Come una trottola impazzita! E andrà anche a Cuba, per poi andare, girare, andare… sempre “fuori” di se stesso!

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Come una trottola impazzita!

E andrà anche a Cuba, per poi andare, girare, andare…

sempre “fuori” di se stesso!

Se si dà credito alle notizie “allarmanti” dei Quotidiani (in questo il Corriere della Sera è imbattibile!), viviamo in un momento storico, pensiamo all’Italia in particolare, così “lugubre” che non si ha nemmeno il tempo per sorridere almeno per un istante.
Una strage di notizie “nere”, deprimenti, riportate a caratteri cubitali: “questo” ha ucciso “quello”, incidenti stradali, nefandezze di ogni risma, suicidi, confessioni di stupri (oramai è una moda pubblicitaria!), per non parlare di ciò che sta accadendo in Russia e in Ucraina, dove nemmeno Dio riesce a capirci qualcosa, ed è per questo che Egli ha inviato in Russia Matteo Zuppi, incaricato del papa, portavoce di Dio, perché poi riferisca al Papa, il quale riferirà a Dio. Che cosa riferirà? Anche gli atei e i comunisti sperano nel miracolo, proprio “loro” che i miracoli se li fabbricavano in casa propria. Che miracoli, mio Dio! Oggi ne vediamo i frutti!
Il problema è che la Chiesa istituzionale (la Chiesa di Cristo, ovvero il Cristianesimo dov’è? Lo vedete forse da qualche parte? Io no!), si aggrappa a qualsiasi lumicino che, quando va in giro, dopo qualche chilometro si spegne.
Eppure Cristo non aveva forse detto: “Io sono la luce del mondo?”. E nel Prologo del quarto Vangelo non c’è forse scritto: “La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta”? E lo Spirito santo dove è stato messo? In cantina? Già, lo Spirito santo, la prima vittima di una Chiesa istituzionale, che lo ha messo sul rogo insieme agli spiriti liberi!
Lo Spirito, a cui la Chiesa ha sempre tarpato le ali, come fa a volare?
E ci lamentiamo perché i mass media dipingano questo momento storico così lugubre da toglierci ogni respiro di speranza? Loro, i giornalisti di oggi, vedono e comunicano ciò che vedono: peccato che preferiscano dipingere tutto ciò che è “nero”! Ci provano un gusto satanico!
Ma vorrei dire a tutto il mondo che noi ambrosiani siamo gli unici “fortunati”: abbiamo un portavoce di Dio che è insuperabile nel diffondere ottimismo, ovunque vada. E siccome ha il dono della pluri-locazione (è sempre ovunque, non si sa come faccia!), l’ottimismo noi ambrosiani lo dovremmo respirare a pieni polmoni. Il sorriso del nostro vescovo contagia anche i lombrichi, anche le zanzare che pungono tutte divertite, ma ci sono delle eccezioni: c’è sempre uno spiritello cattivo che non si diverte, e siccome è cattivo non sopporta che un vescovo sorrida o giri ovunque mentre la Diocesi sta morendo. Adesso il tragico lo faccio io! Come quel giornalista che si diverte a dipingere di nero il mondo intero.
Ma io non mi diverto affatto: sono incazzato “nero”! Sto male al pensiero di una diocesi in balìa di un “pazzerello” che non si rende conto che basterebbe magari poco per risollevare una Diocesi.
Vescovo Mario, sei ancora in tempo per convertirti. Raccogli attorno a te gli spiriti ribelli che hai in diocesi (magari sono pochi, uno o due, non importa!), ascoltali e cammina con loro. Per lo meno, fèrmati! Sei come una trottola impazzita, e la Diocesi ne sta soffrendo!
Togliti un po’ di boria, e ascolta…
08/07/2023
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

2 Commenti

  1. Arianna ha detto:

    Don Alfredo parroco di Cernusco Lombardone viene trasferito perché non ce la fa più fisicamente a gestire tutti gli incarichi. Una volta c’erano i coadiutori, ma ora causa calo delle vocazioni c’è un prete solo che deve fare tutto. Quando diventa un po’anziano, viene trasferito e retrocesso a coadiutore. Mi sembrerebbe un gatto che si mangia la coda. Può fare qualche video di approfondimento?

    • Don Giorgio ha detto:

      Sul tema in questione, di video e di interventi sul mio sito ne ho fatti, forse troppi, spiegando la situazione attuale di una Diocesi allo sbando. Manca una pastorale dell’insieme più aderente alla realtà dell’Oggi di Dio. Manca un autentico ovvero evangelico punto di riferimento che è il vescovo, che dunque è inesistente come il Buon Pastore, e i preti sono lasciati soli in balìa del troppo da fare, ovvero del nulla. Il problema non è il troppo da fare, ma “come” agire pastoralmente per annunciare la Buona Novella, senza aggrapparsi a mezzi tecnologici che sono fasulli.

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