Noa: “Guerra a Gaza non in mio nome”
Intervento prima del concerto a Santa Croce (Firenze)
Così ha detto la celebre cantante Noa in un toccante discorso che ha preceduto il concerto di chiusura della prima giornata del Festival dei Cammini di Francesco nella basilica di Santa Croce a Firenze.
“Devo parlare in termini chiari: come israeliana, come donna, come ebrea, madre, essere umano chiedo la fine immediata dell’orribile guerra condotta a Gaza.
All’inizio questa guerra è stata giustificata come rappresaglia per il mostruoso attacco contro i civili israeliani del 7 ottobre, dove Hamas ha massacrato, violentato, mutilato e rapito uomini, donne e bambini, ma da allora si è mostruosamente trasformata in una guerra di attacchi folli, illegali, immorali contro civili innocenti, tra cui migliaia di bambini che vengono affamati e uccisi in modo indiscriminato. Questo va al di là delle parole, al di là dell’immaginazione. Sono devastata, disgustata e furiosa.
Desidero innalzare la mia voce in modo chiaro e netto: non in mio nome si sta facendo questo, non in nome di milioni di israeliani che sono stati illusi, raggirati, ingannati, traditi e rapiti da un gruppo demoniaco folle e corrotto di persone che, se non verranno fermate, condurranno non solo Gaza ma anche Israele alla morte. È importante che voi sappiate che noi in Israele stiamo lottando valorosamente contro questi criminali, così come gli abitanti di Gaza, anche nella tragedia indicibile che stanno soffrendo, innalzano la loro voce coraggiosa contro Hamas, spesso a costo della morte.
Abbiamo bisogno del vostro aiuto. Vi chiediamo di stare con il popolo israeliano, non con il governo israeliano, proprio come dovreste stare con il popolo palestinese, non con Hamas. Abbiamo bisogno che i nostri amici denuncino la folle leadership di entrambe le parti e sostengano la leadership moderata, insistendo sulla fine immediata della guerra, sull’immediato ritorno di tutti gli ostaggi, sull’immediato avvio di un processo diplomatico che garantisca la sicurezza e la prosperità di entrambi, sia israeliani che palestinesi, e riconosca la Palestina insieme a Israele. Non la Palestina al posto di Israele, per non cercare di risolvere una tragedia creandone un’altra. Sostenete la soluzione di due stati”, ha chiesto Noa, perché “abbiamo tutti bisogno di un luogo in cui prosperare con la nostra lingua, cultura e identità. Da una posizione di equilibrio e fiducia cerchiamo di avvicinarci e costruire ponti e legami per il benessere reciproco. Ci vorrà tempo, siamo due popoli profondamente feriti, ma questa è la strada che dobbiamo percorrere. Non possiamo rimediare al passato, ma possiamo rimediare al futuro”.
In precedenza, Noa aveva voluto assistere a un significativo appuntamento di dialogo che si è tenuto nel Cenacolo di Santa Croce a margine dell’apertura del Festival dei Cammini di Francesco: l’inaugurazione di un progetto di collaborazione strutturale fra le comunità ebraica, islamica e cattolica di Firenze, alla presenza del rabbino capo Gad Piperno, dell’imam Izzedin Elzir, dell’arcivescovo Gherardo Gambelli, della sindaca Sara Funaro e di rappresentanti dell’Università di Firenze, dell’Opera di Santa Croce e della comunità francescana.
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