Il grande silenzio di Angelo Scola…

di don Giorgio De Capitani

Silenzio su tutto, a partire dalla diocesi milanese
ancora confusa dopo la sua contestata nomina
a vescovo di Milano.

Come sta organizzando la Diocesi?
Ancora non si sa.

Quali linee innovative pastorali ha in mente?
Non si capisce ancora bene.

Rimane in attesa?
Non è da escludere.

Ha la testa via?
Più che probabile.

Certo, per Scola non ci voleva
il polverone suscitato dalla recente morte di Martini.

Martini – Scola lo sa – ha lasciato un segno
che non sarà facilmente cancellato:
egli vive e rivive nella diocesi milanese, e oltre,
ma la sua “presenza” irrita Scola,
nel suo pensare marcatamente ecclesiale.

Martini è Martini,
e Scola è di tutt’altra pasta,
non digeribile dalla grande tradizione ambrosiana.

La Diocesi per fortuna non è solo
il suo clero obbediente, anche per comodità;
non è solo la curia sempre devota al suo capo ad interim;

è anche e soprattutto la vivacità dei ribelli,
di quanti cioè non si adeguano alle ortodossie vaticane,
di quanti sognano una Chiesa “altra”,
di preti e laici, stanchi di farsi rimorchiare
da una gerarchia ingessata.

Dopo anni di spiragli di speranza,
eccoci di nuovo rinchiusi in una prigione:
il cielo si è chiuso, i cuori appesantiti.

Questi momenti di incertezza e di silenzio di Scola
sono ferite mortali alla speranza.

La Diocesi sta soffrendo per un arresto
che sta tradendo le attese:

il dialogo si è improvvisamente interrotto.

Martini chiamava a casa i ribelli,
Scola li ignora.

Tettamanzi li ascoltava,
Scola crede nella catarsi del tempo che passa:
per lui i ribelli fanno parte del tempo, e dunque passeranno.

La Profezia non ha tempo, ma vuole testimoni
che agiscano nel tempo
senza farsi trascinare dal tempo “vuoto”
che svuota la stessa sete d’Infinito.

Una Diocesi profetica non cammina al passo dei soliti devoti,
che sono la massa anonima,
terreno fertile per la gerarchia che così si auto-alimenta;

non cammina al passo dei suoi preti, servi della religione,

non cammina con un pastore
solo fedele custode del proprio gregge,

ma cammina al passo di quanti hanno l’occhio oltre,

cammina con i pastori che ascoltano i profeti e s’interrogano,
si fanno da loro stimolare
lasciandoli liberamente parlare
come se fossero la voce della propria silenziata coscienza.

Come si può sopportare una Diocesi,
una tra le più grandi del mondo,
dalle tradizioni secolari di tutto rispetto,
che non scommette sulla Profezia,
anche rischiando sui suoi ministri più avventurosi?

Come si può accettare che essa si chiuda
in una struttura che ormai non tiene più,
che fa acqua da tutte la parti?

Solo e sempre religione,
dove si perde tempo ed energie
nel tentativo di inventare innovazioni,
ma senza prospettive profetiche.

Si vogliono cambiare i vestiti,
ma la struttura è sempre la medesima.

Basta!

Bisogna uscire all’aria aperta,
al soffio dello Spirito santo
che non vuole porte chiuse, schemi e schemi,
non sopporta la muffa di una religione senza ponti levatoi.

A me non sembra che con l’arrivo di Scola
i cieli si siano spalancati:
Martini e Tettamanzi ci avevano per lo meno fatto sognare,
oggi quegli spiragli di luce si sono persi nella nebbia.

La curia ha ripreso il suo andazzo… curiale,
gli organismi diocesani hanno ripreso il loro ritmo abituale
con le solite novità strampalate tutte concentrate
a voler catturare la soddisfazione spirituale,
per di più rovinando la crescita “umana” dei più piccoli,
costretti a subire ancora le manie sacramentarie
che nel passato avevano tarpato le ali di intere generazioni.

In ogni Diocesi che vuole camminare al passo della Profezia
non dovrebbe mancare la commissione dei preti d’avanguardia,
da consultare con frequenza da parte del loro Vescovo.

Ci metterei anche i laici, per amor del cielo,
ma se i preti vedono lontano
sarà più facile che anche i laici vedano lontano.

Il cardinal Scola deve dire che intenzione ha:
far carriera o rimanere a Milano
dedicando qui anima e corpo,
senza per forza sentirsi costretto a obbedire ciecamente
agli ordini del Capo supremo della Chiesa.

Ce lo dica!

Altrimenti, se ci sono altri disegni superiori,
abbia il coraggio di rinunciare subito
e lasciare il posto ad un vescovo magari cinquantenne
– senza padre o madre in fatto di movimenti ecclesiali –
che faccia decollare questa carissima diocesi
anche come traino per la stessa Chiesa universale.

Non può essere qui con la testa altrove,
non può fingere di guidare una Diocesi
che è più grande della sua saggezza profetica,
non può coprire di cultura una verità
troppo “intelligente” per essere capita
fuori di quei legami che la costringono
in un dogmatismo e in un moralismo chiusi all’Umanità.

E che dire poi del silenzio di Scola sul momento attuale
che ci sta attanagliando con le sue problematiche
che sembrano così lontane e così allergiche
ad ogni ideologia religiosa?

Nulla sul marciume del governo Formigoni,
nulla sul marciume di Comunione e Liberazione
nel suo ramo finanziario e nei suoi rappresentanti politici!
Nulla in vista di queste elezioni!
Non si chiede un suo personale intervento
di carattere strettamente politico.

Chiediamo che almeno egli inviti le comunità a riflettere,
i consigli pastorali a discutere sull’attuale situazione del Paese,

Non chiedevamo che, tramite l’organo curiale,
facesse uscire, tempo fa, il solito ipocrita documento
con si dice e non si dice, con tanti ma e tanti se,
precludendo la libertà di scelta sui beni universali
imponendo i valori etichettati cattolici.

Pensavamo che fosse cosa d’altri tempi,
quando la Dc imponeva il suo diktat.

Ora aspettiamo parole cui Lei Eminenza ci dica
che il Bene comune non è prerogativa della religione,
ma dell’Umanità, a cui appartengono credenti e non credenti,
e che – come diceva Martini – spetta ai “pensanti”
riflettere e proporre la migliore Idea di società.

Se nel frattempo, Eminenza, i suoi preti più ostinati
emaneranno documenti provocatori
al fine di risvegliare le coscienze assopite
o di riordinare qualche idea confusa
li lasci fare!

Magari con qualche accenno di consenso,
almeno personale!

23 Commenti

  1. Antonio Luigi Mori ha detto:

    Un nuovo PIRLA nella collezione di ciellini disturbatori di questo blog: Andrea Risso che già dal cognome fa presagire il suo animo “pacifico”. Circa il cardinale Scola, bene fa a tacere: si prepara a posare le terga sul Trono di Pietro e così, dopo decenni di militanza ciellina ora fa l’ECUMENICO….

    ps. carino il saluto finale di Risso: Ciaoooooo. Mi ricorda Amanda Lear.

    • Andrea Risso ha detto:

      dopo il silenzio del cardinale, il silenzio di don Giorgio, che fa parlare al suo posto i suoi fidi discepoli, peraltro assai banali (se si fa eccezione per il richiamo ad amanda lear, effettivamente simpatico) e miseramente ciellino/berlusconi dipendenti. In quanto a “disturbare il blog”, se non si vogliono voci discordanti è sufficiente dare ai soli omologati una password e richiederla per accedere ai commenti. In questo modo, si è sicuri da avere solo commenti concordi ed entusiasti, per il totale godimento di don giorgio e dei suoi portaborse.
      Ciaooooooooo

      • vale ha detto:

        In questo blog, se ci fai caso, vengono accettati anche commenti negativi (e molti dei quali cafoni) purché inerenti all’argomento trattato. Certamente farebbe piacere vedere un’obiezione o una riflessione seria invece dei tuoi “ciaooooooo” e delle tue sterili provocazioni.
        Abbiamo l’ossessione di Berlusconi? C’è chi ha l’ossessione del comunismo. Ma quest’ultimo non si vede da più di vent’anni e da noi non c’è mai stato veramente (e adesso men che meno, coi loro rolex, completi eleganti e iphone vari, mi rifiuto di considerarli comunisti, qualunque sia il titolo o aggettivo che da soli si attribuiscono). Berlusconi e CL invece sono tristemente e ossessivamente presenti nella vita pubblica, come un’edera marcia. Non si può accedere a qualunque strumento di informazione senza vedere il faccione di Berlusconi e sentire l’ultima buffonata che tira fuori dal cilindro. Quanto a CL, si sono impossessati di mezza dirigenza lombarda e hanno causato i noti disastri nella sanità. Dovremmo tapparci le orecchie e chiudere gli occhi? O deliziarci con la tua irresistibile ironia?

  2. Andrea Risso ha detto:

    @gianpaolo: scusa, tu chi sei? sto scrivendo a dongiorgio, che non mi sembra abbia bisogno di avvocati difensori. Soprattutto se tali avvocati ripropongono la stessa solfa e hanno anche loro il chiodo fisso dei ciellini. E poi che centra berlusconi? Hai anche tu la sindrome del capitano Achab, ossessionato dalla balena bianca?
    ciaoooooooo

  3. giampaolo filipponi ha detto:

    Ce ne vorrebbero tanti come don Giorgio con la sua capacità critica e costruttiva. Questa sarebbe la vera e nuova evangelizzazione,dove la chiesa potrebbe recuperare il credito che giorno dopo giorno perde.Deve abbandonare gentaglia che la sfrutta solo per interesse personale e si professa cattolica solo per ingraziarsi il potere. Deve distruggere personaggi infami che le stanno facengo solo danno alla chiesa stessa ed a tutta la comunità cristiana.Se non lo farà la continua perdita di consenso sarà un enorme guaio per tutti noi che crediamo in GESU’ CRISTO. Grazie don Giorgio.

  4. Andrea Risso ha detto:

    @don giorgio: tutto sto pippone, tradotto in italiano, significa: “sto urlando come un pazzo, sto dicendo le peggio eresie per farmi notare e invece nulla, nemmeno un richiamo, nemmeno una scomunichina, niente! ma cosa devo fare per avere anche io un po di notorietà e essere anche solo citato dal cardinale??”. Alla fine, fai tenerezza.
    Ciaooooo

    • Don Giorgio ha detto:

      Sei ciellino? A quale setta appartieni?

      • Andrea Risso ha detto:

        ma hai il chido fisso dei ciellini?!? Cosa centrano adesso?!?!?!?
        Leggendo quello che hai scritto, a qualunque persona normale e onesta (cioe, che non vuole trovare ad ogni costo un pretesto per dar contro a scola, con pessimi risultati tra l’altro) il tuo sermone sembra solo una richiesta di attenzione. Peraltro legittima! ma viene da chiedersi: perchè a dongiorgio interessa tanto l’attenzione di un cardinale che ha piu volte descritto come il peggio possibile? E viene da risposndersi: a dongiorgio di scola, della diocesi, della chiesa importa nulla, è solo alla ricerca di un pochino di gloria e visibilità personale (hai in mente Paolini, quello che sbuca sempre sullo sfondo nelle interviste, con un preservativo in mano? ecco…). Accontentati di chi ti segue sul sito e datti pace!…

    • giampaolo filipponi ha detto:

      Non deve fare proprio nulla si è capito chiaramente cosa vuole.Perchè non si fa sponsorizzare dal cardinal Scola o da Formigoni che di certo le trovano il sistema di farsi notare, ed anche di riempirla di soldi.Ma con la sua testa bacata dal berlusconismo ciellino credo proprio che non le daranno credito.

    • Patrizia ha detto:

      Capirai, sai che onore, l’essere citati da quello.

  5. Valerio ha detto:

    Gentile don Giorgio, concordo su tutto, apprezzo il suo scritto che aiuta a riflettere. Pochi ormai riflettono,anzi quasi nessuno.In questi ultimi 20 anni si sono ditrutti principi e valori, si sono anestetizzati i cervelli, si è passati dalla cultura della parola, del ragionamento, della logica alla cultura dell’immagine, dell’emozione della frivolezza. Quanto ci manca il cardinal Martini: sulla sua tomba in duomo c’è un continuo pellegrinaggio di gente di ogni tipo, la gente che ha bisogno di un vescovo, di un nuovo spirito profetico. Quanto mi sono stati maestri Martini, Tettamanzi e quanto mi è ancora maestro mons. Loris Capovilla. Preghiamo tutti affinchè il card. Scola comprenda anche le attese della sua Chiesa.

  6. Patrizia ha detto:

    Forse, sentendosi già Papa, meno si scopre e meno si compromette.

  7. martin ha detto:

    Effettivamente Don Giorgio ha ragione. La diocesi di Milano ha mietuto un grande silenzio sul lavoro pastorale di Angelo Scola. Questo sembra abbastanza strano. Visto che Scola come Patriarca di Venezia aveva puntato molto sulla comunicazione e sul dialogo con le differenti realà sociali di quella diocesi. Ora Scola non so giudicarlo dal punto di vista pastorale, da laico preferisco non farlo. Ma dal punto di vista manageriale, visto che molti lo avevano definito un ottimo manager per la gestione del patriarcato, forse qualcosa in più me la sarei aspettatta. Bene il discorso del fondo famiglia lavoro anche se qualcosa in più si poteva fare. Il vuoto a me sembra sul discorso evangelizzazione. Un esempio pratico. L’ora di religione viene rifiutata dal quasi il 40 per cento degli studenti dei scuole superiori a Milano. La situazione va meglio in Brianza ma si sa li si gioca un po’ in casa. Nessuno ne parla ma ci sono molti cattolici che lasciano la chiesa cattolica per altre confessioni cristiane protestanti. La risposta a questo spesso è un arroccamento alle posizioni più tradizionaliste. Ora il problema è come parlare alle nuove generazioni. Se la chiese non cerca nuove e concrete strade per una nuova evangelizzazione, il declino sarà inevitabile.
    Karl Rahner diceva che il cattolicesimo del XXI secolo o sarà mistico o non sarà. Non so se Rahner aveva ragione quello che so è che in Spagna gli ordini secolari hanno un crisi terribile. Tutti gli ordini secolari hanno – mentre prima ne avevano una per provincia – una sola provincia dell’ordine per tutta la Spagna. A quando un riforma?

  8. Gianni ha detto:

    Scola non ha anticipato riforme e novità….
    nè credo intenda farlo…..
    credo che il suo silenzio deluda solo chi aspettava qualcosa di diverso…….

    La carriera ecclesiastica?
    Neppure lui potrà decidere autonomamente.
    Per una sua eventuale salita al soglio pontificio,dovrebbe prima venir meno Ratzinger.
    Nel frattempo, rimarrà a Milano.
    Con quale stile gestionale?
    Appunto, con quello del silenzio.
    Nel senso che, da quel poco che mi pare di capire,
    Scola non è di quei vescovi che amano troppo far parlare di sè, o dare una particolare impronta alla propria diocesi.
    Probabilmente si accontenterà di uno stile improntato ad una gestione tutto sommato ordinaria, neppure censurando eventuali preti ribelli, a meno che questi davvero vadano troppo sopra le righe…
    Insomma, uno stile lascia fare e stai a guardare, compreso lo stile dei suoi discorsi, sicuramente molto dotti, talora incomprensibili ai più, e comunque spesso non riferiti a fatti di stringente attualità, come dire, proprio per non entrare troppo nel merito del contingente.
    Chi si aspettava tutto questo da Scola,probabilmente non sarà deluso, chi invece sperava in qualcosa di diverso…..

  9. Giuseppe ha detto:

    Forse, per una volta, il silenzio è meglio di tante chiacchiere scontate e ripetitive. Comunque temo che quando riacquisteranno l’uso della parola ci pentiremo di aver criticato i loro silenzi.

    • filippo ha detto:

      Nessuno oggi critica la Chiesa del Silenzio o si pente di aver criticato la situazione in cui si trovava la Chiesa del Silenzio.
      Penso che oggi sia DOVEROSO più che criticare, DENUNCIARE IL SILENZIO DELLA CHIESA !!!

  10. giovanni ha detto:

    Non ho conoscenza diretta dell’azione di Scola in campo strettamente ecclesiastico. Seguo i suoi discorsi come quello recente “alla Città ” la vigilia di S.Ambrogio.
    Trovo siano i tipici discorsi, anche nel linguaggio esoterico, propri di CL e don Giussani.La tesi espressa, anche se lasciata in sospeso, era la seguente, così ho inteso:
    Lo Stato non confessionale e laico in realtà é contro la libertà religiosa perché in pratica é uno Stato ateo.
    Onestà intellettuale avrebbe voluto che Scola conludesse :
    ” Quindi lo Stato che rispetta la libertà religiosa é lo Stato confessionale ” ma non ha parlato chiaro neanche in quella occasione.
    In campo strettamente politico,importano SOLO i valori non negoziabili,fra i quali non rientra certamente l’onesta e la trasparenza nell’amministrazione della Cosa Pubblica.Ma , sembra di capire, anche i Comandamenti non sono valori non negoziabili. Settimo: non rubare ? Parliamone.Se é per il bene superiore della causa ciellina, che investe i proventi del furto in ristrutturazioni di edifici scolastici gestiti dalla Fraternità, é opera meritevole per il bene della comunità( tesi espressa dal Presidente della CdO di Bergamo nella trasmissione di Report dedicata a CL e ancora reperibile in rete )
    Non nominare il nome di Dio invano ? Contestualizziamo
    ( frase passata alla storia delle nefandezze fisichelliane ).
    Non commettere adulterio ? Sono affari privati,anche se com minorenni ( e quindi reato per la legge dello Stato ).
    Ci siamo trovati la mafia in Giunta, ma il buono scuola e la sussidiarietà sono valori, quelli si ,non negoziabili.
    Richiesto espressamente di un commento sulle vicende del S.Raffaele, Scola ha risposto di non avere elementi a sufficienza per formulare un giudizio.
    ” Sopire, tacere, coprire… ” di manzoniana memoria.
    Allora che fare ?
    Per quanto mi riguarda, lo ignoro. Certo é che non sarà questa la volta in cui ci libereremo dei ciellini e leghisti in Regione e di Berlusconi al Governo nazionale.
    Dobbiamo aspettare il prossimo giro.
    Risposte anoi ed a lei don Giorgio non arriveranno mai.
    Ma si dovrà rispondere a Dio, alla Storia ed alla propria coscienza

    • Diego ha detto:

      Smettetela di essere incazzati, godetevi la vita e smettete di fumare quelle erbe che raccogliete sotto casa, cosi” magari vi passeranno le allucinazioni e si sgonfiera” il cuore carico di odio livoroso che manifesttate ogni volta che parlate.

  11. filippo ha detto:

    Purtroppo don Giorgio, se Milano piange, Firenze non ride e, mi pare di poter dire, che neanche Roma ride.
    Non tace solo Scola, tacciono tutti a cominciare dal Papa. Si sente talora solo la voce dei Profeti, che, fortunatamente, questo Silenzio della Chiesa non riesce e non può riuscire a far tacere. Maggi, Kung, Ciotti, Gallo, Zanotelli e tanti altri presbiteri ed anche laici; capita spesso di sentire Mons. Mogavero o Mons. Bregantini …. Il Signore ancora non si schifa di questa Chiesa. Lo aveva detto: quando il Figlio dell’Uomo tornerà, troverà ancora fede sulla terra ???
    Non ci resta che ripetere e vivere con Giogio La Pira la parola di Paolo SPES CONTRA SPEM

  12. Guido Musco ha detto:

    Credo che si chieda a Scola ciò che il cardinale non può e non è in grado di fare. Dà la sensazione infatti di essere molto interessato alla carriera pontificia, di quelle carriere però strettamente legate alla chiesa cattolica tradizionale, un po’ come l’attuale papa. Quanto ad eventuali prese di posizione nei confronti di Formigoni e Comunione e Liberazione, credo che nel fondo dell’animo il bruciore sia cocente ma il nostro non ha la posizione personale e politica per poter dire ciò che dovrebbe. Amen.

  13. maximo ha detto:

    va bene tutto, ma a me (sentendo su internet le omelie di scola) il nuovo cardinale piace più di tettamanzi

  14. gio di nino ha detto:

    Risponderà, ecumenicamente: “Non ti curar di lui (Gallo), ma guarda e passa!”

  15. Egidia Beretta ha detto:

    Perfetto, don Giorgio!
    Egidia B.

Lascia un Commento

CAPTCHA
*