Un sindaco “straniero” che odia gli stranieri, ovvero se stesso

L’EDITORIUALE
di Don Giorgio

Un sindaco “straniero”

che odia gli stranieri, ovvero se stesso

Tutto è strano in un mondo di strani.
Strano deriva dal latino extraneus, da extra, “di fuori’, “straniero”.
Sì, perché proprio un mondo che è straniero non vuole stranieri, ovvero, paradossalmente è un mondo di individui che non vogliono se stessi.
Un mondo dove ognuno odia se stesso, ovvero quel suo mondo interiore che lo renderebbe se stesso.
Un mondo di stranieri che odiano gli stranieri, al di fuori di stessi, ovvero in quanto stranieri.
In tal caso, bisognerebbe parlare di alieni, di alienati, di pazzi, appunto fuori di sé.
Viviamo in un mondo in cui l’essere è stato estromesso: si è odiati in quanto siamo, ci si odia in quanto ognuno è estraneo al proprio essere, e perciò odia se stesso, il proprio essere.
E allora che cos’è la normalità per chi vive nella generale anormalità?
È “non essere”: tutti estranei a se stessi, normali in quanto omologati, estranei a se stessi.
Quando penso a certi sindaci, ad esempio al sindaco di Pescate, penso a un alieno, alienato, estraneo, straniero che rifiuta gli stranieri, magari gente che è in sé, e che vorrebbe vivere in un mondo di normali, ovvero di gente che è in sé.
Il tempo passa anche per il sindaco di Pescate, e prima o poi se ne andrà. Come sindaco.
E allora di tutto ciò che nella sua estraneità, in quanto straniero, ha seminato e sta seminando di male fiorirà in un letamaio, e sarà costretto a rimangiarsi il letame che avrà sparso nel suo piccolo paese di m***.
06/05/2023
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1 Commento

  1. luigi ha detto:

    Don Giorgio,
    se entra in Merate online dove c’e: Robbiate, Alessandro Danza presenta … troverà nella prima foto in alto a destra una faccia a lei nota (sindaco Efrem Brambilla). Cosa ci faccia questo tipo strano a Robbiate? Penso di saperlo. Una catto-leghista di Robbiate presente nella foto (a sinistra nella foto sopra le due teste) era stata invitata al suo faraonico matrimonio come corista di un gruppo folk. Penso l’abbiano invitato come testimonial per il candidato (noti nella seconda foto in primo piano che indossa la camicia nera). A questa catto-leghista ho manifestato che voterò l’altro candidato Marco Magni ex presidente degli Alpini. Lei lo conosce e nonostante sia una persona seria e competente ha arricciato il naso. Sapevo della sua fede politica e dubitavo che lo votava. Questa presenza con l’altro candidato ne è la conferma. Questa premessa per dire che il popolo leghista è un “popolo di dura cervice” come ben descritto dall’Esodo nella Bibbia. Non solo Efrem Brambilla, ma pure quello di Pescate e altri sindaci come loro sono di dura cervice grazie al popolo non solo leghista di dura cervice che li vota. Penso, spero che a Robbiate votino come me Marco Magni. Per questo è stato scelto e per questo penso abbia lasciato la presidenza degli Alpini. Se questo non avverrà, per Robbiate si prospetta un periodo nero, se non nerissimo come quello che il nostro Paese sta attraversando grazie alla tappetta tutta bollicine che ci s-governa. Grazie per la pubblicazione di questo commento nella speranza che i robbiatesi leggano i suoi editoriali e non si comportino da “popolo di dura cervice”.

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