Qualcuno c’è che ha idee chiare

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Qualcuno c’è che ha idee chiare

«Oggi, l’amara lezione dei conflitti del XX secolo sembra dimenticata: l’aggressione all’Ucraina da parte della Russia, pone in discussione i fondamenti stessi della nostra società internazionale, a partire dalla coesistenza pacifica. Trovarsi nuovamente immersi in una guerra di stampo ottocentesco, che sta generando morte e distruzioni, richiama immediatamente alla responsabilità; e l’Italia è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina».
Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso che ha preceduto il concerto offerto al corpo diplomatico accreditato in Italia in occasione della Festa della Repubblica.
«Deve essere l’Ucraina a decidere che pace vuole. Se l’Ucraina non è d’accordo sui termini, la pace non può essere sostenibile».
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento sull’Ucraina al vertice Ue.
Ancora: «È essenziale che Putin non vinca questa guerra. Allo stesso tempo dobbiamo chiederci se può essere utile parlargli. Sono scettico dell’utilità di queste telefonate, ma ci sono ragioni per farle. Queste conversazioni dimostrano che è Putin a non volere la pace».
Ancora. «Il confronto con Putin è necessario per risolvere il problema del grano, della sicurezza alimentare. Il rischio di una catastrofe alimentare è reale: e se non ci sarà una soluzione, dovrà essere chiaro che la colpa è di Putin».
Credo che oggi ad avere le idee chiare sulla guerra in Ucraina, oltre al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sia rimasto solo Mario Draghi, il nostro Presidente del Consiglio.
In una bolgia infernale di alienati, tra cui super cattolici e papisti dalla testa fasciata (impressionante nella sua confusione mentale il Direttore di AVVENIRE, in balìa di un gretto populismo e di un imbecille pacifismo), è almeno consolante sapere di essere in buone mani: di Mattarella e di Draghi.
E purtroppo non possiamo dire la stessa cosa nei riguardi di una Chiesa confusa e carnale, in balìa del nulla: nessuno che dia almeno un po’ di luce in questa emergenza di una guerra atroce, che ha denudato una politica vuota e una chiesa oscena.
Pauroso! Allucinante!
E il popolo-bue, ebete, rincoglionito da uno Stato e da una Chiesa fortemente “deficitari” nei grandi Ideali che hanno alimentato generazioni e generazioni del passato, eccolo sottomesso per comodità: al popolo-bue interessa salvare il proprio orticello, e si aggrappa a qualsiasi pelo del “grosso animale, pur di trovare qualche protezione e soddisfazione.
Anche il popolo-bue non vuole gli spiriti liberi, che dovranno perciò difendersi dal “grosso animale” e dai suoi cultori.
Tra lo Stato e la Chiesa e il popolo-bue c’è una marea di opinionisti e di intellettualoidi, che fanno da tramite tra il potere e la sudditanza, tra il nulla-potere e il nulla-schiavitù. Sono imbecilli rivestiti di cultura o di quel sapere superficialoide che genera confusione, e nella confusione a pagarla sono gli onesti, i giusti, gli spiriti liberi, che vengono giudicati e condannati dalla legge del più forte.
Consoliamoci: basta una fiammella a illuminare la casa, basta un giusto a toglierci dal marciume, basta uno spirito libero per pungolare un bue recalcitrante.
04/06/2022
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

Lascia un Commento

CAPTCHA
*