L’EDITORIALE
di don Giorgio
Non c’è peggior cieco…
Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere, non c’è peggior sordo di chi non vuol udire, non c’è peggior ottuso di chi non vuole aprire la testa.
Oggi è qualcosa di veramente allucinante assistere, quasi impotenti, a una società di ciechi, di sordi, di ottusi, che non fanno nulla, nemmeno un minimo sforzo, per vedere, per ascoltare, per riflettere sulla realtà.
E la realtà è davanti a tutti, anche ai bambini, e forse solo i bambini la vedono, ma sono ancora bambini, ma anche in bambini hanno già qualche benda sugli occhi, qualche fascia intorno alla testa, qualche tappo nelle orecchie.
E il grottesco, per non dire qualcosa di criminale, sta nel trasformare ogni tragedia in una burla, in un gioco, in un divertimento mediatico, quasi in una gara di contesa per rendersi “protagonisti del momento”: si va in tv ed ecco l’opinionista che spara cazzate, così belle da apparire vere, con tutta quelle mostrine accademiche che farebbero impallidire i grandi Geni del passato.
Il Covid era, tuttora è una cosa seria, e i no vax che cosa ne hanno fatto? Hanno giocato, en tuttora giocano burlescamente sulla vita, propria e degli altri.
La guerra in Ucraina è una cosa seria, e i pacifisti qualunquisti, equilibristi (non oserei dire putiniani!), che cosa stanno facendo? Giocano sulla pace, frantumando la giustizia, come un tira e molla tra fantomatiche utopie e quell’innato diabolico attaccamento alla propria pelle (“amor sui”, dicevano i grandi Mistici medievali), di occidentali che se ne guardano bene dallo sporcare le mani e il cuore con il sangue di innocenti, che meriterebbero giustizia prima di una pace tanto ipocrita e messa insieme con i compromessi del bene e del male.
Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere, non c’è peggior sordo di chi non vuol udire, non c’è peggior ottuso di chi non vuole aprire la testa.
Sì, non vuole, e vorrei essere ottimista, perché, altrimenti, non ci sarebbe più speranza: sul volere posso ancora giocare le mie carte intellettive, sapendo che tutto può cambiare: anche i selvaggi possono diventare civili, gli ignoranti intelligenti, i morti risuscitare.
Non parlo di una goccia d’acqua costante che può forare un sasso.
Credo nella Grazia, e nella sua potenza rivoluzionaria.
La Grazia, mio Dio!
Ma chi ci crede?
Ne basterebbe una goccia, anche meno, e tutto il mondo cambierebbe in Meglio.
Ci sarebbero meno ciechi, meno sordi e meno ottusi.
Qualcuno lasciamolo, per lasciare alla grazia la sua capacità infinita di rinnovare il mondo.
11 giugno 2022
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