Si salvi chi può…

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Si salvi chi può…

È proprio vero che, nelle emergenze, viene a galla di tutto: il bene e il male, l’intelligenza e la stupidità.
Ma ho l’impressione che il male sappia nuotare meglio del bene; più che il bene o il male in sé, bisognerebbe forse parlare di buoni e di perversi, di giusti e di corrotti, di saggi e di imbecilli, e allora le cose tragicamente cambiano, perché il bene rimane un sogno o una speranza, mentre il male è tutto ciò che ci circonda: cose che ci inventiamo da consumare carnalmente e persone che incontriamo nella loro carnalità più spudorata.
Ogni giorno tocchiamo il male, lo vediamo incarnato, terribilmente incarnato anche là dove ci aspetteremmo qualcosa di bello, di giusto, di saggio, di altamente positivo.
Oggi già la parola “positivo” fa paura, pensando al virus.
Dunque, il bene sarebbe “negativo”, e il male “positivo”?
E così siamo confusi: non capiamo più ciò che è veramente positivo e ciò che è veramente negativo.
Sì, il linguaggio conta, fa paura, entra a far parte della cultura o del modo di pensare della gente, che prende tutto nel senso contrario.
Attenzione dunque alle parole!
Il loro significato si è invertito, e così succede che basta poco per farci sentire “diversi”, e in realtà il virus ci ha sconvolti, ci sta distruggendo anche nella psiche e, ancor più profondamente, nella realtà più spirituale del nostro essere.
Quando usciremo, se riusciremo, da questa emergenza, non saremo più noi, in un mondo radicalmente ancor più “alienato”.
E allora si salvi chi può!
E come possiamo salvarci, se non aggrappandoci strettamente, con tutta l’anima, a quella Grazia divina, l’unica a garantirci la via della Verità e della Giustizia?
15/01/2022
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