Per una Giornata della memoria berlusconiana

di don Giorgio De Capitani
I suoi ancora numerosi fanatici assicurano che Silvio Berlusconi è eterno e che perciò non morirà mai, sempre pronto in ogni caso a risorgere anche in meno di tre giorni dalla sua eventuale morte.
Forse lo stesso Padre Eterno, quando gli apparirà davanti, lo rimanderà sulla terra, o per punirci o perché non vorrebbe avere rogne nel suo regno di Giusti.
Che non tocchi a noi giudicare Silvio Berlusconi è scritto anche nella Bibbia, ma che mi si proibisca di dire la mia sul comportamento del Cavaliere questo non lo potrò mai accettare, anche se lo stesso Padre Eterno me lo dovesse ordinare.
Se oggi sarebbe del tutto sciocco e inutile uccidere un cadavere, non posso dimenticare ciò che Silvio Berlusconi ha fatto nel passato, quando ha s-governato per più di vent’anni l’Italia. Un cancro, che si era alleato con altri due cancri, Comunione e Liberazione e la Lega Nord.
Sono riusciti nel loro intento di tagliare la testa a milioni di italiani, rendendoli tronconi di carnalità fumante.
Da allora è nato un popolo di imbecilli, senza pensiero. Poi arriverà Matteo Salvini a gonfiare la pancia di leghisti, che ancora oggi si nutrono di fasulle promesse per un benessere maledetto.
Fra qualche anno ci sarà la Giornata della memoria berlusconiana, ovvero della decapitazione di milioni di italiani da parte di un cavaliere che non ha fatto come San Giorgio che ha ucciso il drago per salvare una innocente fanciulla, ma si prendeva le donne più giovani e più belle e se le godeva, con la benedizione di Santa Romana Chiesa.
E gli italiani partecipavano ai suoi innumerevoli orgasmi, solo desiderando l’impossibile: non avevano i soldi per pagare prestazioni sessuali, che solitamente vengono concesse al miglior offerente.
Oggi Silvio appare e non appare, la sua ombra è ovunque: l’ombra di uno spettro tombale. Ma basta perché i suoi fanatici cultori lo esaltino come il salvatore della patria. La sua ombra rende ancora, in vista di qualche posto redditizio o di qualche prestazione mediatica. C’è chi forse in buona fede crede nella sua ombra, e c’è chi finge di credere, perché Silvio è Silvio, e il suo mito durerà ancora a lungo, in un popolo che non è più popolo, ma una massa di cervelli spappolati dal virus di un berlusconismo che sorpasserà di gran lunga il virus nazista.
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da Il Giornale.it
05/02/2021

A Roma spunta lo striscione

per Berlusconi

Gabriele Laganà
“Benvenuto presidente”. Con un maxi striscione posizionato davanti all’ingresso di quella che dovrebbe essere l’ex Villa Zeffirelli sull’Appia antica, struttura di proprietà di Silvio Berlusconi, divenuta la nuova residenza romana del presidente di Fi dopo l’addio della sede storica di palazzo Grazioli, gli esponenti azzurri volevano salutare il ritorno a Roma del leader azzurro che oggi avrebbe dovuto guidare la delegazione del partito alle consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi.
Un arrivo, quello del Cavaliere, atteso da molti esponenti di Fi. Ma il ritorno di Berlusconi nella Capitale non è avvenuto. “Peccato, era tutto pronto”, ha scritto la senatrice azzurra Licia Ronzulli sulla sua pagina Facebook che ha accompagnato il post con la foto del grande striscione, simbolo di affetto per Berlusconi.
Non vi è nessuna ragione politica dietro l’assenza del leader azzurro nella delegazione di Forza Italia che ha partecipato alle consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi. Berlusconi, infatti,”suo malgrado” è stato costretto a dare forfait per “motivi precauzionali legati allo stato di salute”. A fare luce sulla questione è stata una nota ufficiale del partito nella quale si annunciava che il Cavaliere non sarebbe giunto a Roma ma che lo stesso Berlusconi aveva anticipato al telefono la posizione di Fi all’ex presidente della Bce.
Fonti azzurre hanno anche precisato che l’ex premier “sta benissimo” ma i medici, tra cui Alberto Zangrillo, gli avrebbero consigliato di restare in Provenza, dopo aver prescritto un periodo di riposo assoluto di almeno 15 giorni.
Secondo il programma originario, appreso dall’Adnkronos, Berlusconi doveva fare una toccata e fuga, riposarsi qualche ora nell’ex Villa Zeffirelli, recarsi alla Camera da Draghi e, infine, ripartire per la Francia. Un tour de force che i medici hanno consigliato di evitare.
Quindi “l’amara sorpresa”. Ma la speranza dei forzisti è che il leader possa tornare a Roma al più presto, magari in occasione del secondo giro di consultazioni, se si dovessero svolgere. “Il presidente Berlusconi sta benissimo, solo per regioni precauzionali legate al suo stato di salute non è venuto oggi a Roma, ma si è riservato di venire per il secondo giro di consultazioni con Draghi”, ha spiegato a Skytg24 il senatore di Fi, Giuseppe Moles.

1 Commento

  1. Giuseppe ha detto:

    Sarebbe stato davvero imprudente per un uomo della sua età, fare un salto nell’appartamentino discreto che, secondo abitudini consolidate, è la sua nuova residenza romana. Ormai conosciamo bene la sua vita morigerata e il suo sapersi accontentare di quei pochi metri quadri in cui si raccolgono due camere e cucina. Il nostro eroe, oltretutto ha perso la badante di una vita, perché Mariarosaria Rossi ha deciso di cambiare vita e partito, povero presidente…

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