Il caso don Mauro e… tutto il resto

Il caso don Mauro e… tutto il resto

di don Giorgio De Capitani
Non ce l’ho con don Mauro Galli, in fondo mi fa tanta tristezza. Veramente.
Se, come sostiene lui, si è trattato solo di una “sciocchezza” o leggerezza, non è bello andare in carcere per alcuni anni ed essere additato come un mostro.
La società di oggi è piena di mostri messi in vetrina come eroi, e la stessa Chiesa è piena di criminali magari messi sugli altari. Un solo esempio: Cirillo di Alessandria, uno dei peggiori criminali, che tra l’altro ha ordinato l’uccisione della giovane filosofa greca Ipazia, fatta letteralmente a pezzi, solo perché era pagana. Ancora oggi la Chiesa lo venera santo. Orrendo!
Questo non giustifica la pedofilia, ma questo neppure dovrebbe far vedere sempre in senso unico quelle criminalità che sono ovunque, là dove la perversione umana offusca la mente e scatena istinti bestiali.
Ma la cosa assurda è quando ce la prendiamo per certe perversioni a danno di innocenti, mentre un popolo mette sugli altari farabutti come Silvio Berlusconi o Matteo Salvini, o donnette imbecilli come Giorgia Meloni. Farabutti, selvaggi e nullità!
Mi chiedo se sia più grave toccare un bambino oppure togliere la testa a un popolo che, senza testa, violenta i bambini facendoli crescere come aborti.
Mi chiedo se il caso don Mauro sia da criminalizzare più di un vescovo che lascia abortire una diocesi.
Mi chiedo se oltre a don Mauro non esistano altri casi di preti che riescono sempre a farla franca, anche per il silenzio degli innocenti. Preti pervertiti, osceni, imbecilli!
Mi chiedo: perché la Chiesa tenta sempre di difendere i suoi preti quando moralmente sbagliano, manifestando così la sua grande paternità in nome della infinita paternità divina, mentre agisce come un giudice implacabile con i preti che dissentono nel pensiero che ha solo il torto di usare la propria festa, donata da Dio perché funzioni?
Sulla morale c’è sempre un occhio di riguardo, mentre sul pensiero non c’è alcuna attenuante. La morale serve, quando vigliaccamente dà una mano per colpire un dissidente.
Insomma, tutto può essere utile per far fuori un dissidente, lasciando però intatti i castrati nella mente, perché ciecamente obbedienti al sistema.
Anche nella diocesi milanese ci sono buoni pastori, ma buoni a nulla, perché ciecamente prigionieri di una gerarchia decadente, oramai ridotta a mettere un po’ di prezzemolo su ogni stronzo di volatili o su qualche cagata di bisonti selvaggi.
Anche nella diocesi milanese ci sono paurose falle o vuoti di essere che hanno un solo nome: ammasso di strutture di corpi che si congiungono carnalmente per produrre figli animaleschi.
E ce la prendiamo solo per don Mauro? E poi veramente ce la prendiamo? Certo, non è stato scaltro o “prudente” come altri suoi confratelli.
Il corpo va rispettato, perché, come scrive San Paolo, è il tempio dello Spirito santo, ma chiedo se sia veramente tempio dello Spirito santo quel corpo che si chiama istituzione ecclesiastica. Un corpo così idolatrato da essere incensato in tutte le chiese del mondo.
Chissà perché i corpi degli eretici e dei mistici non erano ritenuti templi dello Spirito santo, tanto da essere bruciati sul rogo!
Toccare il corpo di un bambino merita l’inferno, mentre bruciare i corpi degli innocenti che cosa meriterebbe? Forse meno dell’inferno?
Come al solito, siamo ipocriti nel dare giudizi magari sommari e nell’emettere facili condanne, quando da porre sotto accusa dovrebbe essere un sistema, che non è una parola vaga che va bene come slogan per ogni contestazione.
Il sistema è il prodotto di menti perverse di esseri umani diabolici.
Il sistema è un ingranaggio che macina una società di individui che si distinguono per il loro egoismo selvaggio.
Nel sistema volere o no ci siamo tutti, ma ben pochi mantengono il loro essere, la loro capacità di opporsi, di ribellarsi, di conservare la propria libertà. E a chi tenta di farlo vengono tagliate le ali del pensiero. Bruciate su roghi, benedetti da una Chiesa bastarda e maledetti dal Dio senza nome.
Più che un caso singolo di perversione mentale o morale da combattere è il sistema nei suoi ingranaggi sempre ben oleati dai poteri politici e religiosi.
Certo, troviamo sempre qualche capro espiatorio che debba pagare per tutti gli altri, ovvero per una massa che nemmeno più si ribella neanche quando sta per annegare.
Vogliamo o no capire che andrebbero decapitate certe gerarchie e che i populisti andrebbero fatti affogare tutti nella loro merda?
Vogliamo o no capire che tipi come Silvio Berlusconi andrebbero impiccati prima che possano fare danni?
Don Mauro ha forse commesso un crimine alla stregua di populisti o di potenti e ricchi che hanno violentato la coscienza di un popolo che ora si diverte a condannare i poveri cristi che sbagliano per qualche “sciocchezza”?
Il sistema mantenuto in piedi da gerarchie criminali va sciolto nel loro sangue e non c’è più tempo d’aspettare, se vogliamo avere qualche speranza di una rinascita mondiale.
E se il sangue suscita orrore e ribrezzo, perché non si pone almeno un freno da parte di chi dovrebbe avere il dovere di mettere al posto di comando persone giuste?
Ma c’è ancora qualcuno che si merita il titolo di “giusto”?
Certo che di giusti ce ne sono, ma sono talmente “giusti” da essere bastonati dalla follia di una Chiesa castrata nello Spirito e da una società carnalmente bestiale.
E se nel Medioevo si bruciavano solo i corpi mentre gli spiriti volavano liberi nel cielo infinito, oggi la perversione è talmente radicale da tarpare le ali degli spiriti liberi.
E sembra di vivere in una carnalità tale da sentire solo odori di bruciato, mentre il fuoco di Dio antipica quel giudizio universale a cui nessuno potrà sfuggire.

3 Commenti

  1. Martina ha detto:

    Difficile parlare di questi casi perché non si sa realmente cosa ci sia dietro.
    Quello che forse ci si può solo permettere di dire è che diviene facile giustiziare casi di questo genere, mentre rimangono spesso e volentieri impuniti casi molto più gravi e pesanti.
    Non credo che faccia piacere a una diocesi trovarsi ad affrontare questi casi, ma allo stesso tempo forse sono proprio sintomo di qualcosa che non va in generale.
    Quello che mi sembra di capire e che credo abbia voluto esprimere don Giorgio è il fatto che questi sono solo pustole di un bubbone molto più diabolico che continua a mietere le sue vittime. I fautori restano impuniti e si assiste così alla falcidiazione totale di un popolo, ma, prima ancora, del Pensiero.
    Un don Mauro Galli la sta pagando probabilmente per una debolezza, mentre restano impuniti molti altri.
    C’è un significativo passo, tratto dal libro dei Proverbi, per cui si narra che, se un popolo è guidato da giusti, allora sarà giusto, altrimenti no.

  2. simone ha detto:

    Sì don Mauro sarà trattato come la mela marcia, il caso sbagliato in un clero che non vuole crescere ritenendosi perfetto. Dopo aver cercato per anni di insabbiare il caso, adesso sarà accompagnato alla condanna definitiva e abbandonato.
    La chiesa milanese si sentirà a posto con la coscienza e avrà salvato la sua onorabilità.
    C’è da chiedersi se un prete ordinato da pochi mesi possa manifestare questa inclinazione così d’un tratto? Ha passato ‘solo’ 6 anni in seminario, probabilmente non c’è stato tempo di conoscerlo profondamente. Sicuramente ha nascosto questo aspetto….a me sembra alquanto strano.

    Don Mauro apre parecchi discorsi sulla vita di un prete, sulla formazione. Discorsi che verrano prontamente chiusi: “tra i tanti ordinati capita di sbagliarne uno”.
    Anche a me fa pena; è un ragazzo che va aiutato e recuperato. Invece ha passato troppi anni di vita sospesa con un peso incredibile sulle spalle. Nessuno vuole giustificarlo, ha fatto un gravissimo errore rovinando la vita di un minore, ma come uomo va recuperato.
    La strada della difesa improbabile proposta dall’avvocato difensore è ulteriormente lesiva verso don Mauro. La chiesa che insabbia dovrebbe insegnare ad ammettere sinceramente gli errori commessi e a sostenere il cammino di recupero e riabilitazione di un peccatore. Questo ragazzo ha dei problemi: aiutatelo! Questo è essere chiesa.

    C’è un problema grosso di fondo pregno di ipocrisia e falsità. Si salva la facciata, l’onorabilità la storia di una chiesa. Non si fa niente per raddrizzarla e renderla veramente umana….dalla parte dell’uomo….per la salvezza dell’uomo.

  3. Luigi Egidio ha detto:

    La peggiore tentazione alla quale sono soggetti i cristiani è non credere nel cristianesimo come “novità” sempre. E’ fermarsi al Gesù storico o rimanere inchiodati sul Gesù crocifisso senza andare verso il Cristo risorto. Senza il Cristo risorto non può esserci chiesa come pentecoste vivente. Non può agire il fuoco che ci inabita dentro e che soffia dove e quando vuole. Senza questo fuoco che brucia e non si consuma saremo solo astrazioni e il Dio di Gesù Cristo verrà sostituito con il Dio dei filosofi. Un Dio essere perfettissimo ma lontano anni luce dal Dio che si fa vicino e ci sostiene nelle nostre imperfezioni senza sostituirsi a noi lasciandoci liberi di sbagliare come è successo a don Mauro Galli e come succede a tanti altri cristiani che lo possono ritrovare solo se si riconoscono nelle loro fragilità. Saulo di Tarso dal nome ebreo Saul si è macchiato di un delitto orrendo fomentando la lapidazione di Stefano prima di diventare Paolo dal nome greco ed essere quello che è stato. Questa è la novità cristiana che ci fa diventare pentecoste vivente.

Lascia un Commento

CAPTCHA
*