Omelie 2021 di don Giorgio: IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B. VERGINE MARIA

8 dicembre 2021: IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B. VERGINE MARIA
Gen 3,9a.11b-15.20; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26b-28
Oggi la Liturgia ci invita a celebrare la festività della Immacolata Concezione della B. Vergine Maria: con due rischi.
Anzitutto, c’è il rischio di far perdere il senso dell’Avvento, come se tale festività fosse da celebrare a se stante, ovvero al di fuori del contesto dell’Avvento; perciò non è in onore di Maria, da esaltare nella sua personale santità, che in ogni caso è sempre una Grazia divina, ovvero un dono mai del tutto personale.
Inoltre, c’è un secondo rischio, ed è quello di limitarsi a un dogma della Chiesa, secondo cui Maria è stata preservata fin dal suo concepimento dal cosiddetto peccato originale, in previsione della redenzione del Figlio, Gesù.
Approfondiamo meglio.
Diciamo subito che Maria, sotto qualsiasi aspetto la consideriamo, nei suoi vari privilegi, fa parte dell’Avvento; anzi, diciamo che Maria “è” l’Avvento, in quanto ha atteso per nove mesi nel suo grembo verginale, fecondato dallo Spirito santo, la nascita del Figlio di Dio.
Insieme a Maria, c’è anche un altro personaggio tipico dell’Avvento, ed è Giovanni il Battista, chiamato anche il Precursore, ovvero colui che ha preparato il popolo ebraico alla venuta del Messia che a breve sarebbe apparso sulla scena pubblica ad annunciare il Vangelo, ovvero la Buona Notizia.
Due personaggi, dunque, caratteristici dell’Avvento, diversi tra loro, ma uniti nell’indicarci la via del Signore.
Giovanni Battista ha invitato il popolo nel deserto per una purificazione interiore, in vista dell’incontro con il Messia, da cogliere non nella sua realtà carnale, ma nel suo Mistero divino.
Maria è la testimonianza per eccellenza, unica direi, di come partorire in modo mistico il Figlio di Dio. Testimonianza di come Dio “possa” rinascere nel grembo di ogni essere umano, purificato di ogni carnalità.
Il grembo di Maria era vergine, ovvero privo di ogni carnalità, così ogni grembo dell’essere umano deve essere vergine, perché possa partorire il Figlio di Dio.
Siamo così carnali, ovvero corpo e psiche, da dimenticare che siamo il grembo verginale del nostro essere, in quanto spirito.
Siamo così carnali da pensare che solo la carne possa generare, tutto nell’ordine fisico, ovvero della carnalità. Lo possiamo dire anche della psiche, che ha sempre un aspetto carnale.
E ci dimentichiamo che il corpo/carne/fisicità anche psichica ha le sue leggi, che sono carnali o psichiche, mentre lo spirito ha le sue leggi, che sono spirituali.
Mi chiedo perché poniamo fede solo o in modo preponderante nelle leggi carnali o psichiche, quasi fossero il progresso dell’umanità: pensate anche alla ossessione di una Chiesa che parla sempre del dovere di generare figli carnali, dimenticando o mettendo in secondo piano che il segreto del progresso anche umano non sta anzitutto nel generare a tutto spiano figli carnali, ma in una generazione divina, che è spirituale o mistica.
Più che grembi fisici o carnali, siamo grembi spirituali che generano figli divini.
Proprio non capisco l’ossessiva preoccupazione della Chiesa istituzionale di riempire questo mondo di figli carnali, quando invece dovrebbe preoccuparsi di riempirlo di figli spirituali.
L’altro rischio è quello di celebrare un dogma a se stante, ovvero che Maria di Nazaret è stata esentata fin dal primo istante del suo concepimento dal peccato originale. A proclamare il dogma fu papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla “Ineffabilis Deus”. Un testo in cui si legge: «La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale».
Già l’abbiamo detto e ripetuto: ogni dogma pone paletti alla libertà di pensiero, come ha detto anche Simone Weil, la grande filosofa francese, di origini ebraiche, che, pur affascinata dal Cristianesimo, proprio a causa dei dogmi non ha mai voluto far parte della Chiesa cattolica.
Non vorrei entrare nel problema anche complesso della verginità fisica di Maria e della sua esenzione fisica dal peccato originale (perché a priori dubitarne?), ma ciò che vorrei dire è questo: perché farne l’unico o quasi problema, da bloccare tra l’altro con un dogma di fede, quando la grandezza in Maria va ben oltre il suo aspetto fisico?
Non basta dire: salviamo in Maria la sua verginità fisica, e anche il privilegio della sua esenzione dal peccato originale, se poi non andiamo oltre la sua purezza carnale, per mettere in luce la sua realtà mistica?
Talora ho l’impressione che non mi sia facile dire queste cose, non solo perché la società è così carnale che parlare di spirito sarebbe come gettare le perle ai porci (parole di Cristo!), ma perché la Chiesa stessa è così chiusa in un organismo carnale che sa parlare anche bene, ma poi razzola male, o, è la stessa cosa: certamente parla di cose spirituali, ma con la testa conficcata nella carnalità strutturale, fatta di una molteplicità di aspetti che costringono la gerarchia e gli stessi fedeli a vivere fuori del proprio essere interiore.
Sembra che alla Chiesa istituzionale interessi solo salvare i dogmi, anche minacciando scomuniche per i dissidenti, ma interessi poco o nulla che la gente maturi nella fede, in un cammino interiore che, più progredisce, più si libera di ogni legame, anche religioso.
Pensate come viene vista la Madonna da parte dei fedeli, con il consenso più o meno esplicito della gerarchia ecclesiastica: come una distributrice di grazie più o meno carnali. E si inventano anche apparizioni per far dire alla Madonna cose assurde: come “Convertitevi”, ma sempre in vista di una Chiesa istituzionale, che cattura i fedeli, togliendo loro la libertà interiore.
Non credo di aver letto che la Madonna, nella sue più o meno presunte apparizioni, abbia detto almeno una volta: “Rientrate in voi stessi, e in voi scoprirete il vero Dio”, oppure: “Rivoluzionate la Chiesa, toglietele ogni aspetto religioso, per portarla all’essenzialità originaria del Cristianesimo”, oppure: ”Ciascuno di voi è un grembo, dove il Figlio di Dio nasce e rinasce in ogni istante. Siete un grembo spirituale, dove lo Spirito compie miracoli impensabili”.

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