Due Comuni (Calolziocorte e Missaglia) sotto accusa…
Due Comuni (Calolziocorte e Missaglia)
sotto accusa…
Chiariamo. Un conto è organizzare un evento da parte di privati o di enti religiosi o di associazioni più o meno culturali (oggi la parola cultura va bene per “oves e boves”, cani e porci), e un conto è chiedere e ottenere il patrocinio dell’amministrazione comunale o provinciale, ecc.
È stato scritto che “il patrocinio è una importante forma di riconoscimento attraverso la quale l’Amministrazione comunale esprime la sua simbolica adesione a un’iniziativa ritenuta meritevole”.
Talora mi chiedo: quanti sindaci con la testa a posto ci sono in questa bella Brianza?
Leggete attentamente ciò che ha dichiarato il sindaco di Calolziocorte, Marco Ghezzi, il quale, interpellato sui motivi che hanno spinto l’Amministrazione comunale a concedere il proprio patrocinio alla presentazione del libro “Il mondo al contrario” da parte dello stesso autore, il generale Roberto Vannacci, ha spiegato come «di fatto si tratti di una presentazione di un libro, come altri, organizzata da un’Associazione all’interno degli spazi della Fondazione. L’evento, in ogni caso, non è stato organizzato dal Comune ma, semplicemente, come accaduto negli ultimi anni e con tutte le associazioni che ne hanno fatto richiesta, è stato concesso il patrocinio. Personalmente non conosco i contenuti del libro ma, sia essendo d’accordo che non essendolo per niente, non vedo il motivo di non concedere il benestare del Comune all’evento, come peraltro abbiamo sempre fatto. Assicuro che non c’è nessun interesse da parte nostra».
Questo sindaco è sano di mente oppure è del tutto squilibrato? Ma neppure un bambino dell’asilo arriverebbe a ragionare con la testa di cavolo di questa specie di sindaco. In realtà, colpevoli sono anche i suoi assessori, altre teste di cavolo, che hanno dato il via libera al patrocinio. Sì, perché attorno a un demente sindaco, c’è una squadra di dementi suoi fedeli collaboratori.
Ma c’è di più. Chi ha organizzato questo evento? Il “Gruppo Identità Europea” (mio Dio, che gigantesca espressione!), un’associazione che si definisce culturale.
Mi chiedo se nei nostri paesi la cultura sia solo una infarinatura o quell’offrire pessimi prodotti purché popolari, gestiti a piacimento di qualche assessore pure ignorante o di associazioni i cui presidenti hanno solo il merito di essere gli unici “rottami” rimasti dopo la fuga dei cervelli e l’emarginazione degli spiriti liberi. Succederà che fra poco tutti i nostri piccoli Comuni saranno commissariati, per mancanza di cittadini disposti a rimettersi in gioco, visto che i giovani se ne stanno ben lontano da una politica che offre ben poca credibilità e tanto troppo marcio. Forse bisognerà aumentare di parecchio non solo lo stipendio mensile del sindaco, ma pagare profusamente anche gli assessori e i consiglieri, e allora ci sarà una corsa a occupare i Comuni.
C’è di più. L’evento in quale luogo si svolgerà? In un luogo sacro, ancora ad uso liturgico, benché gestito da Enti culturali (su questo avrei tanto da dire). Ma il parroco del paese se ne sta zitto?
Qui bisognerebbe aprire una lunga parentesi, ma mi limito a dire che un luogo sacro va sempre rispettato come sacro, e non deve prestarsi a eventi osceni o blasfemi. E anche nel caso in cui si tratti di un ex monastero o di ex chiesetta ora di proprietà privata o di enti comunali o statali, non si può farne un postribolo o luogo per ogni indecenza.
E qui tiro in ballo il Comune di Missaglia, che da anni sta facendo scempio dell’ex Convento di Santa Maria della Misericordia: il fatto che ora è di sua proprietà (e dovremmo ringraziarlo per averlo salvato da un eventuale abbattimento o dalla incuria del tempo) non gli dà tuttavia il diritto di dissacrare un ex Convento che trasuda ancora spiritualità monastica, organizzandovi iniziative non solo discutili, ma del tutto fuori posto, arrivando a preferire, anche qui per consenso popolaresco, eventi panceschi, e addirittura proiettando film a luci rosse o quasi.
La Cultura onora l’Arte e onora il Sacro. Ma quando la cosiddetta cultura attinge nella merda o nel sesso gratutito allora mi chiedo ancora una volta dove si andrà a finire. Non vorrei sembrare un puritano o un falso moralista: proiettino pure anche film sexy, ma non su programmazioni organizzati da enti comunali in luoghi sacri o ex sacri.
Non è una questione morale o moralistica: è una questione di Cultura, e tale Cultura non si esaurisce in sporadiche iniziative, ma va proposta come contesto naturale che coinvolga il respiro quotidiano dei cittadini.
Questi nostri piccoli paesi, dove la Cultura è finita sotto i piedi, non avrebbero bisogno di una svolta radicale, impiegando anche risorse economiche per organizzare scuole educative di Cultura?
E basta, porca di una miseria, con serate di merda…
La gente ha bisogno di elevare lo spirito, dal momento che a prevalere oggi sono solo carnalità, bestialità, imbecillità, perversione mentale.
NOTABENE
D’accordo, meglio vedere un film porno o sexy che leggere il libro di Vannacci. Ma il problema non è il meno o il peggio: il problema è il vuoto culturale, e come ridare nobiltà ai nostri paesi, che vivono già per conto loro di imbecillità quotidiane. Un tempo si diceva: persone giuste al momento giusto. Questo naturalmente in riferimento ai posti di comando. Oggi queste persone giuste si fatica anche a intravederle. Sindaci e amministratori, avanti così, e farete del vostro paese un cimitero.
Quando bisogna usare l’intelletto pochi si impegnano e così siamo sempre più a raschiare il fondo di un barile già di per sé raschiato fin troppo.
La Chiesa ha sempre bruciato libri perché riteneva “pericolosi”, perché minavano la sua supremazia, il suo potere.
Quando si ha un pensiero più o meno nobile si è pericolosi e allora un libro come quello del general (neanche ricordo il nome!) è una propaganda a questo scellerato governo e a un pensiero che in Italia non si è mai cercato di debellare del tutto. Si creano fenomeni di massa, i peggiori, i più infami, senza morale per abbindolare una massa già di per sé dormiente e contaminata da quell’ego che mano a mano si mangia tutto.
Si fanno fuori i giusti ma si seguono gli ingiusti.
E che dire della Cultura? È forse questa dei nostri paesi?
Cultura, parola oramai vuota e dissacrata come lo è la parola giustizia o verità o altre ancora simili. Parole vuote che non dicono più nulla in questo Paese fatto al contrario.
Cultura per una massa a cui va bene di ogni e a cui bisogna solo rimpinzarla di cibo e di bevande.
Si pensa solo ad abbuffarsi, a riempirsi il ventre e a intontirsi per non pensare. Assuefatti!
Sì, ogni luogo, anche se era luogo di culto, poco importa, va bene per qualsiasi cosa mettendolo nel calderone della cultura.
Oggi, fondamentalmente, si pensa in modo consumistico.
Poi succede che quando c’è qualcuno che propone cose differenti non viene preso in considerazione o gli si chiudono le porte in faccia.
Ho sempre più l’impressione che in questo Paese danno fastidio le persone oneste, quelle intelligenti. Capisco che si voglia scappare in altri Paesi.
Ovunque, solo cibo come se esistesse solo quello. Forse ci vorrebbe un po’ di carestia qui. Forse non farebbe male.
Si è perso ogni senso della “misura”, ogni senso del “limite” come era importante presso gli antichi Filosofi greci.
E sono sempre più del parere che per governare anche un piccolo paese non può andare su chiunque ma bisogna prima aver studiato seriamente la Politica. Scuole di Politica e non di partiti che dovrebbero essere aboliti, come diceva, giustamente Simone Weil.
I partiti non pensano.
Infatti, si vedono i risultati nei nostri paesi e più in generale nella “bella Italia”.
Grazie don Giorgio.