L’Expo invisibile dei ciellini affaristi

expo cl
di don Giorgio De Capitani
Anzitutto, vorrei dire una cosa, con chiarezza. Che ci si scandalizzi di ciò che sta succedendo in Italia, da oramai troppo tempo (comunque, la corruzione risale agli albori dell’umanità, non dimentichiamocelo!), questo è doveroso da parte di ogni onesto cittadino. Il problema casomai è che, per opportunismo o per ipocrisia, anche i disonesti fingono di scandalizzarsi. Ma c’è di più. Come al solito, guardiamo fuori casa, dimenticando di ciò che avviene quotidianamente nella nostra vita personale o familiare. Chi è senza peccato, scagli la prima pietra, ci inviterebbe ancora oggi Gesù Cristo. Chi di noi è onesto a tal punto da scagliarla senza dover arrossire? Per corruzione intendo anzitutto quel nostro modo di pensare e di agire, per cui, pur di raggiungere un traguardo, anche piccolo, anche banale, ogni fine convalida ogni mezzo. Raccomandazioni, regalini, ricatti… E ci si giustifica dicendo: Che male c’è? Tutti fanno così!
C’è un’altra cosa da chiarire. Ci scandalizziamo soprattutto quando sentiamo certe cifre da capogiro, e non pensiamo che il male sta nella tangente in sé, per cui conta sì e no la cifra che passa da una mano all’altra, dal momento che il poco o il tanto dipende dalla possibilità di potere che uno ha in quel momento. Ad esempio, se io rubo poco perché non posso rubare di più sono colpevole allo stesso modo di chi ruba molto perché può rubare molto. Sarei subito pronto a rubare di più, appena avessi l’occasione. E chi non ha ancora l’occasione di essere disonesto, non gridi la propria innocenza davanti a tutti, perché appena avrà le mani in pasta, farà come tutti. Diffidiamo, dunque, di quei partiti o di quei Movimenti che “sembrano” innocenti, e se ne vantano, solo perché non hanno ancora avuto l’occasione di fare il ladro, come tutti gli altri. Vero, caro Grillo?      
Veniamo ora a Comunione e liberazione, a partire dal suo braccio finanziario, la Compagnia delle Opere. Da anni conosciamo gli intrallazzi economici di questa degenere creatura di don Luigi Giussani che, se fosse qui oggi, non so cosa direbbe. Se ancora vale la regola del miracolo per poter canonizzare una persona, il vero miracolo che don Luigi Giussani doveva fare era quello di far sparire nel nulla la sua invenzione!
Lasciando da parte le mie idee su Comunione e Liberazione come Movimento ecclesiale (e ciò vale anche per ogni altro Movimento), ciò che duramente stigmatizzo è il vergognoso osceno blasfemo connubio tra fede e denaro, tra spiritualità e materialismo. Lo so: è una conseguenza direi naturale. Si ha un’intuizione, la si realizza, la cosa va, s’ingrossa, e si ha bisogno di denaro per mantenerla. E il denaro richiede raccomandazioni, favori, appoggi, amicizie. E non basta la Provvidenza divina, quella dei santi puri. Morto il fondatore, la struttura cade nelle mani di un manager, e così si perde subito di vista lo spirito o l’anima dell’intuizione iniziale. Questo avviene per tutte le cose. Questo è avvenuto per la Chiesa in generale. Ancora oggi assistiamo a scandali finanziari che farebbero inorridire anche i dannati.
Anche Comunione e liberazione è caduta nel tranello. Appena ha capito la possibilità di espandersi ovunque, è ricorsa a qualsiasi mezzo pur di estendere il proprio regno. È successo di tutto. Hanno poi inventato un’altra realtà, la Compagnia delle Opere, quasi per separare i due regni, quello dello spirito e quello della carne. Ma la distinzione era solo un escamotage per deviare l’attenzione dell’opinione pubblica; in realtà le due creature, Cl e Cdo, hanno la stessa testa e lo stesso corpo. La Compagnia delle Opere è una ramificazione di Comunione e liberazione, e tutti sanno che i rami indicano se la pianta è sana, e anche dai rami arriva la linfa per la pianta stessa. Casomai, il vero problema è sapere in quale terreno la pianta sia radicata. 
E che cosa è successo? Bisognava mettere qualche caporione di Cl nelle posizioni più strategiche di potere. Certo, una tra le motivazioni era anche quella di salvare i principi basilari del regno di Dio dalle perversioni demoniache dei nemici della Chiesa, a partire dai cattivissimi comunisti. Ben presto Cl ha svelato la sua simpatia per la destra, ritenuta la vera roccaforte “cristiana”! E così si è alleata con Silvio Berlusconi, già del resto un grande benefattore delle opere cielline. Si sa, i ricchi fanno sempre gola, anche agli spiriti eletti. D’altronde, i soldi ci vogliono per i giornali, per la diffusione delle belle idee, per la realizzazione delle opere educative e sociali. Tutto secondo il principio: bisogna togliere agli “altri”, ovvero ai nemici, più spazio possibile, onde evitare che seminino la loro zizzania. Dunque, più che prevenire, bisogna assolutamente togliere ogni possibilità di agire. Del resto, questo è stato anche il criterio millenario di una Chiesa che ha esteso ovunque i suoi poteri di dominio anche per soffocare la possibilità che il male potesse nìuocere. Male per la Chiesa era tutto ciò che non rientrava nei suoi progetti di potere sulle anime. Lo è tuttora.
Non importava che Silvio Berlusconi fosse un poco di buono, avesse pochi scrupoli nel campo morale e nel campo politico: lui era il difensore dei principi “cattolici”, questo importava: lui poteva elargire favori e soldi, questo importava! Del resto, Cl era in perfetta linea con la Chiesa!
Attaccare Cl significava, dunque, attaccare la Chiesa! E Cl questo lo sapeva, e se ne vantava.
Arrivò il momento in cui Cl sognò veramente in grande: poter conquistare contemporaneamente il potere politico e il potere ecclesiastico, ovvero mettere un ciellino come Presidente del Consiglio o addirittura al Colle, e mettere un ciellino sul soglio pontificio. Non è una mia ipotesi! Il progetto c’era. Ma, come dice un proverbio, il demonio fa le pentole ma non i coperchi. Dio, per fortuna, non permise che stavolta il sogno si realizzasse. Roberto Formigoni cadde nella rete del delirio dell’onnipotenza (ne ha combinate di tutti i colori, anche dal punto di vista penale) e Angelo Scola è rimasto con la bocca asciutta, ora dibattuto tra restare a Milano, isolato da tutti, e andarsene, umiliato.
E gli scandali stanno venendo a galla. Ma ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che Cl con la Compagnia delle Opere cadrà nel baratro. Dovrà rantolare a lungo, come Berlusconi.
Che dire dei rapporti tra l’Expo e Comunione e liberazione? Tutti sanno che i rapporti di carattere economico sono stretti (Formigoni è riuscito a dare numerosi appalti a ditte vicine alla Compagnia delle Opere), anche se non sarà facile arrivare a cogliere in fallo qualche esponente ciellino. I ciellini sono furbi, scaltri, sanno nascondere bene i loro giochi sporchi e poi hanno protezioni dall’alto dei cieli. E ne escono quasi sempre con la faccia pulita. Beh, basterebbe Roberto Formigoni a offuscare tutta l’integrità cristallina di Cl! Ma Roberto Formigoni è solo una vittima dei giochi di potere! Così pensano i puri ciellini, che continuano a invocare il beato fondatore perché protegga il suo parto impazzito. Votando naturalmente ancora a destra, sempre a destra! E non si vergognano di allearsi anche con il potere più corrotto!
Comunione e liberazione ha interessi nell’Expo? Tanti, determinanti, redditizi! Tutti lo sanno! Appalti puliti? Non è questo il problema: il problema sono gli interessi economici di un Movimento ecclesiale che si dice interessato solo allo spirito. Questa è la vera vergogna! L’oscenità blasfema di chi parla bene di Dio (di quale dio, poi?) e  ha le mani tra i beni di questo mondo. E così questi maledetti ciellini non vogliono proprio aprire gli occhi: non vogliono capire che con i loro intrallazzi affaristici e con la loro sete di potere hanno sporcato i valori più sacrosanti. 
Maurizio Lupi la smetta di dire che Cl non c’entra, e che, se ci sono degli sbagli, questi ricadono solo sulle singole persone, e non sul Movimento. La smetta di dire ipocrisie, quando sa benissimo che non è così. C’è sempre una responsabilità in solido. Comunione e liberazione c’entra, eccome! Una responsabilità che va ben oltre quella penale! Una responsabilità che grida vendetta al cospetto di Dio!

8 Commenti

  1. Edoardo ha detto:

    Ma come mai si ricorda sempre (e giustamente) CL quando si parla di corruzione e si dimenticano le coop rosse che con CL sono in combutta?
    Due pesi e due misure?

  2. zorro ha detto:

    Tutti parlano degli scandali EXPO circa 2 milioni di euro e il furto dei finanzieri della sopaf alle casse di previdenza dei professionisti? Poco nulla che fine ha fatto chi doveva controllare gli investimenti delle casse? Organi dello stato INPS e tesoro forse e’ venuto il momento di iniziare a spaccare le gambe e rendere zoppi a vita(METAFORICAMENTE PARLANDO) gli artefici di tali assassini.

  3. GIANNI ha detto:

    Sempre rispettando l’opera della magistratura, credo sia un’illusione pensare che non vi sono illegalità per il solo fatto che talora non vengono a galla.
    Talora non vengono a galla solo perchè non scoperte.
    Questo non comporta disfarsi della presunzione di non colpevolezza, ma solo pensare che spesso le situazioni siano corrotte, anche se non scoperte.
    E peraltro è verissimo che nel proprio piccolo anche molte persone non si comportano correttamente.
    Proprio in questi giorni sono venuto a conoscenza di quanto segue:
    un proprietario d’immobile, in un primo tempo s’era fatto vivo con l’inquilino, per dargli una lettera personalmente, definita raccomandata a mano, contenente un recesso dal contratto non consentito in base alla legge sull’equo canone.
    Gli aveva domandato di sottoscrivere a titolo di ricevuta di raccomandata di ricevimento, e l’inquilino acconsentì.
    Ora il proprietario sostiene, invece, che l’inquilino avrebbe, con quella firma, accettato il recesso…..
    Solo un piccolo esempio di una forma mentis scorretta, anche nelle piccole cose, non solo nelle grandi opere.

  4. Giuseppe ha detto:

    Ogni volta che sento le parole “grandi opere”, “grandi eventi” ed espressioni similari, ho un attacco di orticaria e subito mi viene in mente Bertolaso, con la sua squadra di parassiti pronti ad affondare le mani nelle macerie della dignità, del diritto e della sana amministrazione. E immediatamente dopo penso all’ex cavaliere “senza macchia e senza paura” e ai suoi sogni di grandezza andati in fumo, nonostante il cancan mediatico che riesce ancora a sollevare ogni volta che aprendo la bocca perde una buona occasione per tacere. La stessa cosa succede quando si parla di CL, di Formigoni, della Compagnia dell’opere e organismi simili. È facile capire perciò in che stato sia la mia pelle, con tutto questo impasto di fango e di mazzette che sembra essere la materia prima utilizzata per Expo 2015. Penso proprio, caro don Giorgio, che tu abbia ragione da vendere ricordando l’ammonimento del Cristo. Chi è convinto di essere senza peccato in questo benedetto paese così abituato al malcostume e alla malversazione da non riuscire a distinguere più tra il bene e il male (come dimostrano quotidianamente anche i membri di santa madre chiesa), scagli la prima pietra. Ecco perché mi rifiuto di andare appresso alle sgangherate esternazioni del Grillo parlante e dei sui onestissimi proseliti a cinque stelle. E a giornali tipo il Fatto Quotidiano che li spalleggia salendo sul pulpito del più sospetto dei moralismi. Un vecchio detto che ricorda la dea greca Nemesi mette in guardia dallo sparare giudizi quando non si è del tutto a posto con la coscienza… “non sputare per aria, perché secondo come tira il vento, potrebbe ricaderti addosso”.

  5. dottginkobiloba ha detto:

    che su don giussani papa francesco cali un marchio di infamia mi sembra improbabile visto che Papa Francesco, quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires, ebbe occasione di presentare due libri di monsignor Luigi Giussani, fondatore del movimento Comunione e Liberazione. La prima nel 1999, il volume era Il senso religioso. Il 27 aprile 2001 invece l’allora cardinale Bergoglio presentò alla Fiera del Libro della capitale argentina L’attrattiva Gesù. Di quell’intervento diede conto il mensile Tracce, rivista ufficiale di Cl. In occasione del nono anniversario della scomparsa di don Giussani (22 febbraio), ne riproponiamo alcuni passaggi.

    Ho accettato di presentare questo libro di don Giussani per due ragioni. La prima, più personale, è il bene che negli ultimi dieci anni quest’uomo ha fatto a me, alla mia vita di sacerdote, attraverso la lettura dei suoi libri e dei suoi articoli. La seconda ragione è che sono convinto che il suo pensiero è profondamente umano e giunge fino al più intimo dell’anelito dell’uomo. Oserei dire che si tratta della fenomenologia più profonda e, allo stesso tempo, più comprensibile della nostalgia come fatto trascendentale. C’è una fenomenologia della nostalgia, il nóstos algos, il sentirsi richiamati alla casa, l’esperienza di sentirci attratti verso ciò che ci è più proprio, che è più consono al nostro essere. Nel contesto delle riflessioni di don Giussani incontriamo pennellate di una reale fenomenologia della nostalgia

    • Don Giorgio ha detto:

      I suoi seguaci hanno ereditato di don Giussani la nostalgia dei soldi! A parte questa battuta, Cristo ha detto: una pianta la riconoscerete dai suoi frutti! Oggi Cl è la vergogna Cristo radicale! Giuda ha tradito per pochi denari, la sazietà di Cl è incommensurabile!

  6. giuseppe casiraghi ha detto:

    Beh, se tutto questo é vero, é necessario che tutti i veri cattolici e quelli che hanno ha cuore le sorti della Chiesa diano vita a una petizione pubblica da inviare al Papa: bisogna raccogliere firme perché i Movimenti cattolici vengano scomunicati, CL sia sciolta d’autorità, i suoi preti vengano ridotti allo stato laicale e sulla memoria di Don Giussani sia calato un marchio d’infamia. Però ci sarebbe un problema: il Papa presterà più fede a quello che si legge sul ‘Fatto Quotidiano’, su ‘Repubblica’ e su questo sito oppure a quello che gli dicono i vescovi e le persone di CL che conosce? Visto che le opinioni sarebbero un po’ diverse, permettetemi di dubitare che si fidi di quello che dicono quei giornali…

Lascia un Commento

CAPTCHA
*