Questi idioti insulsi telecronisti delle Olimpiadi

Resto-del-Carlino
Penso di non aver mai sentito in passato commentare così stupidamente le Olimpiadi. Non so da che parte saltino fuori questi idioti telecronisti, che non sanno quello che dicono, commentano fuori tema, vanno a pescare fatti curiosi e non curiosi di ogni atleta, nella loro vita privata e nella vita privata dei loro antenati. Cose da far raddrizzare i capelli!
Ma non siamo stanchi di queste merde di telecronisti e di giornalisti che ci annoiano, ripetono cose trite e ritrite, danno qualifiche che veramente ci lasciano di stucco? E così la Federica Pellegrini (nessuno toglie la sua bravura!) diventa la “divina”, la “super fede”, umiliando altre atlete, e così le ragazze dell’arco diventano il “trio cicciottelle”.
Ma dov’è l’etica professionale? Dov’è la competenza nel campo sportivo?
Veramente resto allibito di fronte a questa marmaglia di maleducati, di incompetenti, di superficiali che ci prendono per i fondelli!
Licenziateli, mandateli a casa, dare loro un altro impiego, come pulire i cessi! 
***
dal Corriere del Veneto
RIO 2016

Olimpiadi, polemica nei social
sulle tre cicciottelle del tiro con l’arco

Il titolo di un quotidiano sulle azzurre, tra cui la padovana Guendalina Sartori. Licenziato il direttore del giornale. Precedente della stampa inglese su Galiazzo
PADOVA «Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico». Un titolo un po’ infelice da parte del quotidiano “Il Resto del Carlino” sull’eliminazione in semifinale di tiro con l’arco da parte delle azzurre Claudia Mandia, Lucilla Boari e della padovana Guendalina Sartori (ko con la Russia per 5-3) ha scatenato un putiferio sui social e dure reazioni. Come quella di Pierandrea Salvo, esperto di disturbi alimentari: «Certo che un titolo idiota come questo è davvero difficile da pensare…».
E così, a parte gli sdegnati commenti da parte degli utenti, va registrata la dura reazione di Mario Scarzella, presidente della Federazione Italiana Tiro con l’Arco, mentre Sartori e compagne preferiscono il silenzio: «Siamo rimasti basiti – si legge in una lettera indirizzata al direttore del quotidiano – nel leggere quel titolo, a nostro avviso a dir poco irriguardoso, rivolto alle nostre atlete Guendalina Sartori, Lucilla Boari e Claudia Mandia. Se Il Resto del Carlino fosse una rivista scandalistica non avremmo nulla da dire, ma focalizzare l’attenzione sull’aspetto fisico di queste ragazze su un quotidiano che scandalistico non dovrebbe essere è stato davvero di cattivo gusto».
E si è finiti persino alle accuse di sessismo da parte di Daniela Sbrollini, deputata dem e responsabile Sport del Pd: «Non possiamo più tollerare titoli come quello apparso oggi sul Resto del Carlino in merito al trio azzurro di tiro con l’arco femminile. È una vergogna che nei confronti delle donne ci siano questi atteggiamenti». Peccato che la stampa inglese nel 2012 definì allo stesso modo Marco Galiazzo e compagni. Quantomeno in questo caso, in effetti, il sessismo pare c’entrare poco… Certo è che il titolo incriminato è costato il posto al direttore del Resto del Carlino, visto che una nota del direttore personale e organizzazione della Poligrafici Editoriale S.p.a. sancisce la decisione «di “sollevare dall’incarico, con effetto immediato, il Direttore del QS Giuseppe Tassi».

 

7 Commenti

  1. Giuseppe ha detto:

    Parlare di etica professionale in relazione ai cronisti sportivi è come chiedere a Orazi e Curiazi, Montecchi e Capuleti , Guelfi e Ghibellini e altri rivali storici, reali o inventati che siano, di andare d’amore e d’accordo. Non che negli altri settori dell’informazione le cose vadano meglio, considerata la diffusa tendenza allo sciacallaggio e le tentazioni scandalistiche di gran parte dei “professionisti” del mestiere che, in genere, si ricordano della deontologia solo per non rivelare le proprie fonti. Quanto allo sport la cosa assume aspetti paradossali, specialmente quando tra cronaca ed evento c’è contemporaneità, e quindi è materialmente impossibile ricorrere al montaggio per rimediare alle figuracce. Una volta, prima dell’avvento della tivù, esistevano le radiocronache, che dovendo raccontare in tempo reale quello che succedeva, non lasciavano spazio ad elucubrazioni e voli pindarici e avevano il dono dell’immediatezza e della spontaneità. Il mezzo televisivo, invece, mostrando le immagini prima ancora che possano essere raccontate, ha praticamente tolto ai cronisti gran parte delle loro funzioni, relegandoli a un ruolo di semplice supporto. Così, per poter essere ancora protagonisti, hanno cercato di diversificarlo e renderlo più interessante. L’idea proviene, manco a dirlo, dall’America, dove gli avvenimenti agonistici vengono da sempre commentati da due o più addetti ai lavori. Il problema è che in questo modo tutto si riduce a una gara di originalità tra i vari commentatori, che per attirare l’attenzione si perdono in chiacchiere, fino quasi a trascurare l’avvenimento sportivo dando invece spazio a curiosità, statistiche e … agli immancabili pettegolezzi sugli atleti in gara. Da parte mia ritengo giustissimo il licenziamento di chi ha autorizzato quel titolo di giornale, che non era affatto scherzoso -come si è cercato di far credere-, che ho trovato quanto meno offensivo nei confronti di chi in quel momento rappresentava il nostro paese.

  2. GIANNI ha detto:

    Non sto seguendo le olimpiadi in modo particolare, anche perchè non sono amante degli sport praticati nel loro ambito.
    Tuttavia mi ha colpito questo fatto, che denota molta stupidità, oltre a mancanza di professionalità.
    Come si poteva pensare di esprimere un epiteto diciamo..poco lusinghiero nei confronti delle partecipanti italiane, senza conseguenze?
    L’articolista non ci ha pensato?
    Oltre tutto, per essere presenti alle olimpiadi occorre fare sacrifici su sacrifici, ed anche di questo, probabilmente, non si è tenuto conto.

  3. Luigi ha detto:

    Questa “spiritosaggine” è l’effetto di un ventennio nel quale sulla scena politica italiana ha “brillato” la stella di un “noto” personaggio, abituè dei cabaret. Personaggi che non sanno perdere e non si capacitano alle sconfitte che possono essere salutari. Allora sfogano le loro frustrazioni con epiteti “sgradevoli” verso coloro nei quali credevano per la vittoria di un trofeo o di una medaglia per la loro squadra o nazione. Basta ricordarsi l’europeo di calcio del 2000 cosa subì Zoff. Poi “apriti cielo” perdere con i cinesi proprio no. Le loro menti “bacate” danno “sfogo” alle “spiritosaggini” di dubbio gusto e sempre, chissà perché, a senso unico. Provate a farle su di loro? Nel mio piccolo ne ho visto gli effetti.

  4. ANTONIO ha detto:

    Scusami Don Giorgio, non mi sembra telecronistra questo idiota, ma un giornalista del resto del Carlino, ho visto la gara ed il telecronista così pure il commentatore tecnico (di cui non conosco i nomi) non si sono permessi di dire o fare questi commenti, anzi…. tanto per correttezza verso l’ignaro Telecronista del tiro con l’arco. Grazie.

  5. Giulio ha detto:

    Io lascerei perdere il sessismo, succede anche con gli uomini, nel calcio se un atleta si mostra in sovrappeso viene subito scandagliata la bulgia ai raggi x su tutti i giornali, non è certo una cosa nuova, ovviamente più è famoso e più viene fatta risaltare la cosa, sono cose che sono sempre successe.
    Poi è chiaro che le donne sono più sensibili a certe osservazioni e si poteva anche evitare di fare quel titolo.

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