Finalmente verso la fusione…

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di don Giorgio De Capitani
 
Sono già intervenuto più volte sulla necessità improrogabile di fondere i Comuni della Valletta, invitando a suo tempo anche il Sindaco di Santa Maria, Carmelo La Mancusa, a riflettere, a rivedere le sue scelte e a unirsi ai Comuni di Perego e di Rovagnate. Oramai è troppo tardi. Comunque, vedremo cosa succederà dopo la fusione dei due Comuni che hanno già deciso, dal momento che non penso che Santa Maria uscirà dall’Unione.
Le ragioni sono tante che mi hanno convinto che la causa della fusione dei Comuni della Valletta fosse più che opportuna, direi doverosa. Il Comune di Perego, ad esempio, se fosse rimasto ancora isolato, avrebbe ulteriormente faticato a stare al passo con il Comune di Rovagnate, senza dimenticare che l’anno prossimo a Perego ci saranno le elezioni amministrazioni con i soliti problemi di enorme difficoltà a formare almeno due liste di candidati. Ma anche Rovagnate otterrà dei benefici dalla fusione.
Certo, non basterà semplicemente fondere i due Comuni. Occorrerà poi un lavoro lungimirante in vista di un maggior progresso, ovvero del bene comune. E ciò richiederà una  più ampia visuale politica, e di conseguenza Politici all’altezza.
È sotto gli occhi di tutti che la Brianza in genere, dal punto di vista sociale (per ora non tocco l’ambito religioso che fa altrettanto paura!), è ancora chiusa entro ambiti utilitaristici e pragmatistici che cozzano contro quel Progresso che ha un solo nome: qualità della Vita. L’egoismo brianzolo è tipico di gente che pensa all’immediato, a vivere nel proprio guscio, fregandosene se poi si complicherà l’esistenza, mettendosi l’uno contro l’altro, perennemente armati. Non è solo questione di cultura generale: a mancare è quella capacità di vedere oltre il proprio fazzoletto di terra e di pensare un po’ in grande.
Di conseguenza, è difficile agire in simile contesto sub-culturale. Gli amministratori più avveduti avranno, ancora a lungo, a che fare con una mentalità gretta, sempre pronta a correre dietro a chi promette tanto fumo.
Credo che, unendosi, i nostri Comuni avranno più possibilità di aprirsi, di trovare gente disposta a lavorare per il bene comune. Almeno lo spero, e me lo auguro. 

assemblea pubblica

2 Commenti

  1. Elisabetta ha detto:

    Direi che le Unioni di Stato non sono Mai opportune.
    L’esigenza di unirsi non può essere dettata per legge ma solo per libera e sentita scelta . Non a caso e finanche la legge prevede il Referendum.
    Per quando riguarda la gestione delle Amministrazioni Comunali gli unici che si avvantaggerebbero di tale provvedimento di Napoleonica memoria sarebbero le posizioni apicali= Segretari Comunali con più popolazione e quindi più livello e più soldi e chi ha le Posizioni Organizzative quasi sempre conseguite “per caso ” .
    Tutto ciò è la logica della “spending rewiew” di Mister Monti ( mai eletto da nessuno se non dai Rockfeller & C)e che sicuramente non segue le leggi Mosaiche …

  2. GIANNI ha detto:

    Per comprendere bene le ragioni delle opposte visioni pro e contro fusione bisognerebbe essere del posto.
    Mi limito, quindi, a commentare il tema del superamento di un angusto utilitarismo personale.
    Forse sono pessimista, e magari sbaglio, ma temo che una fusione tra comuni non basti per cambiare una forma mentis, una mentalità.
    E dico questo non solo con riferimento ai cosiddetti brianzoli.
    Penso, infatti, che un atteggiamento di indifferenza, di chiusura nel proprio guscio, sia largamente diffuso, e non solo in Brianza.

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