Comprendo il dispiacere e l’amarezza da parte dei sacerdoti responsabili dei locali parrocchiali per essere cascati nell’inganno.
Non è la prima volta che capita.
Era successo anche a Cibrone, quando il parroco novantenne (ancora in carica, come mai?) alla fine del mese di gennaio di quest’anno aveva concesso il salone parrocchiale di Cibrone, per una “strana” preesistente convenzione tra la Curia milanese e il Comune di Nibionno, per una iniziativa strettamente partitica, tanto più che Silvia Sardone, leghista fondamentalista, doveva presentare un suo libro, tanto discusso quanto in contrasto coi principi evangelici. Per sapere di più, leggere
Dopo aver letto la notizia, incazzato nero avevo scritto al vicario episcopale di zona, monsignor Gianni Cesena, redendolo partecipe della cosa oscena. Mi rispose dicendo di essere già a conoscenza della vicenda, e che aveva già parlato con il parroco don Mario Carzaniga e con la sindachessa di Nibionno, Laura Di Terlizi, chiedendo a entrambi una spiegazione. Don Mario novantenne non seppe come giustificarsi, e fece nulla per opporsi, accettando la serata. La sindachessa, alla quale il Vicario aveva chiesto di poter vedere la convenzione, rispose ni. Ritenendo anche io impossibile che in una convenzione tra Curia e Comune non ci fossero precise condizioni, telefonai sia a don Mario, che mi sembrò un ebete incapace di gestire una parrocchia, e telefonai alla sindachessa la quale tentò di fare la galletta. Solo successivamente venni a conoscere la sua tendenza politica.
Scrissi di nuovo a monsignor Cesena, il quale mi assicurò che era deciso a leggere la convenzione e che aveva avvertito la curia perché al più presto intervenisse a togliere al parroco novantenne ogni responsabilità parrocchiale.
Sono qui ancora a sapere come le cose siano effettivamente andate. Monsignor Cesena dopo i primi tentativi di dialogare con il sottoscritto, sembra del tutto sparito (come hanno fatto tutti gli altri).
In questi giorni ho letto questa notizia, giudicate voi. Leggere
In un messaggio vocale con il Vicario avevo alzato la voce, per far sentire tutta la mia rabbia nel constatare come questi luridi leghisti e questi osceni fascisti ci stiano occupando anche i nostri ambienti, i nostri spazi educativi, e che fra poco non ci permetteranno di tenere omelie in chiese, sostituendole con le loro bestemmie e le loro puttanate che gridano vedetta al cospetto di Dio. Ma non è che Dio sia stato anche lui imbavagliato?
Infine, ho capito una cosa, e di nuovo mi pento di essere stato ancora ingenuo nel credere nella buona fede di chi, appena assunto un incarico, tenta di agganciarmi promettendomi almeno un condono, dopo 11 anni di prigionia. Sapete in realtà che cosa succede? Appena capiscono che non scherzo e che desidero anche dialogare con i superiori, ma senza cedere di un passo, allora succede che di nuovo si crei un vuoto, un abisso.
E poi parlano di Giubileo. Ma che cazz*** è questo Giubileo?
Certo, qualche indulgenza plenaria me la concederanno, ma sapete dove ve le metto le indulgenze private? Nel vostro c***…
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dal Corriere della Sera
Magenta,
festa di «Lealtà e Azione»
nei locali dell’oratorio. La comunità pastorale
si dissocia: «Non sapevamo matrice politica»
di Giovanna Maria Fagnani
Il raduno di estrema destra e il dibattito con Vittorio Sgarbi e Francesco Borgonovo. Sui social la denuncia di Pd e Anpi. I sacerdoti: «L’ospitalità è stata concessa in assoluta buona fede»
Un raduno di militanti e simpatizzanti dell’estrema destra che va in scena nei locali dell’oratorio. E con Vittorio Sgarbi, ex sottosegretario alla Cultura, ospite insieme a Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, per un dibattito su «Arte e fascismo». È successo a Magenta, dove sabato e domenica si tiene la «Festa del Sole» di Lealtà e Azione. Evento da sempre accompagnato da polemiche. Per questo, il luogo dove si tiene viene tenuto segreto dagli organizzatori, fino all’ultimo momento.
A denunciare il fatto che il raduno si sarebbe tenuto nei locali dell’oratorio della parrocchia di San Giuseppe Lavoratore a Pontenuovo (frazione di Magenta) sono stati sui social, esponenti del Pd, come Paolo Razzano, ma anche l’Anpi. Lealtà e Azione «è una formazione politica che si ispira ad un passato che la storia, la lotta partigiana e antifascista ha sconfitto e condannato con la Liberazione avvenuta il 25 Aprile 1945. A questo giudizio politico – ha sottolineato l’Anpi milanese – si aggiunge il fatto che sono guidati da pluricondannati per pestaggi e violenze di vario genere avvenute nel mondo degli ultras di calcio» «Milano democratica, antifascista e Costituzionale non vi vuole» ha proseguito l’associazione in un comunicato.
La festa è in corso, ma la Comunità Pastorale di Magenta si dissocia e precisa che «l’ospitalità è stata concessa in assoluta buona fede e, soprattutto, senza sapere preventivamente che a richiederla fosse un’associazione di matrice politica ben determinata. Purtroppo si è venuti a sapere troppo tardi chi fossero i richiedenti, i quali avevano inizialmente chiesto gli spazi parlando di una semplice festa» spiega un comunicato. «La stessa Comunità Pastorale ci tiene a precisare che, secondo una prassi consolidata, gli spazi oratoriali vengono infatti concessi per feste di compleanno o per iniziative di natura benefica e, comunque, mai per iniziative politiche di qualsiasi orientamento. Né l’ex parroco, don Giuseppe Marinoni, né il neo parroco, don Federico Papini, e neppure gli altri sacerdoti erano a conoscenza a conoscenza della reale natura dell’evento».
Seppure con la consapevolezza che sia stata una leggerezza imperdonabile, la Comunità Pastorale si dissocia dall’evento in questione. In questi anni, Lealtà Azione si è sempre più radicata sul territorio della provincia di Milano, aprendo nuovi circoli, a Gaggiano. Ora ne aprono uno a Legnano.
Ecco il comunicato della Comunità Pastorale di Magenta in merito alla concessione degli spazi parrocchiali a Lealtà e Azione:
In riferimento al raduno della associazione “Lealtà e Azione”, svoltosi in data odierna, la Comunità Pastorale di Magenta precisa che l’ospitalità data negli spazi dell’oratorio della Parrocchia di San Giuseppe Lavoratore, a Pontenuovo di Magenta, è stata concessa in assoluta buona fede e, soprattutto, senza sapere preventivamente che a richiederla fosse un’associazione di matrice politica ben determinata.
Purtroppo si è venuti a sapere troppo tardi chi fossero i richiedenti, i quali avevano inizialmente chiesto gli spazi parlando di una semplice festa: la stessa Comunità Pastorale ci tiene a precisare che, secondo una prassi consolidata, gli spazi oratoriali vengono infatti concessi per feste di compleanno o per iniziative di natura benefica e, comunque, mai per iniziative politiche di qualsiasi orientamento.
Né l’ex parroco, don Giuseppe Marinoni, né il neo parroco, don Federico Papini, e neppure gli altri sacerdoti erano a conoscenza a conoscenza della reale natura dell’evento.
Seppure con la consapevolezza che sia stata una leggerezza imperdonabile, la Comunità Pastorale si dissocia dall’evento in questione.
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