Berlusconi santo subito

www.huffingtonpost.it
08 Aprile 2023

Berlusconi santo subito

di Enrico Pazzi
Ha animato i sogni e gli incubi di almeno due generazioni di italiani. Lui è stato il Paese e il Paese, alla fin fine, è stato Lui.
Silvio Berlusconi ha animato i sogni e gli incubi di almeno due generazioni di italiani, rappresentando l’alfa e l’omega di ogni speculazione antropologica e politica sull’homo italicus. Ha incarnato il baby-boomer per eccellenza ed è stato l’emblema dell’edonismo degli anni ’80, aggiornando la cognizione del maschio italiano agli anni ’90 e sino ai duemila ha rinnovato il racconto sessual-machista. Il suo nome, la sua immagine, la sua estetica, il suo pensiero hanno disegnato lo scenario dentro al quale si è mossa gran parte della nostra vita artistica, culturale e politica. Come un vero e proprio mecenate, ha finanziato l’immaginario collettivo, promuovendo le arti figurative e letterarie. Ha prodotto cinema, televisione, spettacoli dal vivo, editando e pubblicando giornali, periodici e libri. Ha mantenuto gran parte dell’intellighenzia italiana, direttamene o indirettamente, di destra, ma sopratutto di sinistra. Ha dato lavoro ai padri, così come ai figli dei questi padri. I suoi vizi hanno rappresentato la vera coscienza nazionale, fatta di idee di grandezza piccolo borghese, quotidiana avidità e desiderio di eterna giovinezza. Molti hanno desiderato essere ciò che lui è stato.
Lui è stato il Paese e il Paese, alla fin fine, è stato Lui.
Ha plasmato la storia della Repubblica degli ultimi trent’anni, creando dal nulla uno schieramento politico capace di avere dignità politica. E di converso, ha determinato anche la forma dello schieramento avversario. Infatti, ha indirizzato le scelte non solo del centrodestra, ma pure del centrosinistra italiano, disegnando l’orizzonte spazio-temporale della sintassi politica italiana.
Ha scelto gli attori dell’una e dell’altra parte, determinandone anche la rappresentazione scenica, dettandone l’agenda politica, ideologica ed esistenziale. Per almeno due decenni è stato il demiurgo, creando non pochi travagli, intesi sia come dolori, costrizioni, sofferenze, ma pure come multipli idealtipici del giornalista “contro”. Contro di lui e, proprio per questo, in vita grazie a lui.
Ha creato il bipolarismo imperfettissimo italiano, arrivando sino ai giorni nostri, per regalarci una destra spendibile al governo. Ha promosso a degna rappresentante della Repubblica italiana la destra del Movimento sociale italiano, così come ha normalizzato la lega di Umberto Bossi e Roberto Maroni, sino a determinare poi la crescita di Matteo Salvini e la creazione di Giorgia Meloni.
Anche lei, Giorgia Meloni, senza il lavoro degli ultimi trent’anni di Silvio Berlusconi, sarebbe rimasta una piccola figura politica in un piccolo partito di destra al 3%. Senza lo scenario del polo di centrodestra, la Destra di oggi al potere non ci sarebbe mai arrivata.
Di contro, ha determinato il ricambio politico a sinistra. Perché Lui è stato, per lungo tempo, la pietra di paragone per determinare tutte le scelte strategiche di campagna elettorale e le scelte politiche del centrosinistra al governo. In base a Lui il Centrosinistra ha scelto i suoi migliori candidati. A volte anche i peggiori.
Ha allevato una nuova classe dirigente, fornendo sangue fresco alle fila del corpo parlamentare.
Ha promosso a ruoli di potere uomini, ma anche donne.
Chi ha visto in Lui il massimo rappresentante del liberismo ha sbagliato, in buona o in cattiva fede. Ha errato anche chi ha visto in lui l’uomo capace di fare le riforme nel Paese. La tanto declamata stagione delle riforme liberali non è mai esistita. La libera concorrenza contro lo statalismo non è mai stata all’ordine del giorno della sua agenda. Lui non ha mai disatteso nessuna promessa. Era già tutto chiaro sin dal principio. Lui è stato l’emblema massimo dell’oligopolio, quando non del monopolio, che caratterizzano i settori più redditizi dell’Italia. Dove c’è ricchezza c’è monopolio. Al massimo, oligopolio.
Lui ha rappresentato, meglio di ogni altro, la scalata sociale dell’individuo, fatta attraverso consorterie e commistioni politico-affaristiche e poi, una volta raggiunto il potere, la tenacia nel mantenimento dello status-quo. È stato anti-sistema quando il sistema era saltato a causa della stagione di Mani pulite, diventando sistema quando il Paese era saltato dopo la stagione delle bombe di Mafia.
Per tutte queste ragioni e per tante altre, Silvio Berlusconi meriterebbe di essere fatto santo subito, anche adesso che è in vita. I suoi miracoli, così come i suoi miracolati sono ancora tutti in giro. E sono tanti. Pronti a testimoniare che lui è Santo. Santo per davvero.

3 Commenti

  1. diogene ha detto:

    …”cose da Pazzi” !

  2. Giuseppe ha detto:

    Parlare di valori e di santità, associandoli al sopravvissuto della mignottocrazia, sconfessato perfino da chi l’aveva sposato, con tutto il rispetto del Padreterno è una bestemmia. La sua congrega è come una delle tante chiese americane che predicano la felicità e il benessere, ma che sono in mano a luridi affaristi.

  3. Lanfranco Consonni ha detto:

    …. il paese, alla fin fine è stato lui, PURTROPPO. Il vero grande miracolo di Berlusconi aver demolito alle fondamenta il sistema di valori su cui si reggeva, anche se in modo un po’ traballante, il nostro paese. Ha rivoltato i valori di riferimento del nostro popolo, rendendolo incapace di indignarsi e reagire di fronte alle ingiustizie.

Lascia un Commento

CAPTCHA
*