
da Il Corriere della Sera
Monticello Brianza,
il paesino di 4 mila abitanti che avrà
la sua energia pulita (e si trasforma in Green Hill)
di Rosella Redaelli
Autoproduzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili in utenze di comunità locali: ecco il progetto per diventare autosufficiente. La sindaca Alessandra Hofmann: noi, pionieri
Stendhal nel suo «Voyage dans la Brianza», appendice del più noto «Voyage en Italie» del 1818 di Monticello Brianza scriveva: «Ammirevole panorama, non ho mai visto nulla di simile, all’orizzonte si scorge il Duomo di Milano e sullo sfondo una linea azzurra disegnata dai monti di Parma e Bologna».Oggi lo scrittore francese innamorato di Milano e dell’Italia potrebbe aggiungere che in questo paese di 4.000 abitanti, 400 metri d’altezza e ville che ne raccontano la storia di meta della villeggiatura milanese è nata la prima «Comunità energetica» in Italia. La costituzione di «Monticello Green Hill» viene sottoscritta dal sindaco Alessandra Hofmann e Renato Ornaghi, ingegnere esperto di energie rinnovabili e promotore dell’iniziativa. «Costituiamo la prima comunità energetica in Brianza e la prima in Italia che recepisce il nuovo decreto legge 199/2021, pubblicato da pochi giorni sulla Gazzetta Ufficiale — spiega Ornaghi —. Puntiamo ad essere una comunità in grado di autoprodurre energie rinnovabili per essere autosufficiente».
La sostenibilità ambientale
Secondo il dl che recepisce la Direttiva Europea ed è uno dei pilastri per la sostenibilità ambientale, è consentita l’autoproduzione e distribuzione locale di energia da fonti rinnovabili in utenze di comunità locali, alimentate dalla medesima cabina elettrica di alta tensione e bassa tensione della rete elettrica nazionale. «Una prospettiva — prosegue Ornaghi — che apre opportunità inedite per le famiglie, le imprese, i condomìni e gli enti pubblici e privati attraverso la produzione di energia pulita». L’appello è soprattutto ai titolari di piccole e medie imprese del territorio, perché una famiglia può investire 6 mila euro per un impianto da 3kW, ma un capannone industriale può realizzare con 25 mila euro un impianto da 30kW che si ripaga in due anni. Al momento l’associazione «Monticello green hill», supportata per la parte tecnica dalla società monzese Energy Saving, inizia con 10 utenze finali grazie alla generazione elettrica distribuita di 3 impianti fotovoltaici, realizzati a tetto su abitazioni private per una potenza complessiva di 10 kW. Questo consentirà ai membri della comunità di ridurre gli approvvigionamenti dalla rete o, addirittura, in talune ore della giornata consentirà loro di diventare indipendenti.

Il tessuto industriale
Per chi aderirà alla Comunità la legge prevede anche benefici economici ventennali per chi produce e consuma energia pulita: chi investe in un impianto e diventa Prosumer (ovvero produttore e consumatore) riceve infatti 110 euro per MegaWatt/h condiviso. Fatti due conti, significa che un paese come Monticello 4.000 abitanti, mille famiglie, ma anche una fitta rete di imprese e capannoni artigianali con un consumo complessivo di 10 milioni di kW all’anno, le entrate calcolate su 500 utenze e 150 impianti potrebbero arrivare a 600 mila euro all’anno per vent’anni.
I produttori di energia
«Un tesoretto che la nostra associazione — aggiunge Ornaghi — ha stabilito di distribuire per il 50% tra i produttori di energia rinnovabile in proporzione a quanto condiviso, mentre il restante 50% sarà donato alla Comunità per la realizzazione di opere di welfare sociale, fondi che vorremmo fossero gestiti direttamente dall’amministrazione comunale». Da parte del sindaco Alessandra Hofmann, a capo di una coalizione di centrodestra e candidata alla presidenza della provincia di Lecco, c’è massima disponibilità: «Siamo orgogliosi di essere pionieri in questo campo ed è bello che l’iniziativa sia partita direttamente dai cittadini — il suo commento —. Il nostro comune ha già impianti fotovoltaici sui tetti delle scuole medie, elementari e sulla casa di riposo e stiamo facendo progetti per creare nuovi impianti su altri edifici pubblici tra cui il Comune utilizzando i fondi del PNRR».
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