Bravo don Alberto! Finalmente un prete diocesano milanese coi coglioni!

 pancia-pensiero
di don Giorgio De Capitani
E sì, perché finora, da decenni e decenni, da quando la Lega Nord (non parlo di Berlusconi il Porco d’Arcore o dei venduti miserabili ciellini!) è nata nel Varesotto e si è diffusa come una gramigna in tutta la Brianza, terra fertile per i panciroli senza cuore, nessun prete milanese, all’infuori del sottoscritto, aveva tuonato contro la Lega e i suoi seguaci.
Finalmente un prete diocesano milanese coi coglioni, tra mille e più preti debosciati e una Curia milanese che pensa solo a salvare il proprio culo, su cuscini di porpora ben imbottiti.
Bravo don Alberto Vigorelli! Non temere la strigliata del tuo Vicario episcopale, il solito don abbondio o ponzio pilato che cerca di tamponare gli “eccessi” dei suoi preti per paura delle ire dei bestemmiatori del Vangelo di Cristo. E non temere neppure Roberto Caldiroli: tutti sanno il suo spessore morale!
Anche tu, caro confratello, ce l’hai con Salvini. Come saprai già, il trumpino meneghino qualche mese fa mi ha querelato, perché secondo lui lo avevo offeso con parole di fuoco da lui ritenute “offensive”: però Il coniglio, dalle orecchie lunghe e il naso avvinazzato, spara merda anche sulle istituzioni democratiche, e poi si nasconde dietro l’immunità parlamentare! Querela gli altri, quelli che lo contestano senza peli sulla lingua, ma non può essere querelato.
Più volte, ho scritto o ho dichiarato anche in chiesa che la Lega va estromessa dal cristianesimo e che i leghisti vanno buttati fuori, senza pietà, dalle chiese e dai Consigli pastorali.
Ma come tu sai benissimo, la maggior parte dei preti diocesani milanesi ha lasciato andare dall’ovile le persone più intelligenti perché scomode, per tenersi stretti i praticoni, non sempre alfabeti, ma bravi organizzatori di mangiate e di feste paesane, dove scorre birra o vino, altro che latte e miele! E chi sono questi praticoni “così preziosi”? I leghisti nostrani – sempre pronti a ricattare il loro prete dicendo: “Se Lei parla male della Lega, ce ne andiamo. Prenda un altro a fare la buseca ” – i quali continuano a dissacrare le ostie, a profanare i luoghi sacri, a gestire con la loro pancia mai sazia attività culinarie della parrocchia.
Sì, occorre mettere al bando Salvini e i leghisti. È questo che si deve fare, altrimenti anche quel poco cristianesimo che è rimasto andrà sotto i piedi di miserabili che applicano il loro vangelo, tentando di mettere il bavaglio alla bocca di chi li contesta, come una volta la Chiesa mandava al rogo i profeti e i mistici.
Caro don Alberto, non temere che il Papa intervenga: lui ha ben altro da fare che leggere le stronzate che gli scrivono i caporioni leghisti. Faceva così Dionigi Tettamanzi, anche se, poco prima di andarsene, ha tentato di bloccarmi (in realtà è stato il vicario generale, monsignor Diritto Canonico, don Carlo Redaelli), forse per offrire al successore meno rogne possibili. Forse agirà così anche Angelo Scola, che, comunque, non ha aspettato la fine del suo mandato per farmi fuori: era il 2013. Neppure durante l’anno giubilare mi ha perdonato! E poi si parla tanto di misericordia! Quale misericordia?
Non cedere, non demordere! Ti spediranno altrove? Sarà un’altra sconfitta di una povera Curia milanese, attualmente ancora capitanata da un vescovo ciellino, che in questi ultimi anni non ha fatto che sgretolare l’eredità di Carlo Maria Martini.
Nessuno ci deve fermare: né le querele di balordi come Salvini, né le ire dei razzisti xenofobi panciroli leghisti, e neppure le strigliate diplomatiche dei nostri caporioni, che si rendono attivi solo per gettare acqua sul fuoco delle polemiche suscitate da qualche prete senza peli sulla lingua, e nel frattempo a bruciare sono le nostre chiese e parrocchie, anche per colpa di chi, dall’alto, se ne lava le mani.
Ti faccio una proposta: alleiamoci e scriviamo insieme una lettera, una specie di documento aperto, in cui presentare la situazione disastrosa della nostra Diocesi, coi suoi preti debosciati (lo sai che tanti preti sono leghisti e votano Lega?), e le realtà delle nostre parrocchie, finite nelle mani degli anticristi.
Dammi un segnale, se sei d’accordo. Poi la lettera la consegneremo direttamente al Papa quando verrà, il 25 marzo 2017, a visitare Milano e dintorni. Magari non la leggerà, ma nel frattempo la renderemo pubblica.
Anche se in due, possiamo suscitare un po’ di clamore, per denunciare l’attuale blasfemia cattolica, in salsa verde.
Al diavolo chi ci ostacola! Al diavolo Salvini e i leghisti! Al diavolo la Chiesa, succube di barbari! Al diavolo la Curia milanese, che tentenna e fa come ponzio pilato! 
NOTABENE
Più o meno hai la mia stessa età, altra prova che solo gli anziani sanno alzare la testa, mentre i preti giovani sono belle statuine utili solo a decorare mobili immobili! 
 

 

2 Commenti

  1. meccanico ha detto:

    Più o meno hai la mia stessa età, altra prova che solo gli anziani sanno alzare la testa, mentre i preti giovani sono belle statuine utili solo a decorare mobili immobili!

    Don Giorgio, complimenti. Non amo commentare in questi casi (poi sono un po’ fuori tema) ma stavolta non ho resistito: devo dirle che ha osato dire quello che molti non osano.
    Conosco uno che a 53 anni circa voleva diventare sacerdote e gli hanno risposto, ordini religiosi e Curia allo stesso modo, che l’età ormai è un vero e proprio impedimento, per alcuni ordini perfino dirimente (so cosa significa… ma non ho trovato se sia vero). Sopra i 35 anni, per qualche Diocesi pure meno, non si entra. Lascio a Lei ogni commento.

  2. GIANNI ha detto:

    Se al sacerdote il diritto canonico vieta di partecipare a partiti o movimenti politici, non gli vieta di esprimere le proprie opinioni.
    E, d’altra parte, che senso avrebbe una dottrina cristiana avulsa dal contesto sociale e politico?
    Inutile predicare principi cristiani, se poi non si può criticare chi, ad avviso del sacerdote, non li segua.
    Del resto, la stessa chiesa è intervenuta talora pesantemente nel contesto politico, quando, ad esempio, scomunicò i comunisti.
    In molti casi la lega, in effetti, pare assumere posizioni non solo di gestione dei flussi migratori, ma improntate anche a veri e propri razzismo e xenofobia, che non paiono concilianti con il messaggio evangelico.
    Certo, non tutti sono uguali, e probabilmente c’è differenza tra un Tosi ed un Salvini, ma in genere gli aderenti a tale movimento non esprimono contrarietà solo contro chi immigrato clandestinamente, ma anche contro chi magari divenuto anche cittadino italiano, ma appartenente ad altra origine etnica.
    Inutile, comunque, come dicevo, condannare ad esempio il furto, se non puoi alzare la voce contro il ladro, come inutile condannare il razzismo, se non puoi condannare il razzista.
    Poi, certo, probabilmente molti esponenti della lega non si considerano tali…

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