Poesia, fede e racconti: Bozzolo celebra il 60° di Don Primo Mazzolari
da Corriere della Sera
15 giugno 2019
NEL MANTOVANO
Poesia, fede e racconti:
Bozzolo celebra il 60° di
Don Primo Mazzolari
Intenso weekend tra incontri, libri, musica e giochi per bambini nell’anniversario della morte del religioso e scrittore
di Marta Ghezzi
Scrittore, partigiano, religioso. Don Primo Mazzolari, parroco di Bozzolo, paese del Mantovano, è stato una figura importante del cattolicesimo del primo 900, con idee illuminate sul ruolo della Chiesa e dei cristiani. Bozzolo, suo paese natale, lo ricorda nel sessantesimo della scomparsa. Oggi in Sala Civica, convegno su «Ricchezza, povertà e distribuzione», con Anna Maria Fellegara, Università Cattolica Piacenza, e l’economista Stefano Zamagni (piazza Europa, ore 16.30). A seguire Pedagogia della narrazione e spettacolo di Moni Ovadia, «Racconti di un viandante» (ore 21).
Domenica, alle 16.30, all’oratorio di Bozzolo in piazza Don Mazzolari proiezioni, racconti, ricordi con «Testimonianze per il nostro tempo: Don Primo Mazzolari – Don Paolo Antonini». A cui seguirà un’iniziativa (alle 17.30) di animazione per i bambini: «Raccontare la vita ai bambini» con Paola Mascolo e Alessandra Poltronieri. Alla stessa ora, ma ala Fondazione Opera Immacolata Concezione onlus a Palazzo Pasotelli in via Matteotti, cerimonia di chiusura della mostra fotografica di Elisabetta Savoia e letture di pagine tratte da «Diario di una primavera» con Enrico Garlaschelli e Ildebrando Volpi. Nella chiesa di San Francesco di via Pacini (ore 18.30), nell’area presentazione libri l’incontro «Il fondo delle parole. Parola poetica ed esperienza spirituale», dialogo con l’autore Roberto Maier; interverranno Elena Bartolini e Gaia De Vecchi. Infine all’oratorio apericena comunitaria e musica live con i Tequiero Euridice, Domergue e i Five Plus One.
«Don Primo Mazzolari – spiegano gli organizzatori del weekend dedicato al religioso – amava e apprezzava l’arte, tanto che all’inizio degli anni 50 adottò il Premio Città di Bozzolo, contribuendo, grazie alle sue conoscenze nel mondo degli artisti e della stampa, a dargli un’eco nazionale». Il Premio prosegue fino al 1958 ma viene poi sospeso a causa della morte di don Mazzolari. «Nel 2003 l’Amministrazione comunale di Bozzolo lo ha ripristinato con il titolo di “Rassegna Internazionale d’arte Città di Bozzolo – Biennale Don primo Mazzolari”, articolata in una sezione di arte sacra e in una di arte profana».
Per chi legge la crocifissione del vangelo di Luca, non può non stupirsi andando oltre le parole di come l’evangelista dipinge i due ladroni accanto a Gesù. L’uno scarica assieme alla plebaglia l’odio contro Gesù, l’altro ha un gesto d’amore premiato da Gesù facendolo primo santo (non riconosciuto perchè scomodo) della Chiesa. Nei calendari liturgici ci sono santi che “sconsiglio” ai fedeli di “affidarsi”. Don Primo Mazzolari (quando è arrivato a Bozzolo gli hanno tirato un sasso rompendo il vetro della canonica come mi è stato raccontato) ha lottato per riabilitare “i traditori” come Giuda. La Chiesa praticante di oggi non diversa di quella di allora cerca di non riconoscere figure scomode al suo interno. Lo sa molto bene don Giorgio. Cristo vuole una Chiesa “vivente” che rivitalizzi il “Corpo di Cristo” attraverso le novità che lo Spirito offre a chi si apre al suo “soffio”.
Mi son dimenticato di inserire la parola “mistico” nel “Corpo di Cristo”.
“Ecco la tromba dello Spirito Santo in terra mantovana” papa Giovanni XXIII (1959)