E la Chiesa continua… Speriamo in meglio!
di don Giorgio De Capitani
Papa Ratzinger ha dato le dimissioni!
Per ora non ho nulla da commentare,
altrimenti direi le stesse scontate cose dei mass media.
Più che il papa in sé mi stanno a cuore
le sorti della Chiesa di Cristo.
Certo, la figura del papa conta, eccome!
Ma vorrei che contasse di più ciò che la Chiesa
dovrebbe rappresentare, ovvero l’amore universale di Dio.
Basta con una Chiesa-potere!
Basta con una Chiesa-struttura di una religione di potere!
Si andrà presto al conclave!
Si continuerà negli errori del passato
di affidare le sorti della Chiesa a un collegio di cardinali
che, nella loro stragrande maggioranza, sono tutto
tranne che ministri di una Chiesa al servizio dell’Umanità.
Non dico che il papa andrebbe scelto
chiedendo il parere della base della Chiesa,
ma che almeno i vescovi del mondo venissero interpellati.
Lo so che è difficile riunire per il conclave
tutti i vescovi e i cardinali a Roma,
ma chi ha detto che il conclave
dovrebbe svolgersi nel segreto delle stanze vaticane?
Perché non rivedere anche il primato del papa?
Perché non dare più “potere” ovvero più autorità al collegio episcopale
nelle decisioni sia in campo dogmatico che in quello morale?
Sento dire da più parti:
– Il Papa è prigioniero in Vaticano e del Vaticano!
Il rischio c’è.
E allora perché non rimettere le sorti della Chiesa
nelle mani di tutti i vescovi del mondo?
Una Chiesa monarchica non potrà mai sfuggire
alle logiche di potere, tanto più se la reggia è occupata
da gente losca e affaristica,
da fondamentalisti ciechi e ottusi.
Forse è giunto il momento in cui il papa
cambi residenza, fuori dalle mura del Vaticano.
Non si può restare nel covo delle vipere!
Prima o poi qualcuna di queste morderà,
se un papa dovesse uscire da certi canoni.
Inutile fare previsioni sul nuovo papa:
bianco nero o giallo? di destra o di sinistra?
conservatore o innovatore?
Una cosa però è certa: la Chiesa
o si aprirà all’Umanità, o sarà costretta
a subire altre umiliazioni, perdite e fallimenti.
Eppure basterebbe poco:
uscire dalla prigione di una religione
e respirare aria pura, quella dello Spirito di Libertà.
Per ora non dico oltre:
avrò modo di approfondire ciò che ho detto.
Per ora lascio la parola agli ipocriti estimatori
di un papa che ha lasciato la Chiesa ai ceppi
di un dogmatismo e di un moralismo senza Umanità.
Le dimissioni sono l’atto estremo
di un pontificato ormai agonico.
Io sono uno di quelli che lei definisce “ipocriti estimatori” dato che sono un grande ammiratore di Benedetto XVI e prima di allora del Cardinale Joseph Ratzinger.
Come qualcuno ha già scritto sopra, anch’io (che non voglio sostituirmi allo Spirito Santo e quindi non prendo parte al toto-Papa che si è già scatenato) spero vivamente che dal Conclave esca un Papa Pio XIII, o Gregorio XVII, che metta fine agli errori del post-Concilio e finalmente applichi davvero il Concilio Ecumenico Vaticano II, ma quello vero, non ciò che tanti gli fanno dire senza che i Padri Conciliari abbiano mai detto nulla del genere.
(Desidero comunque ringraziarla, pur non condividendo le sue idee, perchè in passato ha già avuto il coraggio di pubblicare miei commenti fortemente critici nei suoi confronti).
Per lo meno poteva avere il buon gusto di non farlo nel pieno della campagna elettorale, così ci fa pensare a male.
Patrizia, ma tu pensi veramente che al papa gliene stropicci qualcosa delle elezioni italiane? Si tratta di una cosa che non succedeva da 700 anni… un evento di risonanza storica. Le nostre elezioni sono roba da cugini di campagna.
Un beneficio c’è: aver offuscato Berlusconi che adesso non si sente più al centro d’attenzione!
Bisognerebbe offuscare lei e le sue baggianate astiose!
Il prossimo Papa sarà BerluSCOLA! PDCL!
(se esce questa doppietta a Don Giorgio viene un infarto!)
La mia sincera stima per un pontefice che , anziché fare operazioni di marketing, a scapito di principi fondanti e universali, per riempire i banchi delle chiese e anziché cercare facile popolarità (come chi si definisce un coraggioso rivoluzionario atteggiandosi a anticorformista, quando invece è perfettamente in sintonia con gli umori della massa e ricava facili consensi), ha avuto il coraggio di ribadire principi tanto più scomodi quanto più veri.
Non c’è stato forse papa negli ultimi decenni più impopolare di questo, segno che stava facendo bene e che non si curava in perfetto spirito evangelico di essere ridicolizzato e attaccato da una società secolarizzata e corrotta.
Io ero in piazza S. Pietro il giorno in cul Ratzinger fu eletto ed esultai quando seppi che la scelta era ricaduta su di lui.
Spero che il prossimo successore valga anche solo la metà di lui.
Don Giorgio, chi lo legge non è sempre un teologo e quindi, come nel mio caso, non capisco. Nel riprendere il penultimo comma del Suo scritto: “””Per ora lascio la parola agli ipocriti estimatori
di un Papa che ha lasciato la Chiesa ai ceppi
di un dogmatismo e di un moralismo senza Umanità””” vorrei che mi facesse capire un po’ di più o meglio cosa avrebbe dovuto fare, come vorrei mi facesse capire cosa vuole dire “”stando nel covo delle vipere…..”””. Per i credenti e non credenti la Chiesa dovrebbe avere una funzione propositiva a supporto della società, se poi è tutto inventato allora non perdiamo tempo, volgiamoci altrove!
Dai don Giorgio, preghiamo tutti insieme affinchè il collegio cardinalizio possa eleggere il nostro cardinale Scola!
Io mi chiedo invece se Benedetto XVI abbia aperto un trend… cioè se da ora in poi i papi cominceranno a ritirarsi tutti. Sembrerò una che non capisce niente ma a me Ratzinger è sembrato più moderno,o meglio dire un po’ meno antico, di G.Paolo II,
sono d’accordo sul paragone tra Benedetto e GPII!
I commenti di don Giorgio non sono mai teneri, ma sottendono, sempre e chiaramente, una riflessione e una passione… Leggere certe risposte da asilo mariuccia fa venire la tristezza peggiore: quella che esistono ancora cattolici non pensanti.. con la forza delle argomentazioni, non con altro, si può rispondere a don Giorgio, anche con la sua stessa veemenza.
aldilà dei titoloni mediatici e dei commenti istituzionali (tutti attoniti e commossi? mah..) trovo che questo papa, rigido, stantio e deludente abbia mostrato il suo lato umano e questo va rispettato alla faccia dei dogmi e dei valori non negoziabili..
l’istinto mi suggerirebbe ora la speranza di un papa nero ma per una chiesa libera dal clero non è tanto il colore ad avere importanza..
infine seguo questo blog da tempo ormai e trovo spesso nelle invettive di don giorgio spunti e provocazioni interessanti.. e continua a stupirmi la miseria umana e intellettuale di chi legge questo blog solo per offenderlo e insultarlo..
da anni seguo e partecipo alle attività dei cosiddetti preti di frontiera del triveneto e conosco perciò assai bene la rabbia meschina di fondamentalisti bigotti e baciapile; ma non riesco tuttora a farci l’abitudine..
amen!
Da ieri non si sente parlare d’altro, perciò almeno un effetto pratico le dimissioni di Ratzinger l’hanno avuto: non abbiamo dovuto aspettare Sanremo per rompere il cerchio vizioso delle chiacchiere, spesso inutili e volgari, di una campagna elettorale disgustosa. Non sono mai stato un ammiratore entusiasta di Benedetto XVI, che trovavo per lo più prigioniero di una corte ambiziosa e viziosa, né più ne meno come tutte le altre corti delle monarchie (reali o ideologiche) di tutti i tempi. Per questo posso affermare in tutta franchezza che il gesto mi ha stupito piacevolmente, lo trovo una dimostrazione di serietà e di grande dignità da parte di un uomo che, essendosi reso conto di non essere più in grado di assolvere pienamente la sua missione, preferisce farsi da parte e lasciare il posto a qualcun’altro. Magari i nostri leader politici e gli altri personaggi che popolano lo “star system” del nostro piccolo mondo quotidiano, avessero lo stesso spirito di servizio e la stessa umiltà. Mi piacerebbe tanto che potesse servire da esempio, anche se ne dubito vista l’indole di quelle persone. Per quanto riguarda il futuro, sarò pure un ingenuo, ma voglio sperare e confidare nell’opera dello Spirito Santo, che certamente illuminerà le menti e i cuori dei cardinali, anche se poi sarà come sempre il loro libero arbitrio a condizionarne il voto.
Per il resto ancora una volta mi trovo d’accordo con le opinioni di don Giorgio e, pur con tutto il rispetto per le opinioni altrui, faccio fatica a capire le critiche che gli vengono mosse, anche perché chi frequenta abitualmente queste pagine ormai dovrebbe conoscere bene il pensiero del nostro padrone di casa e non dovrebbe più stupirsi delle sue affermazioni e del suo linguaggio.
Certo che se arrivasse il Signore come Pontefice a don giorgio non andrebbe bene….sarebbe poco radicale…..don giorgio ma perchè non ti ritiri anche tu!!!!!!!!!!!
Quando raggiungerò l’età di Ratzinger!
Ognuno spesso interpreta le vicissitudini storiche, dovute per taluni al caso, alla contingeza, e per altri alla provvidenza, secondo le proprie convinzioni.
Non è un caso che questo avvenga anche per questo potenfice, ed in particolare per le sue dimissioni.
Personalmente, devo dire che ho letto commenti, a partire da quelli presenti, un po’ di tutti i tipi….
Chi lo stimava, chi decisamente meno.
Io vorrei sottolineare l’aspetto storico, di queste dimissioni.
FOrse, non così chiaro a tutti, non evidente.
Certo, conformi al diritto canonico, ma un fatto straordinario, nel senso di extra ordinem.
In tanti secoli di storia, forse,le prime, uniche vere dimissioni, con le quali il cofnronto con Celestino quinto non centra nulla……
Che poi delle due o tre tesi prevalenti, sia vera l’una o l’altra poco conta, che verrebbe proprio da dire che tutte le strade conducono a Roma.
Papa malato, male si vuol nascondere, o non ce la faceva più?
O papa che non si sentiva più in grado di guidare, sopratutto moralmente, una chiesa che navigava in cattive acque?
Comunque sia, ci leggo un preciso senso del limite, in queste dimissioni, limite che è inusuale come contetto cattolico, ma piuttosto è tipico di una cultura laica, illuministica.
Questo lo leggo chiaramente, e mi pare molto umano il fatto che uno si dimetta…
In fondo, gli altri preti vanno in pensione, no?
Mi pare quindi interessante il richiamo a questa libertà del pontefice, che essendo dimenticata, ha stupito molti,i quali pensano che la regola sia, invece, che il papa debba morire in carica.
Quale chiesa verrà?
Ma la chiea di sempre……
Si dice che Ratzingere sia stato voluto sopratutto in quanto papa teologo, difensore di una visuale strettamente dogmatica, solo che….
Se dovessimo interrogarci quale sarebbe stata l’alternativa, in effetti, ecco che sento dire che ci voleva già a suo tempo un papa fedele al vaticano II, che questo papa poteva esserci, e che magari verrà ora….
MA se andiamo a domandarci in cosa sulla dogmatica il vaticano II abbia innovato, viene difficile rispondere, forse proprio perchè, a parte la dimensione celebrativa, sul piano dogmatico non si è realmente voluto innovare nulla…..
Ecco che allora, la visuale di una chiesa diversa non sarà tanto nello scegliere tra “conservatori” e “progressisti”, ma tra chi, volendo essere realmente innovatore, comprese, come fece tra i pochi il cardinal MArtini, che in realtà il vaticano II aveva innovato a parole, ma che, per innovare realmente, ci sarebbe voluto un vaticano III.
Chi desidera ed auspica una chiesa cattolica realmente innovata, potrebbe trovare speranza solo in un pontefice convinto di questo, e sopratutto convinto che si debba rinnovare la domatica ed il magistero.
Diversamente, a parte la liturgia, ed a parte aspetti esteriori, nin ci sarà vero rinnovamento.
MA, certo, questo pontefice non poteva essere Ratzinger.
Don Giorgio, lei dice che alla elezione del Papa dovrebbero partecipare tutti i vescovi del mondo.
Vorrebbe forse fare le “primarie” anche per il Papa?
ma non è stato scelto da DIO.?
Questa domanda, che potrebbe essere una presa in giro, fa comunque emergere l’idea di molti che pensano sempre che tutto debba sempre essere orientato da un essere soprannaturale che gestisce l’uomo e l’umanità dall’alto, deresponsabilizzandoci.
Credo sia da sottolineare che Dio, e Gesù stesso, non impone nulla all’uomo ma anzi tutto fa tramite l’uomo, cioé con la fattiva collaborazione dell’uomo. Ogni cosa che ci è stata tramandata, gli stessi Vangeli, sono il frutto operoso di uomini che si sono impegnati nella ricerca di Dio e nel farlo conoscere ad altri.
Dio ci ha lasciato liberi di fare ed agire, siamo noi che dobbiamo fare come farebbe Lui.
è la cosa peggiore che poteva capitare un papa che rifiuta di portare la croce.
è davvero la fine.
il prossimo papa si chiamerà PIETRO SECONDO.
Utopia, don Giorgio, ma come Lei ha scritto, …”la parola utopia significa “non luogo”, ma nel senso che non esiste ancora ma che potrà esistere. E’ così perfetto che oggi è quasi impossibile, ma che credendoci con tutta la propria forza, un domani potrà realizzarsi…”
Anch’io vorrei che la Chiesa rappresentasse l’amore universale di Dio.
Egidia Beretta
NON PRENDIAMO LUCCIOLE PER LANTERNE. OGGI NON SI PUO’ STARE AI VERTICI DI UN IMPERO MONOCRATICO SE NON SI TENGONO SALDE LE REDINI DEL POTERE. LE DIMISSIONI SONO UN ATTO DOVUTO IN UN MOMENTO IN CUI LA CHIESA GERARCHICA DI ROMA E’ IN CADUTA LIBERA TRAVOLTA DAGLI SCANDALI SESSUALI ED ECONOMICI DEI SUOI MEMBRI. RATZINGER HA AVUTO DEI MERITI NELLA PRIMA FASE POST CONCILIARE MA DA PREFETTO DEL SANT’UFFIZIO HA SUCESSIVAMENTE TENUTO LA CHIESA NELLA RIGIDA ORTODOSSIA CURIALE. NON HA MOSTRATO PARTICOLARI SENSIBILITA’ VERSO LE CHIESE EMERGENTI DEL TERZO MONDO, LA TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE, LA INDIFFERIBILE PRESENZA FEMMINILE NEL SACERDOZIO, LA ASTRUSA DOTTRINA SESSUOFOBICA CON ANNESSO CELIBATO ECCLESIALE, LA VERGOGNOSA RETROMARCIA NEI CONFRONTI DEI LEFEBRIANI, E POTREI CONTINUARE CON ALTRI ESEMPI. COMUNQUE, NEL RISPETTO DI UN UOMO CHE DIGNITOSAMENTE SI METTE IN DISPARTE PER NON SCADERE NEL PENOSO SCACALLAGGIO MEDIATICO IN CUI FECERO MORIRE IL PREDECESSORE POLACCO, NON SALIAMO SUL CARRO DEI SEPOLCRI IMBIANCATI CHE SI CROGIOLANO NEI LUOGHI COMUNI PER UN FACILE CONSENSO SU TEMI CHE MERITANO BEN ALTRE RIFLESSIONI.
Meno male che non aveva commenti da fare. Suggerisco: perchè non lo nomina lei il novo Papa? D’altronde per uno che come lei ha lo Spirito Santo infuso, (crede), ci toglieremo un fastidio.
Di tutti i commenti che hanno accompagnato sui media del mondo l’annuncio delle dimissioni del Papa, quello che ni ha maggiormente colpito é quello dell’Arcivescovo di Cracovia, Mons. Stanislaw Dziwisz, già segretario di Giovanni Paolo II. Il Porporato ha pressappoco detto che “dalla croce non si scende”. Evidente é il ricordo di papa Woytila; ma, vorrei aggiungere, anche quello di Pio XII, di Giovanni XXIII ed anche di Paolo VI (troppo dimenticato). Il commento é di estrema durezza, tra tanti “servi encomi che non costano nulla”, tipicamente polacco. Non mi sento di condividerlo in pieno, proprio per quella durezza, ma certamente Gesù non é sceso dalla croce e, prima, aveva amorevolmente rimproverato i suoi discepoli che nell’orto degli ulivi non erano stati capaci di vegliare con lui; disse: “lo spirito é forte, ma la carne é debole”. Resto nel mio dubbio: gran rifiuto o apertura al soffio di un nuovo Spirito ? Bonifacio VIII o Giovanni XXIII ? Il tempo ci darà una risposta.
“Per ora lascio la parola agli ipocriti estimatori
di un papa che ha lasciato la Chiesa ai ceppi
di un dogmatismo e di un moralismo senza Umanità.
Le dimissioni sono l’atto estremo
di un pontificato ormai agonico.”
E’ talmente disgustoso che non meriterebbe nemmeno una risposta. La lascio nel suo vecchiume da ’68, nelle sue farneticazioni su una sedicente “Chiesa democratica” e alle sue ossessioni riguardanti “fondamentalisti ciechi e ottusi” (che a quanto pare vede ovunque) e Silvio Berlusconi.
Addio.
Concordo in pieno! Non e’ un prete, e’ un avvoltoio.
Tempi duri per i bigotti come voi!
Tempi duri per tutti i credenti, semmai.
Ad ogni modo spero che dal Conclave ne esca un Gregorio XVII o un Pio XIII solo per godermi le scenate di certi cattolici “adulti” 😉
A me basta che non sia Scola, poi puo’ venire pure il Papa Santo, oppure Pietro Secondo e cosi’ arriva l’Apocalisse e la facciamo finita sta’ menata una volta per tutte….
seriamente, questo Pontificato era rivolto perlopiu’ a ‘destra’, e a mio avviso ha risolto egregiamente alcuni problemi che la Chiesa doveva comunque affrontare da quella parte ::rapporti coi Filo-Lefebvriani, o con gli anti-conciliaristi ‘duri e puri alla de Mattei a cui e’ stato detto che il Vaticano II e’ dottrinario quindi possono o starci o prendere e andarsene ad Econe…non male,e per questo non condivido l’amaro giudizio di don Giorgio (minchia don, anche Hans Kung e’ stato piu’ sportivo!).
ma ora bisogna volgersi a ‘sinistra’, a tutte quelle voci di rinnovamento a cui Benedetto XVI non sapeva ne, forse, poteva parlare.
Problema: chi viene? Io spero Schonborn (anche Ravasi non mi dispiacerebbe ma la vedo improbabile), voi?