Le parole non bastano più

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Le parole non bastano più

Ogni giorno la sua pena!
Sì, è proprio così.
Ma non basta più rendercene conto, solo perché si è poveri cristi, sballottati nella storia come fuscelli in balìa di passioni incontrollabili e di ingiustizie, figlie di un cieco destino.
Oggi la pena si chiama “ebetudine” politica che, unitamente ad una insipienza religiosa, detiene il monopolio di un potere talmente schiavizzante da ridurre le masse ad una poltiglia di cervelli spappolati.
Oggi la pena si chiama “insipienza” di potere politico e religioso, che conduce la società, sull’orlo di un vuoto di disperazione.
Oggi la pena si chiama “analfabetismo”, che lascia le masse nella loro più supina ignoranza in balìa di populisti di merda che infettano i sempliciotti con le loro malsane idee di bene comune.
Oggi la pena è assistere alla rovina di un Paese, forse ancora il più bello del mondo, che si è svuotato di quel Genio che si pensava potesse contrapporsi ad ogni follia umana.
Ma le follie umane non si chiamano solo Stalin o Hitler o Mussolini o Pinochet: ogni democrazia nasconde semi “diabolici”.
Forse la peggiore follia è quella di un popolo che crede di poter decidere della sorte di una Nazione, e poi partorisce mostri infernali.
La pena di oggi è assistere ad un potere politico e religioso in balìa del nulla: di un nulla chiamato democrazia e di un nulla chiamato regime.
Ogni giorno la sua pena!
Oggi la pena siamo noi, incapaci di ribellarci ad un governo del mal affare, e di una Chiesa ridotta ad una impalcatura dogmatica e moralistica, priva di quello Spirito vitale, l’unico in grado di far fiorire i deserti.
8 dicembre 2018
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
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