Un culto osceno, ridicolo, blasfemo. Fra poco esporranno il pene di padre Pio: sarà particolarmente ambito dalle donne “perbene”…

Il guanto di San Pio era stato rubato cinque anni fa, 5mila euro al ladro per restituirlo
Un culto osceno, ridicolo, blasfemo. Fra poco esporranno il pene di padre Pio: sarà particolarmente ambito  dalle donne “perbene”…
Non se ne può più.
Altre volte, troppe volte, sono intervenuto denunciando l’oscenità di un culto cadaverico che riguarda pezzi di corpo di un “presunto” santo. “Santo” per la Chiesa istituzionale o gerarchica, ma non per me.
Padre Pio è forse il “santo canonizzato tale” più disgustoso, riprovevole, oggetto di un culto satanico. Un “santo” che “rende economicamente” anche da morto, un “santo” talmente popolare da essere amato anche dalle puttane. Un “santo”, le cui stigmate pongono mille dubbi, e in ogni caso nulla hanno a che vedere con la Fede purissima nel Divino.
Dicono che oggi non ci sia più quel correre numeroso di “devoti” al Santuario di San Giovanni Rotondo come una volta: solo colpa del Covid oppure la gente ha risvegliato il proprio intelletto fiutando l’inganno, anche vedendo lo sperpero di soldi di frati spendaccioni ch hanno rivestendo la cripta di tanto oro (se si calcola che un grammo d’oro oggi viene valutato circa 24,86 Euro e che il totale della superficie dei mosaici in oro massiccio è di 2mila metri quadrati ci si può fare un’idea del valore monetario della cripta) da gridare scandalo, tanto più decorata con dei mosaici dal padre gesuita sloveno Marko Ivan Rupnik, uno dei più grandi esperti di arte sacra, ma di cui conosciamo le vicende giudiziarie, accusato di abusi sessuali in seguito alle denunce di numerose suore (sarebbero almeno quindici le persone ad accusare il gesuita, tredici donne e due uomini, per episodi compresi in un arco temporale trentennale, dagli anni Ottanta al 2018).
***
da La Nazione

Il guanto di Padre Pio.

Fedeli in adorazione

Dalle suore del Cappelletto e a Bonascola si sono tenute le cerimonie di preghiera per la reliquia del santo di Pietrelcina. L’impegno di frate Chistolini
Uno dei suoi guanti è stato esposto nella chiesa delle suore del Cappelletto e ieri nella chiesa di San Luca a Bonascola.
Una reliquia sacra che è arrivata a Carrara grazie a Franco Baratta, l’animatore del gruppo spirituale dedicato al Santo di Pietrelcina.
A portare la reliquia in città è stato Fra Carlo Chistolini, frate minore cappuccino, vicario della religiosa Provincia cappuccina dell’Immacolata, mentre ad accogliere la delegazione è stata la madre Badessa suor Fiorella del Cappelletto. “Padre Pio ha vissuto 81 anni e ogni giorno perdeva una tazzina di sangue – ha spiegato Baratta –, quel sangue profumava. Questo è uno dei tanti guanti indossati da Padre Pio durante la sua vita. Le stigmate di Padre Pio sono scomparse tre giorni prima della morte, dopo cinquant’anni. Da piccolo lui vedeva la Madonna e l’ha detto solo in un secondo tempo perché per lui era una cosa normale, e pensava che la vedessero anche gli altri. In vita Padre Pio è stato tormentato dal diavolo. Il guanto rappresenta fisicamente come avvicinarsi al Signore – conclude Baratta –. Padre Pio è morto il 23 settembre del 1968 e io all’epoca avevo nove anni. Quel giorno mi è apparso e l’ho visto mentre mi guardava. All’epoca non sapevo chi fosse quel frate, ma poi ho visto i funerali in televisione e ho capito chi era. Lui era l’Alter Christus, ad oggi il primo e l’ultimo”.

4 Commenti

  1. simone ha detto:

    Ne parliamo spesso ma la crescente demenza della società passa anche dall’attaccarsi ad un guanto, un capello o un pò di sangue di un Santo.
    La vita dei Santi ci interroga e spesso ci indica una strada ma non basta venerare un resto per potersi sentire come il Santo o protetti da quel Santo.
    E’ evidente che la gente deve vedere, toccare, sentire…ha bisogno di segni per credere (“Voi mi chiedete un segno”).
    Tutto questo porta ad un Fede falsa, superficiale, che non serve.
    Abbiamo paura di staccarci da queste cose, dai soldi, dal potere perchè potremmo sentirci inutili, soli, esclusi.
    Eppure la Fede vera apre ad una dimensione di affidamento, di accompagnamento nel cammino della vita. Queste cose materiali, come le false amicizie, sembrano garantirci una sicurezza ma sono illusioni. Chi incontra la Fede vera vince la solitudine, la paura, la morte.
    Tutte questi “amuleti”, oltre ad essere fanatismo, servono ad esorcizzare le paure più grandi che tutti abbiamo: la solitudine e la morte. Ma non sono i guanti di Padre Pio a permetterci di vincere questo. Solo l’incontro con Gesù ci salva.
    Aiutiamo questi fratelli che si attaccano a vane illusioni nel cercare e guardare dentro, nel rapporto con Dio, l’unico mezzo per vivere sereni e in pace.

  2. Giuseppe ha detto:

    Quello che non capisco e che non mi ha mai convinto è la raccolta delle reliquie. si tratta, secondo me, di una forma di feticismo che sfocia nella superstizione, oltretutto di dubbia provenienza, almeno per le reliquie più antiche. La storia ci insegna che molti santi vennero proclamati tali per opportunismo o per la devozione popolare che li riteneva tali già in vita, per non parlare di quelli inventati di sana pianta e le cui vite affondano nella leggenda.

  3. Franco ha detto:

    …è calata l’affluenza non per i motivi citati. Il flusso dei fedeli è dirottato verso Medjugorje !

Lascia un Commento

CAPTCHA
*