Tra selphie di un ego
che defeca veleno…
di don Giorgio De Capitani
Ulteriore prova di quanto sia quasi infinito l’ego di questo imbecille e pazzoide sindaco, Efrem Brambilla (che non vorrei mai nominare, perché è quanto lui desidera per rendersi famoso, ma è nel mio dna ha fare nomi e cognomi): a questo “coso” (potrei anche parlare di “persona”, ma in quanto termine nel suo senso originale di “maschera”) interessa solo fare qualche minimo sforzo (gli altri sforzi sono per trovare il modo per distruggere l’Unione e il suo paese, anche per giustificare il mensile che prende in quanto sindaco, senza questa entrata economica, lui, fannullone nato, come camperebbe?), per mettersi in mostra, rubando alla verità dei fatti la scena, ogniqualvolta gli si offre una buona occasione per farlo. Ha l’arte di beccare qualche buona occasione, anche inventandola di sana pianta, tanto i suoi cittadini hanno le fette di salame sugli occhi, e a lui basterebbe una occasione ogni tanto, tanto il suo orgasmo regge a lungo.
In realtà, di “buono” da dire o da fare avrebbe ben poco, a causa di quella dissennatezza che contraddistingue il suo pensiero e il suo agire.
Ancora ci provo: voi amministratori de La Valletta Brianza, che siete coinvolti in quanto parte responsabile dell’Unione, dovete trovare anche un solo appiglio o un capello fuori posto per denunciarlo. In realtà, c’è ben più di un appiglio o di un capello fuori posto: non si tratta di un sindaco fuori controllo?
Già l’ho detto, ma non mi stanco di ripeterlo: in tutta la mia esistenza (85 anni a poco, e ho avuto molteplici e diverse esperienze pastorali, in montagna, in pianura, in città, in collina)!) mai ho trovato un sindaco così dissennato, pieno di invidie, di ripicche, che non sopporta chi è più saggio di lui, più competente di lui, più serio di lui.
Il mio vero problema, e credo che lo sia per tanti altri, è se sia possibile trovare in Efrem Brambilla come sindaco qualcosa di normalità o di razionalità, per permetterci una qualche via per farlo rinsavire. Solitamente in questi casi si fa leva su qualche buon sentimento, magari nascosto nell’inconscio più inconscio.
La mia amarezza è che non so ancora vedere e trovare un appiglio umano, e la mia convinzione è che ci troviamo di fronte a un muro di gomma: ogni tentativo per rinsavirlo torna indietro a colpire chi ha ragione, e dopo una serie di rinculi ci si può demoralizzare, anche perché non tutti vorrebbero fare il martire a buon mercato o l’eroe paga per tutti.
Sono passati i bei tempi di una volta, quando c’era chi lottava per gli altri pagandola di persona. E oggi dove trovi tanto facilmente chi dà la vita per gli altri?
Chiariamo ulteriormente. Il problema non è solo l’ottusità o cecità o l’ego di Efrem Brambilla in quanto sindaco, ma, oltre la responsabilità in solido dei suoi più stretti collaboratori che lasciano fare o addirittura lo sostengono, il problema sono anche i cittadini di Santa Maria Hoè, che non riesco proprio a trovare una parola che squalifichi il loro atteggiamento: sono indifferenti, menefreghisti, hanno altro a cui pensare, per loro tutto va bene, hanno paura di eventuali ritorsioni di un sindaco pazzo, disposto a distruggere l’onorabilità o la carriera dei suoi cittadini che mostrassero qualche segno di dissidenza?
E perché dimenticare anche un passato di parroci, uno in particolare, don Carlo, che hanno educato la comunità costringendola in una chiusura mentale fatta solo di fobie per il sesso, e anche con il pallino campanilistico, per cui tutto ciò che era più in valle doveva sparire o essere umiliato? Anni e anni di questa mentalità pastorale non producono ancora degli effetti sulla gente? Qualcuno potrebbe dire: ma i nuovi, provenienti da fuori dove sono? Perché non danno un’aria più respirabile? Perché negarlo? Quando ero a Monte, guai se non avesse avuto la fortuna di avere gente proveniente da fuori: gente tra l’altro ricca di energie nuove!
Immaginate un paese, che di fronte a preti che se ne fregano o addirittura istillano veleno, e al loro sindaco che è pazzo, ne combina di tutti i colori, non dice nulla, non fiata, non discute, non protesta?
Ma fino a quando la gente resterà amorfa, succube di situazioni assurde e paradossali, e di istituzioni guidate da gente fuori controllo?
Non rimane che un pugno duro da parte di chi ama il bene comune, e nel caso di Unioni di più Comuni, come è il caso nostro, allora non bisogna dormirci sopra, occorre trovare tutte le vie per risolvere la situazione, non bisogna tacere per prudenza eccessiva aspettando che la burrasca passi.
Io la penso così: quando di mezzo c’è il bene comune, allora bisogna mettere da parte ogni attendismo, ogni paura che parlando si possano aggravare le situazioni. Questa è una politica sbagliata.
Ad ogni ritardo colpevole il bene comune si arresta, si blocca, viene danneggiato ogni giorno che passa, e così a star male non è il sindaco imbecille e pazzo, il quale se la gode tra orgasmi di un ego che non cessa mai di sgonfiarsi, ma a star male è il sindaco onesto che vorrebbe che tutto finisse nel migliore dei modi, ma anche costui sa che finché resterà al posto di comando di un paese, con cui si è costretti a lavorare insieme per il bene dei due paesi (esiste l’Unione o no?) tutto procederà di male in peggio.
E allora bisogna sfinire il colpevole pazzo con colpi ai reni, come in un pugilato. Naturalmente in senso politico.
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Anche questo selphie veramente “osceno” per non dire offensivo della carica istituzionale di cui è investito il sindaco di Santa Maria Hoè, Efrem Brambilla, sia perché coinvolge il neo dottorino a servizio sanitario dei cittadini della Valletta Brianza, e non solo di Santa Maria Hoè, che forse non si è ancora reso conto con chi avrà a che fare, sia per questa specie di sindaco ancora una volta indegno per mancanza di onestà intellettuale, ovvero di obiettività.
Lo ripeto: sarà sempre più impossibile trovare in questo sindaco un benché minimo pudore di decenza istituzionale.
Lo ripeto: ciò non basterebbe per denunciarlo e mandarlo a casa?
E allora forse capirà che cosa significhi anche affrontare i problemi di carattere economico, visto che oggi si accontenta del comodo stipendio da sindaco, tanto più che ci sono pelandroni alla ricerca di un lavoro che permette di impiegare magari anche solo un’ora al giorno, e ci sono cariche istituzionali che si lasciano facilmente adescare da furbi amministratori che campano perfino sul disfacimento istituzionale del loro paese.
Forse qualcuno, lo stesso sindaco, è sicuro che prima o poi lui vincerà, perché convinto che infinta è l’imbecillità umana, ma si sbaglia di grosso: se non altro domani nessuno potrà accusare quei giusti, magari pochi, che nel momento giusto hanno avuto il coraggio di tirar fuori la testa dalla sabbia.
E non è poco: ogni testa pensante è una minaccia alla falsità e all’inganno, una contestazione diretta a sindaci che vorrebbero fare tutto ciò che vogliono, anche prendere un neo dottorino, sfruttandolo come garante della sua (del sindaco) salute mentale, il che lo garantirebbe da altre accuse ben più gravi: di essere politicamente un folle capace di abbracciare quell’ego, ovvero quel grosso ventre in cui entra di tutto, che poi trasformato in merda va a finire nella fogna: parola di Gesù Cristo (Matteo 15,17-20).
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Un amico mi ha mandato quest’altro messagggio del sindaco di Santa Maria Hoè.
A parte il commento a dir poco idiota dello stesso sindaco, vorrei sapere se Diego Toluzzo e Francesco De Cani non abbiano qualche conflitto d’interesse. Tutto qui.
Signor Gianfranco Barbieri, meno male che scrive anche qui.
Il problema è che colui che inganna è come un virus che infetta, e ad oggi il rischio è quello di non capire più chi abbia torto e chi abbia ragione, chi sia il competente e chi invece non lo sia affatto.
Oltretutto, da una cosa seria come quella che sta accadendo all’Unione c’è la volontà da parte del sindaco di S. Maria di farla sembrare una sciocchezzuola e che i cattivoni sono sempre gli altri.
Sostenuto da chi questo sindaco? Figlio esemplare della Lega, del berlusconismo e del populismo dei bassi fondi va bene, perché tutti lasciano correre.
Quello che non sopporto vedere è come si sia capaci di confondere, di insinuare, di inventare, di screditare il lavoro di altri… solo per mettersi in buona luce: in fondo in fondo, il sindaco di S. Maria sa di sbagliare. Lo dimostra il fatto che sperpera soldi in avvocati.
E questa è l’unica scappatoia, visto che il coraggio e la maturità di affrontare le cose gli mancano totalmente.
Don Giorgio e Efrem Brambilla sono come il sole e la notte.
Potrei buttarmi nel fuoco perché conosco la limpidezza, l’onestà, la purezza, la saggezza e l’intelligenza di don Giorgio. Non si è mai sbagliato né su Berlusconi, né su Salvini per fare solo due esempi. E so che non si sbaglia sul sindaco di Santa Maria Hoè.
Tutto e tutti si sono ridotti a riempire il proprio ventre e chi denuncia questa cosa dà fastidio, perché oggi ci troviamo a essere un popolo così sazio che dormiamo.
Indifferenza totale…
Manca, sinceramente, da parte de La Valletta Brianza un martellante richiamo per informare la popolazione, per renderla anche partecipe dicendo le cose come stanno.
Oggi ci troviamo con la nave in mano al cuoco di bordo, dove ci verrà trasmesso in continuazione ciò che mangeremo.
Per dirla prendendo spunto da Kierkegaard.
Non sta già succedendo così?
Perché non vi trovate a discutere a voce?
purtroppo il pudore o almeno un po’ di modestia nel Sindaco Efrem Brambilla non ci sono mai state da quando era assessore e poi sindaco, in quanto prima non aveva mai mosso un dito d’impegno per il nostro comune o in parrocchia. Ora parte dal presupposto, che la popolazione l’ha votato e che riscuote tutt’ora il consenso e si arroga il diritto di fare quello che vuole, confondendo il servizio al bene comune del paese con un campanilismo di raccatto.
Anch’io avendo frequentato la politica, anche a livello provinciale non ho mai conosciuto un sindaco, fosse di destra di sinistra o di qualsivoglia colore, forse si può avvicinare alla figura macchiettistica di Cetto lo Qualunque per la sua mania di apparire e di far vedere quello che realizza. La colpa anche del gruppo che per tanti anni ha governato il paese di Santa Maria Hoè e non ha avuto il coraggio di presentare una lista e di fare la minoranza, almeno per fermare la distruzione della collaborazione tra i comuni che formano l’ Unione dei Comuni Lombarda della Valletta. Un lavoro costato fatica per superare i campanilismi ottusi e costruire invece un rapporto
efficace per il bene comune dei nostri paesi. Ho fatto qualche intervento su Merateonline per farlo rinsavire ,non ho mai avuto paura di manifestare il dissenso per un sindaco che sta sperperando denari in avvocati ed esperti contabili per giustificare la sua inadempienza e il suo ego smisurato. Gli ho ricordato che anche Napoleone ha vinto ad Austerlitz, ma poi c’è stato Waterloo. Caro Don Giorgio le chiedo gentilmente di non presentarlo sempre come un pantagruelico, perde la forza della sua denuncia senza se e senza ma, spero solo che anche la popolazione di Santa Maria si accorga in quale baratro ci sta portando , vedi ultima dismissione di alcuni servizi dall’Unione con annessi ricorsi legali al Tar.
Gianfranco Barbieri