Don Giorgio e Alberico Fumagalli a confronto e… Claudio Brambilla assiste
di don Giorgio De Capitani
Ecco il commento di Alberico (Chicco) Fumagalli: riguarda il video dal titolo “Adesso m’incazzo di brutto”, in riferimento alle mie affermazioni che riguardano Merateonline.
PRIMA RISPOSTA A CALDO
Caro signor Chicco Fumagalli. Per ora solo due parole a caldo. La ringrazio per il sostegno alla mia lotta contro questo governo dominato dal Bestione milanese, che prima o poi imploderà (me lo auguro al più presto). Ma devo pur dire che il signor Brambilla Claudio è rimasto vittima del sistema Salvini di querelare ogni voce dissidente. Il mio articolo è stato un’istintiva (lecita e doverosa) reazione a un articolo, scritto da Brambilla, per lo meno altrettanto inaccettabile. Casomai, dovevamo essere giudicati alla pari. Io non ho mai querelato nessuno, nemmeno di fronte alle più gravi offese. È inaccettabile che il Direttore di un Giornale quereli per articoli che, pur forti e dialettici, gli stessi lettori potrebbero giudicare. E no! Adesso basta! Quando ho saputo della querela di Brambilla Claudio, mi è crollato il mondo addosso. Ora andrò fino in fondo. Infine, visto che Lei, signor Fumagalli, non era d’accordo, perché non è riuscito a convincere il signor Brambilla a non cadere nel tranello del sistema inquisitorio del Bestione milanese?
SECONDA RISPOSTA PIÙ PONDERATA
SIGNOR ALBERICO (CHICCO) FUMAGALLI
Signor Chicco Fumagalli, Lei difende incondizionatamente, “senza se e senza ma”, non solo la mia lotta contro un governo “capitanato” (termine caro ai leghisti) dal “bauscia” milanese, ma anche Merateonline come “voce libera” sul territorio.
Prima lo pensavo anch’io, poi man mano ho capito che qualcosa non funzionava. Che anche il Direttore di un giornale abbia idee e convinzioni politiche, nulla di male, anzi è più che legittimo e doveroso. Ma che assuma posizioni partitiche, certo velatamente, quando scrive articoli inerenti alle amministrazioni dei paesi, questo non accetto. E tanto meno accetto quando si attaccano “personalmente” qualche locale amministratore, e che lo si faccia tramite i suoi cronisti (che fanno stupide ironie fuori posto), questo è deplorevole.
Ma non accetto che il Direttore intervenga con pugno duro, tanto più se non conosce la realtà locale, nelle scelte amministrative dei Comuni. Anche qui, libero di farlo, ma anch’io, cittadino, dovrei essere “libero” di rispondere per le rime, con lo stesso pugno duro. Cavoli! Par condicio, o no?
Ma, signor Chicco Fumagalli, Lei così al di sopra delle parti (non lo dico con ironia!), come può scrivere che “il mio linguaggio è oggettivamente crudo e che in alcuni passaggi di difficile accettazione”, quando ho risposto (sì, lo riconosco, istintivamente!) ad un articolo per lo meno scritto con un linguaggio altrettanto “di difficile accettazione”? Certo, forse scritto con un linguaggio oggettivamente meno duro, ma ci sono termini inaccettabili, offensivi, anche con allusioni in stile mafioso, per non parlare poi di inesattezze imperdonabili, come quando il signor Brambilla dice che, prima di pensare a fare le fusioni, bisognerebbe fare l’Unione dei servizi, ignorando così la realtà della Valletta. Signor Fumagalli, ha letto l’articolo precedente di Brambilla?
Ma la cosa che mi ha mandato su tutte le furie è stata la “scorrettezza” di Brambilla Claudio, quando, senza preavvisare nessuno, né il Tribunale di Lecco né il mio avvocato, non si è presentato all’udienza per la mediazione.
E poi, domanda penso lecita: perché il signor Claudio Brambilla ha scelto la via del processo “civile”, invece che quello penale? Certo, forse più rischioso, ma più sbrigativo e soprattutto con l’intento di punirmi sul piano economico.
Signor Chicco Fumagalli, rifletta su questo dato di fatto: nel mio procedimento penale, come risarcimento la giornalista Grazia Graziadei tramite il suo avvocato mi aveva chiesto 25 mila euro, e il Giudice li ha poi ridotti a 3 mila. Qui, nel processo civile, Brambilla tramite l’avvocato mi aveva chiesto 15 mila euro, e il Giudice li ha poi ridotti a 5 mila! Non trova qualcosa di strano? No? Ok, va bene così!
Nessuno mi toglie dalla testa la convinzione che le querele civili siano promosse solo per chiedere soldi e così far zittire gli spiriti liberi., Ho già tre condanne, la prossima sarà per la querela di Salvini. A parte il fatto che personalmente possiede solo un’auto oramai vecchia, i miei soldi non li prenderanno se non a sgoccioli, e data anche la mia età si estingueranno nella tomba. Ma nessuno mi potrà fermerà, neanche se mi prendessi 100 querele e 100 condanne…
Chi querela è un debole, ha paura, minaccia.
Io mi difendo con le mie convinzioni, senza querelare nessuno. C’è invece chi si difende con le querele, e c’è chi va in giro armato (di pistola). Io sono disarmato, ma ho dentro una tale convinzione da spostare le montagne.
Prima reazione
Non so se la signora Luisa Biella, “compagna di vita e di lavoro” di Claudio Brambilla, Direttore di Merateonline, si riferisse ai miei commenti. In tal caso, avrebbe ragione. Che dovrebbe dire? Nulla. Di fronte alla verità dei fatti, bisogna tacere. Se io avesse detto che sono “castronerie” probabilmente mi sarei beccato dal suo “compagno di vita” un’altra querela. Per farmi tacere, non servono le querele, e nemmeno una pistola, e nemmeno una mitragliatrice.
Io vedo merateonline come un’azienda privata che produce informazione.
Come tale rispecchia la linea di pensiero del suo direttore e della proprietà che investe nello strumento di informazione.
Per quanto riguarda la ricaduta sul sistema culturale della nostra zona è senz’altro pesantissima.
Gli effetti sociali possono essere considerati positivi o negativi, a secondo che il “partito MOL” sia più o meno in linea con il pensiero del lettore nel determinato momento o sullo specifico argomento trattato.
Come esempi positivi, una per tutte, l’attenzione al nostro ospedale. Sin dal momento della sua nascita MOL ha sostenuto e difeso con determinazione la struttura, e probabilmente ha buona parte dei meriti se il Mandic è ancora aperto e funzionante.
Altro aspetto positivo lo spazio messo a disposizione per l’informazione sulle varie iniziative del territorio con fruizione immediata 24 ore su 24, nonché la possibilità offerta a privati cittadini di rendere pubbliche le proprie opinioni di su appositi spazi messi a disposizione.
Significativo il fatto che spesso cittadini comuni di rivolgano a MOL per farsi ascoltare dalle amministrazioni locali, dopo che i canali diretti non si sono dimostrati efficaci.
Io stesso ho usufruito spesso di questi spazi per esporre idee e emozioni su svariati argomenti, o divertendomi a entrare in dibatti generati da questo strumento.
Tuttavia, quando sono venuto a conoscenza del fatto che il direttore Claudio Brambilla ha coerelato Don Giorgio, ci sono rimasto molto male.
Da quel momento ho deciso che RUNUNCERO’ a utilizzare questi spazi e non invierò più interventi o messaggi.
Sono consapevole del fatto che nessun lettore se ne accorgerà, che alla struttura di merteonline nel suo complesso di questa decisione non glie ne potrà fregar de meno, ma nel mio piccolo è il massimo che posso fare per esprimere il mio giudizio negativo sull’iniziativa di Brambilla e la mia solidarietà a Don Giorgio, anche se a risultato zero.
Lanfranco Consonni
Proviamo anche a chiederci perché Merateonline è l’unico o quasi informatore online locale. Mi dicono che il signor Claudio Brambilla, quando viene a sapere che un giornale locale cartaceo pubblica prima del suo giornale qualche notizia, va su tutte le furie, perché lui deve essere il primo a trasmettere le notizie. Oramai si è creato un impero mediatico che scoraggia la nascita di altri informatori. Quanto durerà? Non durerà a lungo. L’inizio della fine è già iniziato. Ma un’altra cosa. Su tutti giornali c’è uno spazio culturale diciamo anche interessante. Su Merateonline nulla di seriamente culturale. L’ho già detto: se togliete le notizie più adatte per un bollettino parrocchiale Merateonline cade subito per terra.
Oltre che insultare e mancare di rispetto si permette di fare della becera ironia… http://www.milanotoday.it/video/salvini-arcore-festa-lega.html, ed il popolino ride. Come è caduto in basso un vice presidente del consiglio nonchè ministro dell’iterno. Ma chi lo vota questo qua????
Lo vota una massa infinita di bifolchi!
Se un esponente politico (Salvini tanto per fare un esempio) insulta e manca di rispetto a una persona qualsiasi, ci si fa dell’ironia e la cosa, di solito, non ha conseguenze. Se quella stessa persona, o un’altra fa poca differenza, insulta e manca di rispetto al personaggio di cui sopra, scatta la querela o, peggio ancora un indagine per vilipendio eccetera, eccetera, eccetera.
Eppure, se non sbaglio, si sostiene che “la legge è uguale per tutti”…
La querela è l’arma di chi non ha argomentazioni per ribattere e ha tempo da perdere…
Sì, ma è anche violenza nei riguardi della libertà di opinione e soprattutto una eventuale condanna pesa su chi subisce tra l’altro una ingiustizia.
Nessuno ha mai querelato nessuno per aver ricevuto delle critiche, anche feroci. Molti hanno querelato molti per aver ricevuto offese ed insulti. Perche’ ci si meraviglia?
Ho ricevuto migliaia e migliaia di insulti di ogni tipo (dire 200 mila è dir poco) ma non ho mai querelato nessuno. Chi è un personaggo pubblico (anch’io nel mio piccolo lo sono) deve stare al gioco e accettare tutto, anche gli insulti. Nel caso di Claudio Brambilla, il problema è questo: lui può insultare, fare il prepotente con tutti, ma se lo combatti lui ti querela. Prima di giudicare, bisogna leggere entrambi gli articoli: quello del Direttore di Merateonline e la mia risposta. Non credo che l’articolo del Direttore sia stato, eventualmente, meno offensivo del mio. E allora, par condicio. Alla pari! No, io condannato, e lui assolto!