Ridete pure, pagliacci!

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Ridete pure, pagliacci!

Un concentrato di vacuità, un carosello di imbecillità, un cocktail di brodaglie, un’oscena esposizione mediatica di vecchiume alla deriva.
E le nuove generazioni sono già estinte nel tritacarne di case discografiche che creano e distruggono, partoriscono e abortiscono secondo gli umori del mercato.
Questa non è la Meglio Italia, ma la deflagrazione dei sentimenti più nobili o, per usare una immagine, l’esposizione di soli cornici, dove i dipinti non sono che sgorbi del nulla.
La Meglio Italia è un mosaico ancora in fieri: si intravede un capolavoro, ma passerà ancora tanto tempo prima che la Storia farà giustizia bruciando erbacce e consumando ogni marciume.
Nel frattempo, ci saranno almeno cinque giusti che sosterranno in vita qualche germe di speranza?
Ci sono giusti, e giusti. Giusti attivi e giusti passivi. Dio scommette sui giusti attivi, scartati dallo Stato o dalla Chiesa.
Grideranno “invano”.
Grideranno anche con la testa sul vassoio, mozzata dai vari Erodi, complice qualche malafemmina del potere.
Non scandalizziamoci più di tanto.
Si è qui sulla terra per lottare, e tutto si giocherà sull’essere o sull’avere, sulla realtà o sulle apparenze, sulla verità o sull’inganno.
Tutto si risolve nel discernimento, ovvero in quell’arte dello Spirito, che è l’Intelletto, che ci illumina nel profondo del Pozzo del nostro essere divino.
Ridete pure, pagliacci!
12/02/2022
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