Solo la Lega potrà toglierci di mezzo Salvini

salvini palle

di don Giorgio De Capitani
Credo oramai che Salvini sia arrivato al capolinea e lo dimostra il fatto che ogni giorno sembra divertirsi a insultare istituzioni, solo perché fanno il loro dovere di difendere la democrazia o quel Bene comune che, se inteso rettamente, va al di là delle barriere razziste, culturali e religiose.
Come liberarci di Salvini che, come toro scatenato, a testa bassa, cozza contro ogni istituzione, senza più alcun rispetto di ciò o di chi rappresenta la Democrazia?
Non c’è che una via, ed è una ribellione all’interno della Lega, oramai nelle mani di un traditore dei principi che l’avevano animata fin dalle sue origini.
Tutti sanno che tra gli stessi leghisti c’è un grande malumore, e aumentano gli anti-salviniani. Sono sicuro che, prima o poi, scoppierà una lotta interna al partito, tale da mettere l’attuale capo banda nella necessità di doversene andare o di farsi da parte.
 
Sì, Salvini ha tradito l’originale intento della Lega, ovvero di ridare voce alla base della gente comune. Per questo, proprio per questo era nata la Lega, e su questo la Lega aveva costruito la sua fortuna, con tutti i pro e i contro che nasceranno poi con l’ingigantirsi di struttura troppo rigida, che porterà a quell’egoismo individuale e localistico, destinato a fomentare la parte peggiore dell’essere umano. Il fallimento si verificò, quando la Lega da partito di protesta divenne partito di governo, alleandosi con Berlusconi.
Anche la Lega, più che partito, doveva rimanere solo movimento di protesta: lo stesso errore lo commetterà poi il Movimento5Stelle.
Sono sempre del parere che esistono partiti adatti a governare ed esistono movimenti di protesta, con lo scopo di essere da stimolo, di avanzare proporre, di mettere in guardia chi ci governa: come voce di una base che dall’alto non viene ascoltata. E invece, purtroppo, i movimenti di protesta finiscono per perdere la testa, e si lasciano attrarre dal consenso popolare, che pretende che le cose si risolvano in poco tempo. Ecco perché la gente comune chiede ai movimenti di protesta di governare, e così succede che, una volta al governo, i movimenti diventati partiti non potranno mantenere le belle promesse, e si lasceranno anch’essi coinvolgere dalla cecità del potere oppure si lasceranno convincere che, dall’alto, le cose si vedono diversamente, ovvero con occhi più realistici.
In altre parole, i movimenti di protesta avranno sempre una esistenza relativa, dureranno finché durerà la protesta, e i malumori della gente cambiano, ecco perché sorgono altri movimenti di protesta. Proprio per questo, i movimenti di protesta non potranno mai diventare partiti politici pronti a governare. Quando Salvini dice: sono già pronto a governare, appena Renzi se ne va, dice una delle sue più grosse sciocchezze.
 
Torniamo a Salvini. Era già politicamente sbagliato il fatto che Bossi e company avessero trasformato la Lega da movimento di protesta popolare a partito di governo, ma che Salvini abbia addirittura trasformato un partito di protesta popolare a un partito con l’unico obiettivo di combattere il fenomeno immigratorio, questo è un madornale errore imperdonabile, che prima o poi cadrà come un masso sul futuro della Lega.
Ecco perché mi aspetto che, all’interno della Lega, si faccia sentire con più determinazione una contestazione nei riguardi di un leader che sta tradendo le vere esigenze del popolo leghista.
Occorrerà che qualche leghista “ragionevole” e “previdente” si faccia promotore della ribellione interna, e tolga a Salvini la sua leadership di politico “pericoloso” agli interessi degli stessi leghisti.
Non si potrà aspettare troppo, in attesa di chissà qualche intervento provvidenziale. Ci vuole coraggio: esca allo scoperto la parte migliore della Lega, supposto che ne sia rimasta qualcosa. Altrimenti, la Lega fra poco dovrà cantare il De profundis.
      

2 Commenti

  1. GIANNI ha detto:

    E’ sopratutto poco credibile che un partito quasi monotematico possa affrontare seriamente le sfide di un governo.
    Certo esiste la politica dell’immigrazione, ma non è l’unica cosa di cui ci si debba occupare, e peraltro non credo, anche ammesso si risolvano i relativi problemi, che tutto dipenda da questo..ovviamente la lega dovrebbe dire come pensa di affrontare tante altre questioni.
    Quanto meno, se insisteva su una visione federalista, almeno poteva presentarsi come partito o movimento che in quell’ottica pensava di risolvere diverse cose, a prescindere dal fatto che si condivida o meno tale idea, ma, certo, l’idea di risolvere tutto solo tramite la gestione in un certo modo dell’immigrazione, lascia, secondo me, il tempo che trova…

  2. Giuseppe ha detto:

    … qualche leghista “ragionevole” e “previdente” …? Caro don Giorgio, pensi davvero che una persona del genere esista? Se ho ben presente gli esponenti più in vista della Lega, non riesco a trovarne neanche uno appena accettabile. E prima che nasca, probabilmente la Lega (o almeno questa lega) non eisterà più.

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