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08 Aprile 2023
Religiosi, a loro insaputa
di Angelo Bruscino
Il caso della maestra sarda censurata per la preghiera a scuola. I veri laici, abituati a combattere contro il Sillabo, sicuramente non se la sarebbero presa con maestrina e Madonnina. Non i laicisti da cancel culture, troppo iconoclasti e ideologici per essere veramente laici. Di fatto integralisti religiosi
Nel piccolo comune dell’oristanese di San Vero Milis è molto probabile che la vita sociale sia ritmata da pochi immutabili fattori. Il campanile, la festa patronale, la pro loco, la società di mutuo soccorso, forse qualche vecchia sezione di partito dalle insegne scolorite, quasi sicuramente una vecchia sigla della Prima Repubblica. In un piccolo paese di una Repubblica laica ma non laicista, vale la frase di Benedetto Croce: perché non possiamo non dirci tutti cristiani.
Adagio che varrà anche per qualche vecchio comunista anticlericale, se ancora resiste, orgoglioso del contributo del sardo Gramsci alla nascita del Pci. Perché, pur se nostalgico di “baffone”, vuoi mettere la gioia, quando da bambino, c’era la festa patronale e il paesello brillava di luminarie e leccornie?
Questa immagine banale di “strapaese” è quasi un archetipo universale. Vale per tutti.
Ma, purtroppo, non per la burocrazia, istigata da qualche genitore zelante, inzolfato, con buona probabilità dal politically correct. Da quella perversione della laicità, ridotta a laicismo, per la quale, magari, il Natale non sarebbe inclusivo con i musulmani, e non andrebbe festeggiato. Solo così posso spiegare la incredibile storia della maestrina di questo paese ammonita dall’ufficio scolastico provinciale dopo che due genitori si erano lamentati con la preside per il braccialetto-rosario e le preghiere recitate in classe prima di Natale da parte dei bimbi delle elementari protagonisti di questa storia.
Preghierina che è senso comune antropologico degli italiani. Meritevole di censura da parte dei genitori? Forse, solo per i novelli D’Holbach e giacobini di Sardegna. Ma la censura burocratica, anche a voler giustificare l’ondata di riprovazione di qualche genitore anticlericale, quella è proprio troppo.
E mi sembra di scorgere davanti ai miei occhi lo stupore della maestrina, che le cronache riportano in lacrime per l’accaduto. “Cosa ho mai fatto?”. Già, perché il peccato è veramente veniale, e i veri laici, abituati a combattere contro il Sillabo, sicuramente non se la sarebbero presa con maestrina e Madonnina.
Non i laicisti da cancel culture, abituati a contrapporsi a Colombo o Aristotele come se si trattasse di Torquemada. Troppo iconoclasti e ideologici per essere veramente laici. Quasi si trattasse di integralismo religioso. Religiosi, a loro insaputa.
Due articoli molto interessanti questo e quello della madonna che piange lacrime di sangue. Credo che ci aiutino a capire bene la “pasta” della nostra società.
Avendo una bimba che frequenta le scuole elementari ho più volte avuto a che fare con questi genitori “giusti” o “perfetti”. Che si sentono in dovere di giudicare e controllare ogni cosa. O meglio che si sentono il diritto di poterlo fare.
E’ una perversione della società che nell’intento di tutelare i diritti di tutti nasconde il senso delle feste, delle ricorrenze. Ricordo la “preghiera” di Natale tenuta dal sacerdote che indossava i paramenti ma non poteva parlare della nascita di Gesù ma solamente raccontare la storia del fiore che nasce ed è il più bello….robe assurde. Peraltro, al termine della preghiera trovai la forza per prenderlo a male parole; vieni in borghese ma testimonia la tua fede! Imbecilli noi ma pure i nostri figli che son costretti a vivere nella confusione e negli insegnamenti imbecilli che condividiamo.
La fede di oggi è ben rappresentata da una madonna che piange e manda messaggi o risolve tutti i problemi. Alla fine a cosa serve credere se non per risolvere tutti i nostri problemi? Tanto che se non vengono risolti dalla fede allora è giusto non credere. E a questo punto giusto attaccarsi ad una madonna che piange e che diventa più concreta rispetto ad una fede intangibile.
Sulla maestra siam a livello della diatriba sul crocifisso in classe, sull’ora di religione….insomma continue discussioni sterili che non portano a niente. In classi multireligiose e multiculturali invece di provare un dialogo, di provare a far conoscere nel rispetto i riti e la fede di ciascuno, si sceglie sempre di censurare, di dividere, di celare. Se un mussulmano nel giorno di una sua ricorrenza volesse spiegarla e condividere una preghiera io non ci troverei nulla di male. Non è una malattia; l’ascoltare una preghiera di un mussulmano non è un peccato mortale. Lo stesso mi aspetterei vicino a Pasqua o Natale con la possibilità di una semplice preghiera cristiana. Non vuoi partecipare? Esci o fai altro. Ma questo vezzo di cancellare tutto in virtù di un rispetto che non esiste è veramente ridicolo.
Teste quadrate e ottuse.
In pieno accordo…
Teste… di cazzo!
Questi confondono il concetto di laicismo con quello di ateismo, oltretutto senza conoscere il significato della seconda parola: essi sono fanatici, dogmatici, sono RELIGIOSI, poichè credono in un NON-DIO!
Magari fossero atei, almeno rispetterebbero il prossimo e Dio, e non cancellerebbero la storia, almeno quella! Tipico risultato della Cancel Culture…