Il suo cadavere ha fatto il giro d’Italia: l’hanno forse di nuovo imbalsamato?

Il suo cadavere ha fatto il giro d’Italia:

l’hanno forse di nuovo imbalsamato?

di don Giorgio De Capitani
Già quando era vivo era imbalsamato nella testa, visto che, non solo in quanto ciellino, aveva una particolare predilezione per una chiusura mentale da spaventare perfino i talebani.
Non ho mai visto un prete/vescovo così ottuso di mente, nel senso di totale chiusura al Divino mistico, da lui concepito come qualcosa di carnalmente linguistico.
Conosciamo il linguaggio noiosamente elitario dei ciellini, e conosciamo il loro mal agire nel campo affaristico. Altro discorso da tirar fuori una buona volta.
Ma limitiamoci al campo della fede, che è tutt’altro che Fede evangelica.
I ciellini non li ho mai sopportati, non solo perché integralisti ed esclusivisti, ma perché comunicatori del grottesco, di un dio così complesso da essere impossibile da sciogliere dai numerosi nodi dogmatici.
Questi ciellini quadratamente schematici nel loro pensare, nel loro credere, nel loro comportarsi da pedissequi seguaci di guru, accalappiatori di gente problematica e labili psichicamente.
Non voglio fare un lungo elenco dei difetti del ciellismo e dei ciellini.
Dico solo che per la Chiesa istituzionale sono stati una benedizione, e che per il cristianesimo puro sono stati una maledizione.
Un giusto non ha bisogno di pompose celebrazioni liturgiche.
È morto, ma egli vive nell’Eternità.
Mi inorridisce questo voler incensare un cadavere, a cui ora spetta solo il sepolcro, dove marciranno come tutti i cadaveri, alla stregua degli animali.
Lo spirito vive in Eterno, il suo corpo sparisca al più presto.
Ognuno ha le sue idee, convinzioni, fobie o adulazioni.
Le mie sono chiare: la morte è un trapasso, che è già la legge stampata in questa esistenza.
La Filosofia e la Mistica parlano di “esercizio di morte”, ovvero di una coscienza interiore che esige un distacco corporeo o carnale fino al totale annientamento di tutto ciò che è “mondano”, secondo l’invito di Cristo: Siete nel mondo, ma non del mondo!
Questi caporioni di movimenti ecclesiali, il cui unico movimento è quello circolare strettamente chiuso, se non altro dovrebbero dare il buon esempio, morendo nudi di tutto, perché credenti nell’Assoluto Divino.
Leader, che da vivi si innalzano su colline di strame per animali, e che muoiono come sterco da venerare all’infinito: tanto a che servirà?
Tutto in famiglia, tra parenti, amici, adepti che ricordano ricordano ricordano, aggrappandosi a qualche ostinata illusione, venerata come certezza o dogma di fede.
È tragico questo ottuso e autoritario movimentismo ecclesiale, il cui unico intento è di dare un segno di novità: in realtà la novità sta solo nel tornare indietro, quando la Chiesa istituzionale era una botte, in cui i presunti carismatici versavano aceto trasformandolo in vino.
Oggi l’aceto è venuto meno, e nella botte ci sono esalazioni nauseabonde di qualcosa di marcio.
Ed eccoli i nuovi santi della Chiesa: cadaveri destinati alla decomposizione, a meno che non li si immerga in taumaturgiche composizioni chimiche che riescono a metterli in mostra per essere baciati sacrilegamente.
Quando uno muore, via tutto, distacco totale: resta il puro spirito, ma lo spirito c’è, se prima c’era, ed era vivo, ed era ardente.
Ecco perché si incensano i cadaveri dentro una cassa di legno lucidata a dovere.
Manca lo spirito, e allora che si venerino le casse e il cadavere che c’è dentro. E se la cassa è di ostacolo o appena si decompone, che si metta in mostra il cadavere, o meglio ciò che rimane dopo averlo tagliuzzato per farne preziose reliquie.
La Chiesa istituzionale non venera gli spiriti liberi, e come potrebbe, se sono spiriti e sono liberi?
La Chiesa venera i cadaveri, i cui resti (reliquie) servono come oppio per un popolo che si aggrappa a tutto, anche al perizoma di un guru, pur di ottenere qualche briciola di una grazia carnale.
Il cadavere di don Luigi Negri avrà un’altra celebrazione funebre nel duomo di Milano, mercoledì 5 gennaio.
Cosa dirà Mario Delpini?
Secondo me, non dirà nulla di particolare, volerà tra le nubi di un cielo anche esso triste per l’oscuramento del sole, stanco di vedere sulla terra tanta imbecillità, e una Chiesa come un carro trainato da buoi pungolati dalle bestemmie di contadinotti, che hanno perso perfino la dignità di appartenere alla nobiltà di gente tutta timorata di Dio.
LEGGERE
Mons. Luigi Negri, il 5 gennaio celebrazione in Duomo
Don Luigi Negri da Wikipedia

 

3 Commenti

  1. Marco ha detto:

    Dice una cosa giusta, a riguardo. Credo che il problema risieda proprio nelle sfere più alte e che purtroppo siano i vescovi i poco audaci a rivoltarsi. Dovevano “fare” lei vescovo, caro don Giorgio…

  2. Marco ha detto:

    Sbaglio, o fu ordinato vescovo dal Card. Tettamanzi?
    Qualche nota positiva l’avrà pure avuta…

    • Don Giorgio ha detto:

      Sì, è stato ordinato vescovo da Tettamanzi, ma Tettamanzi ha eseguito gli ordini ventuti da Roma: cosa avrebbe dovuto fare: non accettare di consacrarlo vescovo?
      E che cosa dovrebbe fare Mario Delpini: non presiedere alla celebrazione funebre di questo pomeriggio?
      Certo, anche il demonio qualche virtù ce l’ha, metterci alla prova, e anche don Luigi Negri qualche virtù l’ha avuta, se non altro mi ha stimolato ad approfondire quella fede che mi ha spinto ad arrivare al cuore della Mistica, che lui neppure ha conosciuto.

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