Berlusconi iscritto al Famedio, l’affondo di Federica Borrelli: «Un pregiudicato. Allora togliete mio padre magistrato»

Un porco, un farabutto, un delinquente, un mafioso, uno stragista si merita solo disprezzo, infinito disprezzo, ma i figli del berlusconismo più schifoso lo vorrebbero già santo, da onorare, da idolatrare come un benefattore: lui che ha tagliato la testa a milioni di italiani, lui che ha contaminato il nostro bel Paese col suo virus più malefico, lui che ha frantumato ogni senso democratico, lui che ha inculato perfino la Chiesa italiana.
Con i soldi, e se sono tanti vuol dire che sono sporchi, si compera tutto, anche Dio se fosse possibile, certo quella religione che si serve di molto denaro per espandersi come una piovra.
Quando il Porco d’Arcore guidava trionfalmente l’Italia, insieme alla Lega e a Comunione e liberazione, l’ho sempre combattuto, “odiandolo” nel suo ruolo di infame presidente del consiglio: era riuscito a trasformare perfino le sedi istituzionali in postriboli così da far vergognare le pareti intrise anche del sangue di nobili Politici del passato.
Porco, da vivo e da morto! Sii maledetto perfino nelle tue ceneri!
E che cosa vediamo? Cose orrende!
Rita, la figlia del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, ucciso da “Cosa nostra”, da anni, invece che, come dice il comandamento, “onorare il padre e la madre”, “onora” un mafioso, senza minimamente arrossire per tradire suo padre.
Quanti milanesi saranno soddisfatti nel vedere la targhetta del Porco al Famedio, dove sulla parete c’è scritto: “Per milanesi illustri o benemeriti”.
Vergognatevi, voi senza memoria, voi senza decenza, voi dissennati e pervertiti mentalmente.
Si onorano i santi, i giusti, i nobili, e si disprezzano i malfattori, i tagliatori di teste, i bestemmiatori dello Spirito.
Anche io non ho parole. E comprendo la rabbia, lo segno, l’indignazione della figlia di Francesco Saverio Borrelli, il magistrato milanese famoso anche per quelle parole da lui pronunciate, all’apertura dell’anno giudiziario del 2002. Il procuratore generale, capo del pool di Mani Pulite, aveva tenuto un discorso travolgente difendendo a spada tratta l’indipendenza dei giudici: «Resistere, resistere, resistere come sulle linea del Piave». E quelle parole, pronunciate davanti a una platea tesa, che applaudì a lungo Ilda Boccassini e Gherardo Colombo, mentre i rappresentanti di Forza Italia abbandonavano la sala, rimasero nella storia della magistratura italiana. Il procuratore generale disse: «Le riforme sono punitive», «rimandare i processi è oltraggio alla giustizia» e concluse poi con il famoso appello a «Resistere, resistere, resistere».

RESISTERE! RESISTERE! RESISTERE!

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dal Corriere della Sera

Berlusconi iscritto al Famedio,

l’affondo di Federica Borrelli: «Un pregiudicato.

Allora togliete mio padre magistrato»

di Giuseppe Guastella
La figlia dell’ex procuratore della Repubblica di Milano: «Forse è un po’ presto, il giudizio poteva essere sospeso. Nessun odio, ma Silvio Berlusconi è stato un personaggio divisivo che ha creato imbarazzo. C’è memoria corta»
«Stupore» e anche un po’ di «amarezza» hanno spinto Federica Borrelli a commentare così, di getto, su Facebook, il via libera dato all’iscrizione del nome di Silvio Berlusconi nel Famedio tra i benemeriti di Milano, dove da quattro anni c’è anche quello di suo padre, l’ex procuratore della Repubblica Francesco Saverio: «Vorrei fare cancellare il nome di mio padre immediatamente! Non ho parole!».
Federica Borrelli ha scritto la frase sotto il post in cui una amica aveva affermato che è «Vergognoso che un pregiudicato finisca al Famedio», riferendosi alla condanna a quattro anni di reclusione, tre dei quali condonati, subita nel 2013 da Silvio Berlusconi per reati fiscali nel processo Mediaset, che era basato sulle indagini della Procura che fu guidata da Borrelli. «Nessun odio per la persona, credo che sia una questione di opportunità», spiega la studiosa di lettere classiche al Corriere. «Berlusconi è un personaggio che ha creato imbarazzi ad un intero Paese, e questa iscrizione crea ulteriore imbarazzo».
La decisione della Commissione per le onoranze di Palazzo Marino è stata condivisa dalle forze politiche che siedono in Consiglio comunale al termine di un percorso in cui sono state sondate con cautela, puntando più sui successi del Cavaliere come imprenditore, presidente del Milan ed editore che sulla sua attività politica. Dal centrosinistra non ci sono state particolari obiezioni, tanto è vero che il sindaco Beppe Sala ha parlato di una «convergenza abbastanza generalizzata».
«Forse è un po’ presto, il giudizio poteva essere sospeso ancora per qualche tempo», replica Federica Borrelli secondo la quale «un po’ di morigeratezza e rigore avrebbero forse dovuto consigliare di non proporre l’iscrizione di un personaggio divisivo che ha fatto ragionare e discutere. Come imprenditore ci possono essere tutti i motivi perché sia nel Famedio, però?». Però? «La sua non è proprio una figura limpidissima. Essendo un personaggio di cui si è parlato nel bene ma anche molto nel male, che ha chiuso la sua vita anche con accuse pesanti avrei voluto che si fosse evitata questa benemerenza, tanto più che alla scomparsa è stato celebrato con onori anche fin troppo ampi».
L’amarezza è anche per la «memoria molto corta che c’è in Italia e sui fatti storici», afferma Federica Borrelli per la quale questa tendenza a dimenticare, «che c’è stata altre volte, forse è un male genetico del nostro Paese oppure è una difesa psicologica che si attua come per voler chiudere una porta lasciata aperta sul passato».
Perché addirittura togliere il nome di Francesco Saverio Borrelli dalla lista dei personaggi illustri? «È più una cosa ideale che sostanziale. Per me è come se mio padre fosse stato invitato ad una festa sbagliata, lui che fin dall’infanzia mi ha insegnato che i magistrati e i figli dei magistrati dovevano stare attenti alle frequentazioni. E la compagnia di un pregiudicato, una persona che ha subito una condanna, non è a mio parere una buona compagnia».

2 Commenti

  1. giovanni ha detto:

    Ottimo articolo, grande stile nella raffica di insulti e felice la trovata di scrivere successivamente porco con la P maiuscola.
    Sicuramente gli faranno anche una statua, ma non come quelle antiche in cui il pene appare nelle normali dimensioni che può avere un pene non eretto di una persona filosofeggiante, bensi glielo faranno molto più grande del dovuto, che è il contrario delal realtà in quanto era sessualmente molto scarso.
    Questo farà si che la statua verrà evirata da qualche burlone, e per evitare problemi verrà successivamente trattata con agente demolitore espansivo che non richiede alcuna esplosione, adatto per la frantumazione sicura e senza scosse di rocce, cemento, massi senza necessità di ulteriori speciali preparativi o dispositivi.

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