GIUBILEO tra amnistie, confessionali e businnes

EDITORIALE
di don Giorgio
Ho trovato un articolo, che avevo scritto circa vent’anni fa, e che era stato riportato sul sito qui. Ve lo ripropongo.
21 Set 2015

GIUBILEO

tra amnistie, confessionali e businnes

di Redazione (del 21/09/2015 @ 21:39:33, in Un’altra chiesa, linkato 2147 volte)
Non tocco il problema dell’amnistia ai carcerati. Non saprei esattamente se il Papa si riferisse ad un condono di pena anche nel campo civile. Vorrei parlare invece di ciò che ritengo più attinente al campo della fede, ovvero della remissione dei peccati e delle indulgenze.
Sulle indulgenze ho già detto più volte il mio pensiero, che si fonda su argomenti anche teologici. Le indulgenze sono la più grossa balla della Chiesa, che per secoli e secoli ha distribuito grazie e condoni a titolo “personale”, strumentalizzando i voleri di Dio secondo interessi puramente terreni. Fino a quando parlerà di indulgenze, la Chiesa resterà vittima di se stessa, e starà al gioco di chi imbroglia e inganna le anime più allocche.
Sul ritorno ad una grande confessione assolutoria dei peccati da estendere a tutti, ho forti dubbi sulla sua efficacia interiore. Sarà un fallimento generale, anche perché, dopo aver allontanato numerosi penitenti perché scomunicati, sarà difficile dir loro: Scusate, siamo stati troppo cattivi! Ora vi aspettiamo…
A parte il fatto che anche qui, oltre ad una iniziale irritazione, la gente, anche credente, ha imparato a fregarsene delle scomuniche. La Chiesa ha scomunicato i comunisti, e i comunisti hanno continuato come prima, e, se si sono poi estinti, non è stato per le scomuniche, ma perché i tempi sono cambiati. Quando i comunisti sono passati all’altra sponda, votando Berlusconi e Lega, allora la Chiesa li ha riammessi ai sacramenti. Mi chiedo: era meglio il comunismo oppure il berlusconismo e il razzismo leghista? Ora la Chiesa, almeno in parte, si sta accorgendo di ciò che di male ha fatto il berlusconismo e ciò che di male sta facendo la Lega. Troppo tardi!
Non vorrei insistere nel ripetere che oggi bisognerebbe riscoprire ciò che è il vero “peccato”, in una società dove i comportamenti personali incidono nella misura in cui i rapporti sociali sono violati dal punto di vista soprattutto della giustizia e della fratellanza. Non credo che la masturbazione o l’uso del preservativo producano effetti devastanti sulla società. Anche il problema degli omo per la Chiesa non è mai stato una questione diciamo di carattere sociale, ma solo etico, in nome di quelle norme veterotestamentarie che erano il prodotto di un altro tipo di società, sempre condizionata dalla religione. Dio approva ciò che la religione vuole.
Perché la Chiesa è ancora così chiusa al sesso, ai diritti civili da estendere anche alle coppie di fatto, agli omo, ecc.? E poi parla di amnistia ai carcerati? Ma chi sono i veri carcerati? Solo quelli che si trovano nelle prigioni statali? E che dire delle anime rese schiave da una religione senza cuore?
Da ultimo. Presso gli ebrei, il giubileo aveva anzitutto uno scopo di carattere sociale. Ogni tot anni, i debiti venivano estinti e i beni della terra tornavano agli antichi proprietari: questo per evitare l’accumulo, ciò che oggi chiamiamo latifondismo o capitalismo. Perché il Papa non parla di queste cose? Perché non invita i potenti a estinguere i loro crediti nei riguardi delle popolazioni più povere: povere anche perché sfruttate dagli stessi creditori?
Mi sarei aspettato che il papa, per il prossimo giubileo, calcasse la mano su coloro che hanno troppo, per aver rubato a milioni di persone il loro diritto ad avere il “suo”. Non sto dicendo che la Chiesa, nelle sue Encicliche sociali, non abbia mai parlato di destinazione universale dei beni, ma vorrei dire che il Giubileo è una grande occasione per insistere e battere questo chiodo.
Ma tutto si ridurrà ad una grande messinscena, anche spettacolare, con una tale migrazione di pellegrini da competere con la massa dei poveracci che fuggono dai loro paesi in cerca di un po’ di felicità. Tranne che questi ultimi procurano paure e anche violenze, mentre i romei in cerca di qualche perdono per le loro malefatte faranno magari crescere il pil e anche le casse vaticane.
0209/2015
don Giorgio De Capitani
***
Torniamo sulle indulgenze riportando un articolo scritto anni fa.

Le indulgenze
sono la più grossa balla della Chiesa

Ai primi di agosto, come vuole un’antica tradizione della Chiesa, si dà ancora oggi ai fedeli più devoti la possibilità di acquistare il cosiddetto Perdono d’Assisi, ovvero la remissione di tutti i peccati (non vi dico in che consista, perché il meccanismo è complesso: bisognerebbe anzitutto capire a fondo la distinzione giuridica tra la colpa e la pena, altrimenti non si capirebbe neppure la trovata delle indulgenze!) che, in poche parole, consiste nel prendersi l’indulgenza plenaria (ecco, ci siamo!), osservando alcune pratiche religiose (il meccanismo ha il suo automatismo!): la visita di una chiesa parrocchiale (inizialmente era un privilegio della Porziuncola di Assisi, poi venne esteso a tutte le chiese parrocchiali: la generosità della Chiesa non ha limiti, naturalmente in modo poco gratuito), inoltre recitare alcune preghiere, confessarsi e comunicarsi.
Un buon investimento per il paradiso per chi dovesse morire in quell’istante! Garantito il passaggio, comunque, per le anime del purgatorio: anima per anima, per la sempre magnanimità della Chiesa che moltiplica il Perdono “toties quoties”: ogniqualvolta entro in chiesa, recitando le preghiere stabilite, acquisto l’indulgenza plenaria da estendere alla tal anima. Mia madre, quando ero piccolo, mi trascinava dentro e fuori la chiesa di Rovagnate per chissà quante volte! Dentro e fuori, dentro e fuori… Toties quoties!
Che nel passato i bravi cristiani credessero a queste cose, non sto qui a giudicare la loro buona fede. Ma che oggi si continui a tenere i credenti in simili menzogne, questo è insopportabile. Ognuno può vivere come vuole il proprio rapporto con il Padre Eterno, ma non accetto più che si educhi il popolo di Dio con simili panzane.
Le indulgenze sono state la più grossa balla o blasfemia della Chiesa! Nulla hanno di fondamento teologico. E non mi si dica che tutto fa brodo, purché la gente si avvicini ai sacramenti. Ma che stiamo dicendo?
Casomai, cerchiamo di raccogliere il messaggio evangelico del Poverello d’Assisi, snellendo le nostre strutture troppo ricche e impegnandoci gratuitamente al servizio del bene comune.
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