In un mondo di idioti e di pezzi di merda, occorrono lucidità di mente e coraggio di cuore!

idioti
di don Giorgio De Capitani
Non vi è mai capitato di avere la mente come vuota, incapace di afferrare anche un solo pensiero pensante?
Tutto sembra un aggrovigliarsi di pensieri inutili, spenti, come se lo sconforto togliesse ogni possibilità di reagire alla follia generale.
E così si cancella anche quel minimo di volontà di chi, nonostante tutto, non vuole mai rassegnarsi al mal-essere comune, dove a prevalere sembra un coacervo di idiozia, follia, stupidità, superficialità, presunzione, arroganza, ovvero di un bailamme di aberrazioni incontrollabili.
E se poi ti sembra di essere solo a dover reagire, allora vorresti mollare tutto, e lasciare che a vincere sia ancora una volta quella massa di rincoglioniti, che non hanno mai avuto nella vita la forza di rientrare in se stessi, e rendersi conto della realtà mistificata dai soliti imbonitori di mestiere, la cui passione è quella di castrare il cuore della gente, supposto che a qualcuno sia rimasto ancora un brandello sano di cuore.
Eppure, presi a sé, gli individui sembrano diversi, magari capaci di emettere qualche sincero gemito di umano. Ma che cosa fa sì che diventino massa e perdano il lume della ragione?
La massa! Una bestia, solo muscoli e pancia, agli ordini di barbari domatori, abili nell’inganno di far apparire come oro anche la merda! E di merda la Lega Nord se ne intende, visto che vi sguazza da quando ha capito che coi porci non ci vuole finezza, ma ingrassarli per poi mandarli al macello.
C’è poi quella marmaglia di giornalisti prezzolati che, appena si svegliano, pensano solo a scrivere puttanate, denudando la dignità di onesti cittadini o di chi ha la “sfortuna” di essere intelligente e competente nel suo impegno socio-politico. C’è chi addirittura si masturba tutti i giorni, pensando a qualche ministra di governo, tra l’altro molto bella (oltre che intelligente e competente).
E poi c’è quella classe dirigente che scambia la Politica con il malaffare e come possibilità di occupare un posto redditizio. Questa gentaglia parassitaria non muore mai, ed è il rischio di ogni istituzione anche democratica.
E poi c’è quella classe dell’anti-politica che della Politica non conosce l’abc, e si ritiene ingenuamente, oltre che stupidamente, in grado di far funzionare una grossa macchina, solo perché ha ricevuto dal popolo bue la chiave di avviamento. Che dire? Non capiscono che il loro mestiere è fare solo opposizione, nella speranza che qualche loro battaglia vada a buon fine.
E poi c’è quel vuoto culturale, che lascia la mente per accarezzare solo il corpo, permettendo così una massa informe di automi manovrati da cervelli elettronici o da “menti” disumane, che vorrebbero dominare il mondo, facendone un deserto di coscienze. È questo vuoto che fa paura, perché allontana ogni possibilità di vera democrazia.
E poi assistiamo a quel vuoto d’essere, che è la fonte vera di ogni male, che neppure la religione, in quanto esteriorizzata, aliena e alienante, riesce a stanare, preoccupata solo di salvare la faccia del suo dio, immagine di se stessa. D’altronde, che cosa possiamo aspettare da una Chiesa, solo religione, solo struttura chiusa all’Umanità? 
Ma è solo per qualche attimo, poi riprendo quella voglia matta di reagire, anche nella solitudine più nera, smascherando l’inganno e l’ipocrisia di un mondo di cartapesta, a cui basta poco perché rimanga col culo per terra: togliergli qualche paletto.
Bisogna insistere, crederci e tirare fuori il meglio che si ha dentro, anche con quella santa rabbia e forza di volontà, senza le quali sarà difficile sostenere la lotta anche nei momenti più difficili.

4 Commenti

  1. Patrizia ha detto:

    Più si è intelligenti e più si soffre, questo è notorio, ma è altrettanto vero che è nella sofferenza che si rinasce, le crisi sono una benedizione perché vengono per salvarci, essere degli imbecilli non conviene mai.
    E poi mica per niente, a noi italiani ci hanno tanto preso in giro con Berlusconi, vedi adesso gli americani con Trump, tutto il mondo è paese, forse dovremo smetterla di denigrarci, un volta e per tutte.

  2. Luigi ha detto:

    “La giustizia senza misericordia è crudeltà, la misericordia senza giustizia è dissoluzione.” Tommaso d’Aquino. Clint Eastwood appoggiando Donald Trump ha mostrato il suo vero volto: giustiziere crudele. Il dramma è il successo che può avere sul pubblico americano grazie ai suoi film. Non so se in Italia ci siano personaggi del cinema famosi che appoggino Matteo Salvini: uomo cinico e spietato che a Ponte di Lego ha paragonato i migranti a rifiuti della spazzatura. Spero di no. Pensavo avesse raggiunto il limite con le bambole gonfiabili e con la Di Francisca. Il guaio è che ci troviamo come di fronte ad un muro di gomma. La pietra, a fatica, la si può scolpire. Il muro di gomma no. Solo idioti e pezzi di merda? No. Paragonarli alla merda è offensivo per la merda che è un ottimo concime. Lucidità di mente e coraggio di cuore? I testimoni della fede hanno mostrato entrambi, ma hanno avuti dubbi sulla loro fede. Mi ha colpito sapere che Madre Teresa di Calcutta avesse dei dubbi sulla sua fede. Sapevo che li aveva avuti Teresa di Lisieux. I vuoti della mente fanno parte dell’esperienza del lottatore che non si dà per vinto. E’ qui che possono sorgere dei dubbi che possono essere salutari per il prosieguo del proprio cammino.

  3. GIANNI ha detto:

    E’ una questione di NON poca importanza, se debba prevalere la maggioranza, poichè tale, anche se nel merito ha torto…oppure la voce e le scelte di chi, nel merito, abbia ragione….
    da questa scelta potrebbe dipendere anche il sistema politico…
    Se si fa prevalere la prima si è democratici, certo, visto che vince la maggioranza, ma…si rischia si far passare posizioni errate nel merito, siano esse in campo politico o relative ad altro ambito….
    Se si fa prevalere il merito di una tesi, invece, magari sostenuta da uno solo o da pochi….allora si viene accusati di volere una concezione elitaria…..
    Un detto di origine biblica dice..vox populi..vox dei, il cui significato originario è stato trasformato più o meno nel..la maggioranza ha sempre ragione…..
    un aneddoto al riguardo:una volta pensavo, ad esempio, che in campo legale vincesse chi aveva ragione nel merito….poi l’esperienza mi insegnò che a volte hanno ragione, invece, o meglio..riescono a farsi dar ragione…coloro che in tanti sostengono una tesi…e quindi, ancora una volta, ecco il dilemma:
    meglio l’opinione di tanti ( magari con il cervello all’ammasso…concezione alla base della democrazia…) oppure di pochi considerati eletti o predestinati?
    Se la logica non inganna, coloro che hanno ragione continuano ad averla, se nel merito ce l’hanno, a prescindere che siano maggioranza o minoranza…quindi ognuno tragga le sue conclusioni…..

  4. Giuseppe ha detto:

    Quando ero giovane, al lavoro c’era un mio collega che parlando al telefono alzava spesso la voce, forse perché istintivamente pensava che più lontano fosse l’interlocutore, più fosse necessario gridare per farsi sentire meglio. Oggi che siamo immersi nel villaggio globale, basta una parola sussurrata o un sms appena accennato perché, in teoria, da ogni parte del mondo lo si venga a sapere. Viviamo nell’epoca delle trasmissioni istantanee via satellite e dei social network, in giro c’è un bisogno sfrenato di apparire e far sentire la propria voce, come se altrimenti non avessimo la certezza di esistere agli occhi e alle orecchie del mondo. Non per niente il progresso tecnologico ci ha fornito gli strumenti per poterlo fare, appagando così la nostra vanità, che nel tempo è diventata sempre più esigente e insaziabile.
    È anche l’epoca dell’improvvisazione e “delle opportunità” . È come se ci sentissimo “nati imparati” e nulla potenzialmente ci possa essere precluso, se decidiamo di farlo, tanto si trovano comunque delle strade alternative e delle scorciatoie, e non si può badare sempre all’etica, alla correttezza e al rispetto per il prossimo, perché l’importante è arrivare, tanto l’esperienza si matura sul campo e poco importa se si commettono degli errori: chi non ne fa? Oltretutto, non è forse nel dna umano la tendenza a minimizzare i nostri sbagli, mentre siamo pronti a dare un risalto spropositato a quelli altrui?
    E così, nell’intreccio di contraddizioni che caratterizzano questi tempi, mentre da una parte assistiamo a una vera e propria parcellizzazione delle specializzazioni, dall’altra notiamo una crescente approssimazione ed una dilagante superficialità, specialmente in certi settori, come la politica e la comunicazione, neanche si trattasse di una sorta di laboratorio del “fai da te”, ovviamente a scapito della qualità e, soprattutto, del bene comune.

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