Quando il Comune è nelle mani di un Commissario burocratico e di uffici amministrativi menefreghisti

tesseraelet
di don Giorgio De Capitani
Veramente inaccettabile e antidemocratico ciò che è successo in questi giorni a proposito della sostituzione della tessera elettorale: tipico atteggiamento di un Comune, nelle mani in questi mesi (tra la decadenza delle precedenti amministrazioni e in attesa delle elezioni per il rinnovo del nuovo Comune, nato dalla fusione di Perego e di Rovagnate) di un Commissario, il quale è pagato (sembra anche profumatamente; in ogni caso, noi cittadini vorremmo sapere l’onorario che percepisce dai due ex Comuni), a fare il minimo indispensabile per quanto riguarda la burocrazia o le formalità di rito (basterebbe constatare anche solo la sua presenza “fisica” nella sede comunale), e tipo atteggiamento di un Comune nelle mani di uffici comunali allo sbaraglio, incapaci di cavarsela da soli, creando perciò disagi su disagi ai cittadini.
La sostituzione della tessera elettorale (non ho ancora capito il motivo di tale urgenza: non si poteva aspettare?) è diventata un caso nazionale, a dimostrazione della più totale inefficienza del Commissario e degli uffici comunali competenti.
Denuncio il fatto che i cittadini dovevano essere avvertiti, e non sono stati avvertiti. Si sono creati tali difficoltà, tali ostacoli da scatenare tutta la mia rabbia di cittadino, che da sempre si batte perché il proprio Comune sia competente, responsabile e a totale servizio del paese.
Come al solito, nessuno si sente responsabile, o l’uno accusa l’altro, o, ancor peggio, ci si sente in coscienza a posto, quando tutti hanno visto e vedono ciò che è successo.
Vergognatevi! Siete al servizio dei cittadini, e non sono i cittadini al servizio delle vostre comodità o incapacità o lazzaronite acuta!
E create altre difficoltà, come state facendo, quando quei cittadini, finalmente avvertiti dal passa parola, vengono a sostituire la tessera elettorale! Create altri problemi, avanti! Divertitevi!
E, infine, non posso non esprimere tutta la mia amarezza nel constatare, nello stesso tempo, la passività di quei cittadini che dovrebbero, in tali emergenze, tirar fuori quel darsi da fare per il bene del paese, che non ha bisogno di parolai, ma di chi s’impegna per il proprio Comune. Avete facebook, avete il computer con la posta email, avete la lingua: usateli e usatele, anche per il bene della comunità!
Ho sempre avuto polemiche, proprio perché non me ne frego di questo mondo, ma la mia prima preoccupazione è sempre stata la propria comunità, sia religiosa che civile. La rivoluzione parte dal piccolo, ed è qui nel piccolo che ciascuno può seminare qualcosa di buono.
Non entro per ora nella campagna elettorale. Ma fra breve lo farò, e andrò giù pesante, senza risparmiare nulla e nessuno, a destra e a sinistra. Ho già notato cose turche, e dirò ciò che penso sul futuro del nuovo Comune.

2 Commenti

  1. Giuseppe ha detto:

    Per quello che serve, caro don Giorgio, hai tutta la mia comprensione. Abbiamo imparato a conoscere le vicissitudini del comune in cui vivi solo attraverso i tuoi post appassionati, che sono una testimonianza forte del tuo impegno e di quanto tu ci tenga. Ti posso assicurare, però, che l’inefficienza e le carenze che denunci, non sono un fatto isolato, bensì pressoché la regola in questo benedetto paese. C’è molta approssimazione nella gestione degli enti locali, che si sposa benissimo con il lassismo e la mancanza di una adeguata competenza in chi viene chiamato a ricoprire ruoli di responsabilità nelle varie amministrazioni che, come se non bastasse, devono fare spesso i conti con una cronica mancanza di risorse…

  2. GIANNI ha detto:

    ed io non posso che riconfermare la mia attesa per ciò che sarà svelato.
    Quanto alla gestione, non c’è che dire….ma forse il brutto è che in Italia probabilmente siamo ormai abituati a gestioni quanto meno inefficienti ed assurde.

Lascia un Commento

CAPTCHA
*