aggredito e l’aggressore – che restano comunque ben definiti – cercando di portarli verso un confronto.
“Il mio appello si rivolge innanzitutto al presidente della Federazione Russa, supplicandolo di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte. Certe azioni non possono mai essere giustificate. D’altra parte, addolorato per l’immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, dirigo un altrettanto fiducioso appello al presidente dell’Ucraina ad essere aperto a serie proposte di pace. Certe azioni non possono mai essere giustificate”. È stata questa la frase di apertura del discorso del Papa, che quindi ha ribadito ancora una volta come il premier russo sia l’aggressore e il premier ucraino e quindi tutto il popolo ucraino siano gli aggrediti. “Deploro vivamente la grave situazione creatasi negli ultimi giorni, con ulteriori azioni contrarie ai principi di diritto internazionale. Essa infatti aumenta il rischio di un’escalation nucleare, fino a fare temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale” ha aggiunto Papa Francesco. Una guerra che crea così tanta sofferenza però non è più tollerabile ed ecco allora che il Papa ha supplicato, come mai prima, Zelensky, di aprirsi ai negoziati. Solo due giorni fa il premier ucraino aveva affermato di essere sì disposto a negoziare con Mosca, ma non con Vladimir Putin presidente. Evocando un futuro premier e quindi un eventuale e sperato golpe.
C’è però una frase nel discorso di Papa Francesco che non è mai stata pronunciata sinora e che assume grande rilevanza, perché fa comprendere ancora di più quanto il Papa abbia la volontà di porsi come una figura mediatrice. “La guerra è solo errore ed orrore e la soluzione in Ucraina non deve essere imposta dalla forza ma concordata, giusta e stabile. Questo vuol dire innanzitutto rispetto della vita umana, della sovranità e dell’integrità territoriale, dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni” ha dichiarato nel suo discorso. “Diritti delle minoranze”: il Papa fa chiaramente riferimento alle minoranze russofile che vivono in Ucraina e che hanno il diritto, secondo quanto affermato dal Pontefice, di vivere nel Paese in cui hanno sempre vissuto e di vedere i loro diritti rispettati. Ma poi il Pontefice va oltre e utilizza un’espressione che ha sempre usato il Paese accusato di mantenere ambiguità nelle sue posizioni nei confronti del Cremlino, ovvero la Cina. Pechino, parlando della situazione in Ucraina, ha sempre chiesto che si rispettassero le “legittime preoccupazioni”. L’ultima volta è stata lo scorso 28 settembre, quando il Ministero degli Esteri cinese, dopo il via libera all’adesione alla Russia emerso dai referendum nei territori occupati in Ucraina, ha fatto sapere: “Bisogna trovare una soluzione che tenga conto delle legittime preoccupazioni di tutte le parti in materia di sicurezza”. Con Pechino che è stata nuovamente tacciata di non prendere posizioni nette nei confronti della Russia. Adesso è lo stesso Papa che utilizza l’espressione adottata dalla Cina per cercare un confronto che porti alla pace.
Bergoglio nell’Angelus ne ha per tutti. Per la Russia, per l’Ucraina, ma anche per i Paesi terzi, che secondo lui non fanno abbastanza per promuovere la pace. “La comunità internazionale ed i paesi che svolgono un ruolo esterno rispetto alla crisi scatenata dalla aggressione dell’Ucraina da parte della Russia devono fare di tutto per promuovere la causa della pace senza lasciarsi coinvolgere in una escalation che potrebbe essere nucleare” ha affermato il Papa, sottolineando come si debba ricorrere a “tutti gli strumenti della diplomazia”. Il Papa così mette tutti in riga. Perché Putin è sì l’aggressore, ma l’Ucraina e i paesi esterni alla guerra non devono aizzare una situazione che ha già causato troppa sofferenza e che potrebbe diventare ancora più pericolosa. Che il Pontefice sottolinei che nella guerra in Ucraina non ci siano né buoni né cattivi non è una novità. Lo ha fatto più volte, l’ultima solo qualche giorno fa, quando ha detto che è sbagliato considerare il conflitto come “un film di cowboy dove ci sono buoni e cattivi”. “Ed è un errore anche pensare che questa è una guerra tra Russia e Ucraina e basta. No: questa è una guerra mondiale” ha detto. Ha anche raccontato di essersi trovato a mediare per uno scambio di prigionieri. Ma ora si pone concretamente come figura in grado di mediare tra i due Paesi opposti. E mostra la via, poi sta alle parti in causa dargli o meno retta.

2 Commenti

  1. Anacleto ha detto:

    Don Giorgio, 10 anni fa ti seguivo perché mi piaceva la tua radicalità di sinistra, oggi mi sembra di capire che sei su posizioni zelenskiane e piddine…mah… Che dispiacere

    • Don Giorgio ha detto:

      Da che parte dovrei stare? Dalla parte di un criminale che si chiama Putin o Impero russo? Non ho la testa fasciata come l’imbecille Rizzo… E secondo te la mia Sinistra radicale sarebbe un partito politico o religioso o non è il Vangelo radicale di Cristo? La mia Sinistra radicale è ideale, in realtà non esiste, ma essendo ideale la cerco e cerco di viverla ogni giorno in quella Realtà mistica che, quando la scopri dentro di te, vedi le cose in un modo del tutto diverso. Il partito chiude gli occhi, la Mistica li apre. Io non ho partito politico e neppure sono servo di una struttura religiosa. Sono spirito libero, e quando sono costretto a votare voto come voglio.

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