8xmille: Matteo Zuppi, «delusione per la scelta del Governo»
da www.settimananews.it
8xmille: Zuppi,
«delusione per la scelta del Governo»
4 giugno 2025
di: Agenzia SIR
«Esprimo delusione per la scelta del Governo di modificare in modo unilaterale le finalità e le modalità di attribuzione dell’8×1000 di pertinenza dello Stato. È una scelta che va contro la realtà pattizia dell’accordo stesso, che ne sfalsa oggettivamente la logica e il funzionamento, creando una disparità che danneggia sia la Chiesa cattolica che le altre confessioni religiose firmatarie delle intese con lo Stato».
Lo ha affermato il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, intervenendo il 3 giugno nella città felsinea al convegno nazionale «1985-2025 – Quarant’anni di sostentamento del clero: ieri, oggi e domani», promosso dall’Istituto centrale per il Sostentamento del clero a quarant’anni dalla Legge n. 222/1985 che ha riformato i rapporti tra Stato e Chiesa, superando il sistema della congrua e dei benefici ecclesiastici.
Il porporato ha ricordato che questa fonte di risorse «ci permette di essere vicini alle esigenze delle persone e a coloro che sentiamo più vicini alle nostre preoccupazioni: la lotta alla povertà, l’educazione, le tante emergenze in Italia e nel mondo». Queste – ha sottolineato – «sono una parte importante del nostro sforzo, per tutti». «Restiamo comunque fiduciosi – non è soltanto perché è il Giubileo della speranza, ma ne siamo convinti – nella composizione del contenzioso, nel rispetto delle finalità proprie per le quali il meccanismo dell’8×1000 è stato istituito e che non possono essere modificate, se non di comune accordo», ha proseguito Zuppi, ribadendo «la delusione della scelta del Governo».
«Non ci interessano i soldi – ha precisato –, ci interessano i poveri»; e il venir meno di certe risorse «oggettivamente vuole dire probabilmente poter fare meno cose; poi la Chiesa è una madre e come certe madri sono capaci di tirar fuori qualunque cosa pur di dare ciò che serve ai propri figli, faremo anche noi così».
«Non vogliamo privilegi», ha aggiunto, specificando che «i diritti sono diritti e se si cambiano» lo si deve fare «in una scelta di diritti». In gioco, ha continuato, c’è «la nostra libertà per continuare ad essere una madre che non fa mancare le risposte spirituali, attraverso la presenza della Chiesa, e materiali, con tante attività, con quel di più che è il volontariato e la gratuità che è un valore aggiunto che la Chiesa ha».
Il presidente della CEI ha invitato a «non metterci nella difficoltà», per esempio, sul fronte della lotta alle dipendenze: «Costiamo poco», ha scandito.
L’INTERVENTO DI MATTEO ZUPPI
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da Il Corriere della Sera
Matteo Zuppi: delusi dal governo
per il nuovo 8 per mille.
La replica: scelte del Conte II
di Claudio Bozza
Per il presidente della Conferenza episcopale italiana è contro gli accordi Stato-Chiesa. La riforma riguarda le scelte del contribuente tra gli interventi cui destinare il contributo
«Esprimo delusione per la scelta del governo di modificare in modo unilaterale le finalità e le modalità di attribuzione dell’8 per mille di pertinenza dello Stato». Sono dure le parole che il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, riserva a Palazzo Chigi parlando della riforma che va a intaccare l’entità dei fondi che, attraverso la dichiarazione dei redditi dei cittadini italiani, vanno a sostenere le attività della Chiesa cattolica.
Il j’accuse di Zuppi è circostanziato: «È una scelta che va contro la realtà pattizia dell’accordo stesso, che ne sfalsa oggettivamente la logica e il funzionamento, creando una disparità che danneggia sia la Chiesa cattolica che le altre confessioni religiose firmatarie delle intese con lo Stato». L’arcivescovo di Bologna parla dalla sua città durante il convegno sui «Quarant’anni di sostentamento del clero», appunto quattro decenni dopo l’entratta in vigore della legge 222/1985 che ha riformato i rapporti tra Stato e Chiesa, superando il sistema della congrua e dei benefici ecclesiastici. Il cardinale ha ricordato che questa fonte di risorse «ci permette di essere vicini alle esigenze delle persone e a coloro che sentiamo più vicini alle nostre preoccupazioni: la lotta alla povertà, l’educazione, le tante emergenze in Italia e nel mondo». Queste, ha sottolineato, «sono una parte importante del nostro sforzo, per tutti».
Da Palazzo Chigi, apprese le parole di Zuppi, filtra una replica che respinge ogni responsabilità. Secondo quanto si apprende «la modifica all’articolo 47 della legge 222/85 fu introdotta dalla maggioranza parlamentare che sosteneva il governo Conte 2 con la legge 157 che convertiva il decreto legge 124 del 26 ottobre 2019». Una riforma che «introdusse la possibilità per il contribuente di poter scegliere direttamente, in caso di scelta dell’8 per mille allo Stato, a quale delle cinque tipologie di intervento destinare il proprio contributo». Nel 2023 il governo Meloni, secondo fonti di Palazzo Chigi, avrebbe poi «semplicemente inserito una sesta finalità al fine di poter sostenere le comunità di recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche».
A difesa di Zuppi arriva poi Matteo Renzi: «Togliere alla Chiesa cattolica quello che le spetta in virtù del Concordato e farlo perché magari non si condivide la posizione della Cei sui migranti è l‘ennesimo colpo di testa del duo Meloni-Mantovano», incalza l’ex premier.
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da AVVENIRE
martedì 3 giugno 2025
Zuppi: «Sull’8xmille delusi dal governo».
La replica: «Solo una mini-modifica»
Chiara Unguendoli, Bologna
In occasione dei 40 anni del sostentamento del clero il presidente della Cei ribadisce il rammarico per «la scelta unilaterale dell’esecutivo di modificare finalità e modalità di attribuire i fondi»
I lavori del convegno nazionale a Bologna sui quarant’anni del sostentamento del clero – Unguendoli
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