Non darò mai spazio su questo sito (mi costa caro anche in soldi per cui rivendico la mia autonomia di pensiero e la mia libertà di scelta) a coglioni, s-cervellati, panciroli, pragmatisti che mettono il culo al centro del loro buttar fuori giudizi che sanno solo di imbecillità senza fine.
Bastardelli, che vi vendete per quattro soldi pur di salvare il vostro orticello di merda.
Che ne sapete voi di un popolo che sta soffrendo e lottando per difendere la propria autonomia da criminali sempre pronti a prendersi terre non loro, pur di ingigantire il loro egoico potere che al primo soffio di una contestazione di massa prenderà fuoco.
E che arrivi presto questo momento, perché la giustizia magari ritarderà ma per prendersi più gusto a dare fuoco a montagne di merda secca.
Non sono un idolatra, e, papa o non papa, condanno chiunque crede di andare contro la giustizia divina, bene espressa nel canto del Magnificat, che la Vergine, una Donna pensate, preannuncia la fine dei potenti, che dall’Onnipotente saranno buttati giù dai loro troni dorati, per innalzare gli umili.
Prima o poi i giusti trionferanno, senza compromessi, o negoziati che tendono solo a produrre premesse di altre guerre e altre prepotenze.
Giustizia è giustizia: tu prepotente devi essere distrutto senza compassione.
E tu, bastardello da quattro soldi, non tentare neppure di dire una mezza parola per salvarti il culo.
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da www.huffingtonpost.it
10 Marzo 2024
Ucraini “sconvolti” per le parole del Papa.
“Nessuno chiese di negoziare con Hitler”
di Huffpost
Kuleba: “Nostra bandiera è gialla-blu, non ne isseremo altre”. Zelensky: “La follia russa deve perdere questa guerra”. Mosca: “Francesco parla all’Occidente, non a Kiev”
“Nessuno chiese di negoziare con Hitler”. Le parole del Papa “sono sconvolgenti”. E ancora: “non abbiamo possibilità di arrenderci”. Sono queste alcune delle reazioni che arrivano dalle autorità e dai cattolici ucraini alle ultime dichiarazioni di Papa Francesco, che in un’intervista alla radiotelevisione svizzera ha esortato Kiev a “sventolare bandiera bianca”.
In giornata arriva anche la risposta, chiarissima, del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. “La nostra bandiera è gialla e blu. Questa è la bandiera con la quale viviamo, moriamo e vinciamo. Non alzeremo mai altre bandiere”, ha scritto su X. “Ringraziamo Sua Santità Papa Francesco per le sue costanti preghiere per la pace, e continuiamo a sperare che dopo due anni di guerra devastante nel cuore dell’Europa, il Pontefice trovi l’opportunità di compiere una visita apostolica in Ucraina per sostenere oltre un milione di ucraini cattolici, oltre cinque milioni di greco-cattolici, tutti cristiani e tutti ucraini”.
Su X è lo stesso presidente Volodymyr Zelensky a ribadire che “la follia russa deve perdere”. “Più dichiarazioni assurde escono da Mosca, maggiore deve essere la nostra forza. Solo la forza della nostra protezione della vita, la nostra capacità di raggiungere i nostri obiettivi possono riportare la Russia a uno stato di sobrietà almeno parziale. La follia russa deve perdere questa guerra. Faremo di tutto per questo”.
L’ambasciata ucraina presso la Santa Sede non rimane in silenzio, come dimostra il paragone tra il leader russo Vladimir Putin e il dittatore nazista Adolf Hitler. “È molto importante essere coerenti! Quando si parla della terza guerra mondiale, che abbiamo ora, è necessario imparare le lezioni dalla seconda guerra: qualcuno allora ha parlato seriamente dei negoziati di pace con Hitler e di bandiera bianca per soddisfarlo? Quindi la lezione è solo una: se vogliamo finire la guerra, dobbiamo fare di tutto per uccidere il Dragone!”, si legge in un post pubblicato dalla rappresentanza ucraina.
A fornire una ‘interpretazione’ affatto disinteressata dell’intervento del Pontefice è la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, che all’Ansa ha dichiarato: “per come la vedo io, il Papa chiede all’Occidente di mettere da parte le sue ambizioni e ammettere che si è sbagliato”. Questo perché – ha aggiunto la portavoce – l’Occidente avrebbe usato l’Ucraina come “uno strumento” per le sue “ambizioni”.
Per Oles Horodetskyy, presidente dell’Associazione cristiana degli ucraini in Italia, “le parole di Bergoglio sul ‘coraggio di alzare la bandiera bianca’, sul ‘negoziare quando vedi che sei sconfitto’ sono sconvolgenti, imbarazzanti e profondamente offensive nei confronti di un popolo che da oltre due anni cerca di sopravvivere alla terribile e criminale aggressione russa”. “Alla richiesta di arrenderci del boia del Cremlino rispondiamo con la resistenza. Mai avremmo immaginato di ricevere la stessa richiesta dal nostro Papa, capo della Chiesa Cattolica e predicatore del Vangelo. Per un cristiano è inaccettabile arrendersi al male e al peccato che rappresenta oggi la Russia di Vladimir Putin. Difendere la propria vita e la propria casa è un dovere sacrosanto di ogni cittadino”, ha aggiunto.
“Proprio in questo momento difficile – ha proseguito Horodetskyy – quando gli aiuti americani sono bloccati e l’Ucraina rischia di rimanere isolata e in balia dell’aggressore, sentire dal Papa questi infelici appelli è fortemente deludente. L’Ucraina non è stata sconfitta e non abbiamo visto alcuna volontà di arrendersi da parte del nostro popolo. Ci aspettiamo dal Papa una forte condanna dei peccati russi di aggressione, di assassinio di massa, di violenza e distruzione. Ci aspettiamo dal Papa un appello a Putin di fermare l’aggressione e andarsene dall’Ucraina. Ci aspettiamo dal Papa di essere un promotore di una pace giusta e non certo un alleato morale dell’aggressore”. “La parola ha una grande importanza – ha concluso Horodetskyy – soprattutto quando è la parola del Pontefice, e bisogna usarla con molta prudenza e responsabilità per non danneggiare la Chiesa di Cristo e la fede dei suoi devoti”.
Per il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk, “l’Ucraina è ferita ma imbattuta. L’Ucraina è esausta, ma resta in piedi. In Ucraina nessuno ha la possibilità di arrendersi! E tutti quelli che guardano con scetticismo alla nostra capacità di stare in piedi, diciamo: venite in Ucraina e vedrete!”, ha dichiarato, rilanciando sui social le parole pronunciate nella chiesa di San Giorgio a New York dove si trova in visita pastorale.
Sentitelo cosa dice balbettando…
Non so, don Giorgio, se pubblicherà questo commento sul papa da persona semplice qual sono.
Premetto come credente nella Repubblica, a parte papa Giovanni XXIII, non ho avuto attrazione per i papi ritenuti monarchi assoluti nel loro piccolo staterello con influenze forti sui grandi stati non solo monarchici ma anche repubblicani con predilezione per tutte le tirannie.
Il papa viene definito anche pontefice o creatore di ponti tra le varie realtà spirituali. Come pontefice mi può andar bene purchè rimanga nell’ambito spirituale come guida morale, meno se vuol interferire negli stati specie quelli democratici repubblicani.
Ogni popolo ha il diritto di scegliersi lo stato che vuole purchè rispetti quello degli altri popoli senza aggredirli come sta facendo la Russia con l’Ucraina o come fa Israele negando lo stato ad un altro popolo, la Palestina.
Non voglio esimermi nel ritenere infelice le uscite di Bergoglio sulla guerra tra Russia e Ucraina. Come proveniente del continente sudamericano “soffre” di presunzione intellettuale già riscontrata da Hans Kung nei teologi della liberazione con Wojtyla e Ratzinger. Cuba docet. Basta guardare all’oggi dove chiedono aiuto per fame come lo era in passato con la monocultura.
Per non farla troppo lunga sarebbe meglio che qualche consigliere del papa gli faccia capire che sono finiti i tempi nel quale il papa e la Chiesa cattolica è onnipotente nel mondo. Lo stesso vale per quella ortodossa di Kyrill in Russia.
Oggi sono la Cina, l’India e le monarchie assolute arabe ad avere il controllo nel mondo creando difficoltà non tanto all’Europa dis-unita, ma all’America che può piacere o no è ancora l’unica garante della democrazia repubblicana di origine greca nella quale credo.
Il cristianesimo di origine greca con i padri della Chiesa come S.Agostino lo ritengo l’unica salvezza delle democrazie.
Se la pubblica, le dico grazie.
È bruttissimo quando dice e continua a ripetere quella parola: “negoziare”.
Proprio tutto è un affare, ma per chi? Tutto è sempre nell’ottica del commercio di qualcosa, del trafficare e quindi del consumismo.
Nulla, niente, proprio niente che riguarda la giustizia, e questo Papa non ha mai parlato di giustizia, al contrario parla con faciloneria di negoziare… questa è la sua politica.
Suggerisce, dando per spacciata, la resa a un popolo aggredito solo per un ego sfrontato e non dice mai di smetterla all’aggressore.
Non è mai stato in Ucraina, ma è andato in Mongolia.
È una visione un po’ strana quella di Bergoglio…
Come se le prime comunità cristiane si fossero arrese alle atroci persecuzioni. Cosa sarebbe il Cristianesimo?
Dov’è il coraggio? Coraggio che è quell’avere un cuore saldo anziché pieno di timori e paure.
Dov’è l’intelletto libero, libero da ogni condizionamento e perciò senza interessi?
La lucidità di vedere le cose nel suo insieme semplice: un aggressore e un aggredito. E non andare nel complicato e nel molteplice.
La pace senza giustizia non è pace.