“E, chinato il capo, consegnò lo spirito”, ovvero ci donò il suo Spirito
“E, chinato il capo, consegnò lo spirito”,
ovvero ci donò il suo Spirito
dal Vangelo secondo Giovanni (19,25-30)
Stavano presso la croce di Gesù sua madre,
la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava,
disse alla madre:
«Donna, ecco tuo figlio!».
Poi disse al discepolo:
«Ecco tua madre!».
E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto,
affinché si compisse la Scrittura,
disse: «Ho sete».
Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna,
imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.
Dopo aver preso l’aceto,
Gesù disse: «È compiuto!».
E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
“Spirò”: era il verbo usato dalla vecchia traduzione, che intendeva “spirare” nel senso di morire fisicamente.
La nuova versione della Conferenza Episcopale Italiana, secondo le indicazioni di molti esegeti moderni, traduce “spirò” con “rese lo spirito” (Matteo 27,50).
Giovanni è ancora più esplicito: “consegnò lo spirito”, nel senso di “donò lo spirito”.
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