disegno di Beppe Giacobbe
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La scienziata Ipazia
e le donne di oggi
di Dacia Maraini| 12 dicembre 2022
È stata la prima scienziata a teorizzare qualcosa di inaudito per l’epoca, V secolo D.C., ovvero che la Terra non è il centro dell’universo ma un pianeta che gira intorno al sole in un universo pieno di altri pianeti
Sono a Genova per ricevere un premio che prende il nome da una grande scienziata: Ipazia di Alessandria. Trovo i genovesi accoglienti e generosi, preoccupati come me di quello che sta accadendo in Iran e in Ucraina. Ma la cosa che inquieta è che a quasi duemila anni di lontananza ancora ci siano donne che subiscono quello che ha subito Ipazia per la semplice ragione che hanno pensato con la propria testa, hanno voluto studiare, indagare e opporsi al totalitarismo. Sono contenta che il premio dia l’occasione per ricordarla. Per chi non sapesse, Ipazia era una astronoma greca che abitava nella colonia romana d’Egitto e precisamente ad Alessandria. Siamo nel quinto secolo D.C. e l’impero romano che domina il mondo, ha deciso da poco di adottare la religione cristiana. Ma Ipazia non era credente. Era una donna colta, figlia di un grande filosofo,Teone che l’ha introdotta, bambina, ai rudimenti della scienza. La troviamo in piazza che insegna ai giovani , frequenta la grande e preziosa biblioteca della sua città e passa il tempo libero a osservare le stelle. È a lei che dobbiamo l’invenzione dell’astrolabio e dell’idroscopio, strumenti sperimentali per lo studio matematico del firmamento.
È la prima scienziata che teorizza qualcosa di inaudito per l’epoca: ovvero che la Terra non è il centro dell’universo ma un pianeta che gira intorno al sole in un universo pieno di altri pianeti. Questo la rende sospetta e presto cominciano le persecuzioni da parte degli integralisti, soprattutto dei sostenitori del vescovo Cirillo che aspirava al governo assoluto della città, al posto del questore romano Oreste . E un giorno che la giovane parlava di stelle davanti a un pubblico di studenti, viene caricata su un carro dal gruppo dei Parabolani, (setta di fanatici cristiani), strangolata e fatta a pezzi. Sembra che ancora in vita le abbiano cavato gli occhi perché il suo sguardo si era posato eretico sull’universo. Oggi, nel 2022 i fanatici religiosi iraniani, in nome di un Dio geloso e punitivo,arrestano, frustano e sparano a volto e genitali delle donne che pretendono, come Ipazia, di rivendicare una libertà di studio e di pensiero, non ammesso dalla gerarchia ecclesiale. Cosa se ne ricava? Che la fede è un meraviglioso atto d’amore, ma va tenuta assolutamente separata dal potere costituito. Quando si pretende di imporla, decidendo non solo i comportamenti ma perfino i pensieri e le parole delle persone, soprattutto donne, si cade nell’odio e nella brutalità.
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