Il Male come Toro scatenato, la Lega Nord e la Destra come carogne e il Giubileo del Papa facilone
di don Giorgio De Capitani
Ciò che è successo, ancora un volta in Francia, ma stavolta con più efferatezza e criminalità, è da condannare senza se e senza ma. E su questo tutti dovremmo essere d’accordo, indipendentemente dalle nostre visuali ideologiche, più o meno idiote.
A parte i mass media che hanno così modo di sparare di nuovo le solite notizie e immagini, ripetendole fino alla noia, riempiendo ore e ore di trasmissioni, anche risuscitando i cadaveri (vedi certi politici intervistati!) e dando da mangiare agli inviati speciali, sempre pronti a ogni evenienza “provvidenziale” a scattare in piedi per correre sul posto e ripetere le solite cose, ciò che è davvero insopportabile è anche quel voler approfittare di queste drammatiche situazioni per portare a casa qualche consenso in più, da parte della gente che, già frastornata per mille cose, rimane ancor più scossa, anche se emotivamente per qualche attimo.
Fosse successo in Italia, subito i nemici del Governo Renzi avrebbero chiesto le sue dimissioni, mentre in Francia c’è più spirito di corpo, e tutti rimangono solidali con il Governo.
Così, solo così, ovvero compatti, si può vincere il terrorismo, e non con le solite sparate di qualche figlio di puttana, in tinta verde o azzurra, sempre pronto a sbavare appena coglie l’occasione per fare lo sciacallo.
Beh, si sa, in politica non mancano mai gli sciacalli, che si nutrono solitamente delle proprie carogne putrefatte.
Il gran figlio di troia che sbava, ad ogni occasione, per dire le proprie cazzate, bisognerebbe spedirlo all’Isis, anche se quelli dell’Isis immediatamente lo rispedirebbe indietro come carne da macello.
È un momento, che dura però da anni, assai delicato, e ogni nazione dovrebbe fare un serio esame di coscienza. I politologi seri dicono che questa drammatica situazione è il frutto di scelte politiche internazionali sbagliate (americane ed europee), che andranno però analizzate con lucidità e coraggio, senza farsi prendere perciò da un istinto di ritorsione o di vendetta.
Non serve urlare e stracciarsi le vesti, e tanto meno, lo ripeto, fare lo sciacallo. Una cosa mi sento di dire: è colpa anche di una religione, quella cattolica, che, invece che puntare ai veri valori dell’essere umano, ha pensato solo ad auto-incensarsi, soprattutto in questi ultimi anni, con un Papa che tanto attira il consenso, quanto risuscita lo spirito del maligno. Sul Giubileo imminente non tarderò a dire la mia.
Qualcuno ieri, pur atteggiando l’espressione del viso a compunto rammarico e magari con gli occhi lucidi per far trasparire uno sguardo di commossa circostanza, dentro di sé si sarà fregato le mani e avrà fatto frullare il cervello sognando commenti memorabili o articoli da premio pulitzer per raccontare la tragedia francese. Forse sarò condizionato dalla antipatia che nutro per buona parte dei giornalisti, perché ho la netta impressione che siano quasi sempre alla ricerca di scandali e di tragedie e basino le loro fortune sulle disgrazie altrui, ma trovo che in frangenti così dolorosi riesca a manifestarsi un vero e proprio trionfo dell’ipocrisia e dello sciacallaggio, anche perché finalmente, si può parlare di cose più importanti e sensazionali piuttosto che dei soliti episodi di cronaca spicciola, dei giochini della politica e di pettegolezzi più o meno inventati. Avvenimenti terribili come quelli di questo fine settimana ci dovrebbero indurre a riflettere ed interrogarci su dove stiamo andando e che tipo di società abbiamo costruito, ma evidentemente è più facile speculare sulle sofferenze altrui manifestando una solidarietà alquanto sospetta. Per non parlare di chi coglie il pretesto per sbandierare le proprie ricette al riguardo, quasi sempre improntate a una recrudescenza delle misure di sicurezza fino ad arrivare ad invocare spedizioni punitive o comunque atti di belligeranza, nella convinzione che la violenza vada combattuta con altra violenza. Possibile che non ci rendiamo conto delle pesanti responsabilità del mondo occidentale negli avvenimenti che caratterizzano questo periodo storico? L’integralismo e la cattiva interpretazione degli ideali religiosi e filosofici non sono una prerogativa del mondo islamico, ma appartengono a tutte le culture, anche se non sempre si manifestano allo stesso modo. La storia ci insegna che la religione è stata spesso un comodo paravento dietro cui nascondere cattive intenzioni, sete di potere, smania di conquista o semplici rivalità. Solo capendo questi errori e cercando di correggerli, possiamo sperare di costruire un mondo diverso e più giusto, per tutti, non solo per noi.
Gli integralisti islamici sono una parte dei 2 miliardi di musulmani.Di fatto quelli che vivono in agio si guardano bene di essere integralisti militanti (guerra jad) partecipano solo con soldi e stanno nell’ombra.I piu’ diseredati quelli che non hanno nulla da perdere invece si coalizzano e svolgono la propria guerra contro gli infedeli alla base attaccandosi alla religione c’e’ poverta e frustazione x esclusione dal mondo delle meraviglie dei beni di lusso e consumo.Il primo fallimento e’ politico nei loro paesi dove non sono riusciti a restare e vivere con dignita’ a causa di governi corrotti dagli occidentali per poter, questi ultimi, accedere alle risorse naturali oro petrolio cotone etc.Adesso si paga il conto.Cosa fare:
prima creare democrazie in questi paesi dove sono presenti le dittature cosa difficile in quanto il popolo non e’ istruito a tale metamorfosi immediata
secondo lasciare la possibilita’ che questi fanatici abbiano un loro stato dove aggregarsi non vendergli piu’ armi e intavolare trattative di pace.
Nel contempo selezionare alle frontiere i personaggi che si accolgono solo x rifugiati mentre gli immigrati economici SOLO se hanno possibilita’ di impiego.Cosi si puo’ mitigare la loro azione anche se questa e’ e rimane una politica a lungo termine.
Cosa Dobbiamo fare oltre a pregare? Non si capisce più niente. Comunque seguiamo il vangelo. Grazie Don Giorgio.
Don Giorgio, lei mi perdonera’ se osservo che ne ha detta una grossa e cioe’ che “e’ colpa anche della religione cattolica che non punta ai valori dell’essere umano”.
Lei crede veramente che se I cattolici fossero come lei dice i terroristi islamici ci lascerebbero stare?
Nel passato che cosa hanno fatto i cattolici? Non hanno ucciso anche loro innocenti, facendo guerre e stragi di religione? Questo passato non si può cancellare con un colpo di spugna!
Non ci dimentichiamo le numerose crociate benedette da vari papi, tese a “liberare il santo sepolcro” dalle mani sacrileghe degli infedeli, nei cui eserciti venivano arruolati ogni di sorta di avventurieri e lestofanti che non combattevamno certo in nome della fede. E che dire di San Pio V che nel 1571 dedicò la vittoria di Lepanto contro i turchi musulmani alla Madonna della Vittoria, istituendo così la festa del SAnto Rosario?
E’ vero purtroppo, le crociate sono macchie che non si cancelleranno mai. Tuttavia anche gli islamici ne hanno fatte di cotte e di crude nel mondo. E’ una reciproca vendetta quella che sta accadendo che tuttavia non risolverà mai alcun problema. Finirà quando uno dei contendenti sterminerà l’altro ed è questa la guerra che stiamo combattendo. O noi o loro. Dobbiamo scegliere dove stare ed agire di conseguenza. Quando il dialogo non è possibile i “neutrali” saranno comunque sconfitti, chiunque vinca.
Penso che ognuno dovrebbe imparare a ragionare con la propria testa, fregandosene di cosa dice questo o quel tizio, questo o quel politico………
Io la pensavo e continuo a pensarla come segue: certe cose andavano decise con chiarezza dall’inizio.
Se l’ISIS era considerato un nemico, creatore di un nuovo stato islamico nemico ed aggressore, allora bisognava sapere, come dicono gli esperti militari, che non era sufficiente qualche attacco aereo per abbatterlo.
Sappiamo che gli attacchi aerei sono solo di supporto ad un attacco di terra, a meno che siano attacchi atomici.
L’unica vera vittoria si ottiene con un attacco di terra, acquisendo il controllo del territorio, per cui o si conduceva una guerra sino in fondo, sul territorio, oppure si realizzavano attacchi che, ovviamente, potevano destare reazioni terroristiche.
Le politiche sull’immigrazione devono essere rigorose, ma non farsi condizionare dagli avvenimenti.
Occorre avere controlli rigorosi, senza respingere a priori immigrati solo perchè provenienti da certi paesi, altrimenti ci faremmo ulteriormente condizionare da quegli attacchi.
Si definisca un numero di immigrati che consenta accoglienza umana e, al tempo stesso, il necessario controllo.
Si realizzino tutti i controlli che si devono fare, si realizzino tutti gli interventi, anche militari, che si rendano necessari, ma non si abbandoni l’accoglimento di quegli immigrati che risultino in regola.
Realisticamente, credo che si possa dare accoglienza umana ad un certo numero di persone, senza rinunciare alla sicurezza ed alla guerra al terrorismo.
Sopratutto si potenzino i servizi segreti, che non hanno dimostrato molta efficacia preventiva, purtroppo.
I proclami non servono, semmai serve concretezza e lungimiranza.