“Noi Siamo Chiesa”: rammollita e omologata

“Noi Siamo Chiesa”: rammollita e omologata   

da Wikipedia: “Noi Siamo Chiesa” (NSC) è la sezione italiana del movimento cattolico progressista International Movement We Are Church (IMWAC), fondato nel novembre del 1996 a seguito di una raccolta di firme in appoggio ad un "Appello dal popolo di Dio" a Giovanni Paolo II con cui si chiedeva il rinnovamento ecclesiale della Chiesa cattolica poiché le "speranze aperte nella chiesa dal Vaticano II sono andate in gran parte deluse a causa del tentativo di imprigionarne lo spirito rinnovatore".
 
Dal Blog di Noi Siamo Chiesa: L’”Appello dal popolo di Dio” del 1996 ha proposto ai vertici della Chiesa sei punti di riforma nella linea del Concilio. Essi erano e sono: dialogo e pluralismo nella Chiesa, ruolo della donna, eucaristia comunitaria ed ammissione ad essa dei divorziati risposati, celibato facoltativo del clero, riammissione dei preti sposati al servizio della comunità, superamento delle discriminazioni verso gli omosessuali, libertà di coscienza per quanto riguarda la regolazione delle nascite, impegno per la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato. Il movimento “Noi Siamo Chiesa” è da allora continuato in modo informale, senza mezzi materiali, nel silenzio totale e non casuale dei media cattolici e dovendo soffrire degli abbandoni e delle passività di quanti si sono ben presto resi conto che concrete riforme non si riuscivano ad ottenere.

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Riconosco gli iniziali intenti lodevoli, gli sforzi anche coraggiosi per continuare la lotta all’interno della Chiesa istituzionale per una riforma radicale.

La mia critica si limita alla sezione italiana di “Noi Siamo Chiesa”. Mi pare che ultimamente essa si sia rammollita, non sia più l’espressione della base, promuova discussioni ma senza far presa sulla massa del popolo di Dio. Mi sembra che a “Noi Siamo Chiesa” non interessi per nulla ciò che sta succedendo tra il clero più dissidente. Cito il mio caso personale. Diverse volte mi sono rivolto per chiedere solidarietà per qualche mia battaglia all’interno della Chiesa e nel campo socio-politico: neppure una risposta! Silenzio assoluto! Ma non sono l’unico caso lasciato solo a combattere, perché la Chiesa torni alle origini, ovvero al suo Fondatore, tradito subito, appena la Chiesa ha iniziato ad espandersi nel mondo.

Da quando Bergoglio è salito sulla cattedra di Pietro, “Noi Siamo Chiesa” non fa che sostenerlo, senza nemmeno chiedersi fin dove arriverà l’apertura così tanto proclamata di questo papa, dal sorriso facile, dai gesti popolari, dalle battute accattivanti.

“Noi Siamo Chiesa” dimentica un principio fondamentale della Profezia: essere sempre di stimolo, avere un occhio oltre, non salire sul carro del consenso generale, non cavalcare mai le aperture neppure quelle più promettenti di chi sta al potere. Volere o no, il papa è rivestito di un potere, ed è vittima del potere.

Essere di pungolo non significa negare l’evidenza, fare il bastian contrario ad ogni costo, contrastare ogni novità. Non nego che Papa Francesco stia dando una boccata d’aria fresca, ma non basta. Non vedo nulla di nuovo sotto il sole, oltre la facciata!

Cito l’ultimo caso: il documento inviato ai vescovi di tutto il mondo sulle: convivenze, coppie di fatto, unioni gay. La Chiesa si interroga sui grandi mutamenti che hanno cambiato il volto della famiglia. “Noi Siamo Chiesa” ha riportato un articolo, tra l’altro in inglese (senza la premura di tradurlo!), premettendo in italiano questo titolo: “Mai successo: il Sinodo dei vescovi chiede alle parrocchie di tutto il mondo di esprimersi sulle questioni che riguardano la famiglia e la sessualità”.

Io invece qualche riserva l’avrei. Mi preoccuperei di fare un lavoro capillare presso le parrocchie, perché il questionario sia presentato ai laici il più possibile nel modo corretto e si dia loro assoluta libertà di rispondere.

“Noi Siamo Chiesa” dovrebbe prestare più attenzione ai fermenti che ci sono già tra le comunità cristiane e il clero. Fermenti che vengono subito in parte fatti tacere, e che perciò andrebbero sostenuti. E invece, no! A “Noi Siamo Chiesa” piace riunirsi talora in convegni in cui si discute e non si va oltre. Ripeto, non è inserita nella località, non vive di località, ed ora, cosa del tutto inaccettabile, si sta omologando.

Bisogna partire dal basso, verso nuove comunità di base. Siamo stanchi dia parole, di assemblee, di proclami. Certo, anch’io scrivo documenti, ma per aprire la mente alla gente comune, in vista di una comunità evangelica radicale. Ho cercato di creare una comunità in tal senso, ultimamente a Monte di Rovagnate. Il problema sta nell’agganciare il laicato e nel risvegliare il clero. Senza mai stancarsi.

Sto scrivendo da una casa privata dove sono stato esiliato da un cardinale che parla anche di umanesimo e di aperture, ma che purtroppo non vuole che si possa discutere sui diritti civili.

“Noi Siamo Chiesa” si svegli e raccolga le voci di coloro che vivono nella realtà, e vorrebbero pagando di persona una Chiesa diversa. Non si faccia incantare da una rivoluzione di facciata! 

di don Giorgio De Capitani

 

4 Commenti

  1. Giuseppe ha detto:

    C’è da chiedersi, come è stato fatto in queste pagine per molte altre iniziative del genere, quale sia lo scopo reale di questo movimento. Non conosco le realtà straniere, ma so per esperienza che il nostro è il paese delle mille comunità, delle diecimila associazioni, degli innumerevoli comitati che spesso non approdano a nulla finendo per restare incartati nelle proprie sterili chiacchierate o, peggio ancora, vengono manipolati per tutelare o nascondere altri scopi…

  2. GIANNI ha detto:

    Lo dice il nome….noi siamo chiesa,
    quindi un’altra chiesa.
    Se si vuole realmente una cosiddetta profezia autonoma, rispetto alla chiesa, rispetto ai dogmi, e via dicendo, ripeto..se si vuole, perchè questo non è detto, allora non bisogna costruire chiese.
    GIà il termine chiesa significa, originariamente, comunità, assemblea ma allora, chi ritiene, forse profeticamente, che le cose siano diverse?
    Necessariamente non può pensarla come chi fa parte di una comunità.
    Cioè: secondo me,la profezia non può seguire le vie di una comunità, sia essa di base, sia essa chiesa, sia quel che si vuole.
    Chi è il profeta?
    Colui che parla in nome di Dio, quindi il vero profeta non necessariamente può seguire una comunità, semmai il contrario.
    Se la comunità si pone in contrasto con la profezia, il profeta è colui che riconosce l’errata visione della comunità e se ne distacca,fin tanto che altri lo seguano.
    Proprio per questo movimenti come noi siamo chiesa chiudono la profezia, perchè non sono,appunto, alto che una chiesa ulteriore, rispetto a quelle già esistenti.

  3. lalo ha detto:

    L’azione cattolica c’è già perché fare un doppione

  4. antonio villa ha detto:

    sono d’accordo con don giorgio….
    “Noi Siamo Chiesa”…non può essere solo un movimento d’opinione….

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