Il 25 marzo 2017 Papa Francesco a Milano. Ma che cosa verrà a fare?

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Il 25 marzo 2017 Papa Francesco a Milano.

Ma che cosa verrà a fare?

Forse il Papa verrà a respirare aria buona, visto che Roma è diventata la capitale dell’immondo. Ma che cosa troverà nella Diocesi milanese?
Come avete letto, il cardinale Angelo Scola si è già preoccupato di costituire un’apposita commissione per organizzare la visita papale. In realtà, avrà un altro compito, ovvero di lucidare l’esterno della diocesi, facendo apparire come oro colato anche la ruggine, e di ruggine ce n’è, da quando Scola è diventato vescovo milanese.
Non so se il Papa avrà il coraggio di togliere i veli ipocriti, che in questi mesi la curia metterà sul grande apparato di una Diocesi in crisi.
Forse verrà solo perché l’ha promesso dopo diverse smentite, o forse verrà per ascoltare anche le voci dissidenti, in realtà poche, direi pochissime, di quanti non si sono lasciati scoraggiare, e hanno continuato a contestare l’operato di Angelo Scola. Che dico? Che sogno? Quanto sono illuso! Un papa “reazionario”, che si mette a dialogare con i dissidenti? Suvvia, non scherziamo!
Certo, verrà con il cuore aperto, ma con gli occhi chiusi!
Per me, il Papa potrebbe anche stare a Roma, o andare altrove, perché sono convinto che la sua visita sarà solo formale e che verrà per dire le solite cose, con qualche battuta ad effetto. E poi c’è anche una questione economica: è vero che le comunità milanesi stanno bene e che i preti non hanno problemi economici, ma non accetto che queste visite pastorali del Papa possano incidere sul bilancio di una parrocchia e sul bilancio dello Stato italiano. 
Se ne stia pure a casa sua, ovvero in Vaticano, purché ci mandi un messaggero con la lettera della nomina del nuovo arcivescovo, possibilmente evitando che il nome dell’eletto non scateni in me reazioni simili a quelle che ho avuto, quando ho saputo della nomina di Angelo Scola.
***
Ecco l’annuncio sul sito della Diocesi di Milano.
15.10.2016 . L’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, annuncia con gioia che Papa Francesco sabato 25 marzo 2017 sarà in visita a Milano.
«Questo del Santo Padre è un segno di affetto e stima per la Chiesa ambrosiana, la Metropoli milanese e la Lombardia tutta. Vogliamo dire al Papa la nostra gratitudine perché verrà a confermarci nella fede. Viviamo fin da ora l’attesa del Pontefice nella preghiera, in preparazione a questo grande dono», commenta il card. Scola.
Nei prossimi giorni il Consiglio Episcopale Milanese inizierà il lavoro organizzativo costituendo e coordinando una apposita commissione.

 

15 Commenti

  1. francescohk ha detto:

    carissimi forse vi siete dimenticati che questo papa e’ Gesuita e un gesuita sa dove va e perche’ ci va.
    NON sottovalutare la sua intelligenza e sopratutto il suo senso EVANGELICO. Voi parlate e sperate che lui faccia LEGGI, cambi il diritto canonico!! illusi !!! lui come Cristo propone e la proposta e’ piu’ importante della legge! “”E’ scritto “” ma io vi dico ..
    La proposta CRISTIANA NON PUO” essere LEGGE , la legge non crea AMORE responsabilita’….oblliga e basta !
    Caro Don su questo papa stai prendendo un abbaglio faresaico!!! tu ti aspetti che cambi leggi , ordinamenti … NON lo fara’ perche come CRISTO lui propone e pone vescovi, preti laici di fronte alla propria cosienza: agite di coscienza AGITE COME CRISTO HA AGITO ! e questo fa tremare tutti.
    NOn so cosa viene a fare a Milano , ma certo dira’ a Milano VIVI E DECIDI come CRISTO ha fatto. NON tocca a lui dire ai milanesi che fare o non fare , ma tocca ai milanesi decidere che fare nella seguela di CRISTO.
    Lui con tutti i limiti della CORTE cerca di farlo e noi?
    Abbiamo rinunciato alnostro pallazo pontificio per vivere in una casa piu’ economica e meno dispendiosa ? Certo puo fare meglio ma noi che stiamo facendo?
    Pensiamoci e poi parliamo!

    • Don Giorgio ha detto:

      Ma quale Cristo? Il Cristo cadaverico della Chiesa? Questo papa è di una banalità sconcertante: confonde la legge con la coscienza!

      • francescohk ha detto:

        Don sei troppo lapidario nelle tue affermazioni e non ti capisco , Comunque se stimavi MARTINI devi stimare Francesco cercano lo stesso Dio e predicano lo stesso CRISTO quello risorto NON il cadaverico che forse … incogniamente …. spero di no.
        La cosienza e’ LA legge per ogni persona , quindi… Che lui parli piu di legge che di coscienza MI SUONA ORLTRAGGIOSO. C’e’ gente che vuole che lui faccia leggi per cambiare questo e quello. Questi sono quelli che pongono la legge sopra la coscienza

        • Don Giorgio ha detto:

          A me sembra che lapidario sia tu, da quanto leggo! Forse non hai capito né Martini né il sottoscritto e probabilmente neppure questo papa.

        • Salvo ha detto:

          Se consideri che Martini nel 2005 convinse molti cardinali a votare Ratzinger per non correre il rischio che venisse eletto Bergoglio puoi capire che stima avesse del suo confratello gesuita…

          • francescohk ha detto:

            Ciao Salvo, leggi o senti quello che ha detto S Fausti ( confessore di Martini) sull’elezione di Ratzinger e perche e’ stato eletto e a che condizioni.
            Non far dire e fare a Martini quello che pensi, Martini , tramite Fausti, si spiega da se stesso

    • Salvo ha detto:

      Bergoglio non cambierà nulla perché è stato eletto per non cambiare nulla ma solo per condurre una bella campagna di marketing.
      Ha rinunciato al palazzo pontificio? Tante grazie, la Casa Santa Marta è l’equivalente di un hotel 4 stelle e lui vive in una suite, non in una cella da eremita.

      • francescohk ha detto:

        Salvo fatti invitare a Santa Marta e poi cambierai radicalmente idea .
        Se non sai come e’ santa marta ….. neglio non dire fesserie !!!
        che sia stato eletto per far nulla …. boh libero di pensare ma i fatti dicono il contrario.
        Sono veescovi Cardinali Italiani che tentano di tagliarli le gambe . WW l’italia!!

        • Salvo ha detto:

          I Vescovi italiani? Buoni quelli. A parte poche lodevoli eccezzioni sono quasi tutti dei gattopardi pronti a cambiare bandiera a seconda di come la pensa “il capo”. Ora tutti con la veste sdrucita e la croce di ferro a riempirsi la bocca di “periferie, chiesa in uscita, odore delle pecore”, poi magari nel prossimo conclave verrà eletto un “Benedetto XVII” e allora tireranno fuori dagli armadi le cotte di pizzo e le croci d’oro che avevano messo via nel marzo 2013

  2. Giuseppe ha detto:

    “Roma ladrona” espressione tanto cara ai leghisti e a chi la pensa come loro, ammesso che sia vero, lo è in quanto capitale, perché qui sono concentrati tutti i centri del potere politico dello stato. I quali, come ben sai caro don Giorgio, sono da sempre conniventi con il potere economico e quello religioso e la loro manovalanza di delinquenti. Ti ricordi la rivoluzione francese? Quali erano le classi sociali dominanti a quel tempo? Sbaglierò, ma non mi sembra sia cambiato molto.

  3. GIANNI ha detto:

    Sarà una visita formale, senza incidere sulla sostanza?
    Del resto, queste visite….possiamo definirle ..pastorali?,
    non solo di questo papa, ma anche di altri, spesso non sono altro..appunto..che visite formali.
    Talora però, riservano anche dell’altro….
    Di solito le visite che hanno avuto un particolare significato politico, o religioso, di un pontefice, riguardano sopratutto viaggi al’estero.
    Ricordo, ad esempio, quando Woytila si recò in Nicaragua, e rimproverò il sacerdote che faceva parte del governo sandinista.
    Un chiaro significato anche politico.
    Ma, quando si tratta di visite in città italiane, spesso si tratta di atti per lo più formali.
    Forse, però, questa volta le cose sono diverse…..
    In tal senso, dobbiamo domandarci chi potrebbe cambiare veramente le sorti della chiesa, ed allora penso ad una mossa, anche politica, che Bergoglio potrebbe fare.
    Mi spiego.
    Bergoglio potrebbe nominare un altro Francesco, questa volta trattasi del vero nome, nuovo arcivescovo.
    Ossia Fr. Coccopalmerio, attualmente a capo del pontificio consiglio per i testi legislativi.
    Non va infatti dimenticato che, se formalmente questo organo opera a livello interpretativo, tuttavia fornisce consulenza giuridica a tutti gli organi del vaticano per la forma che devono assumere i testi giuridici, e in diritto la forma è anche sostanza.
    Sinora tale funzione non ha svolto un ruolo sostanzialmente innovatore, ma….
    Se politicamente, chi è a capo dell’istituto, fosse messo a capo dell’arcidiocesi di Milano, questo significherebbe che Coccopalmerio sarebbe sicuramente considerato papabile.
    Se, nel frattempo, mantenesse entrambe le cariche, o fosse messo un suo collaboratore a capo dell’istituto, si imprimerebbe quella svolta riformista che, senza tale imprimatur politico, sarebbe difficile.
    Non va infatti dimenticato che il papa può dire tutto quello che vuole, ma, formalmente e di fatto, sono le norme a cambiare le situazioni.
    E, quindi, ecco che questa potrebbe essere una svolta importante.
    Se qualcosa di rilievo si realizzarà, penso possa essere un parlare di questa ipotesi da parte di Bergoglio con Scola.
    Oppure con il diretto interessato.
    Pertanto, non dimentichiamolo: la prossima nomina del successore di Scola non avrà rilievo solo per Milano, ma per l’intera chiesa.
    E’ in tal senso che la visita potrebbe avere un significato politico.
    E se effettivamente Coccopalmerio dovesse avere a sua volta una particolare frequentazione con Bergoglio durante questa visita, se ne potrebbero trarre significativi auspici..
    Quindi la domanda diviene: Bergoglio viene per Scola o per Coccopalmerio?
    L’ipotesi che valga più la seconda della prima non è da escludere.
    E va considerato che Coccopalmerio è considerato martiniano doc….
    Pertanto, la sua nomina muoverebbe alcuni equilibri a favore di una chiesa realmente nuova, nella disciplina giuridica, e, forse, anche teologicamente.
    Non va mai dimenticato che il dogma dell’infallibilità pontificia fu praticamente imposto, e da taluni considerato obtorto collo, e Martini, sicuramente assegnava la priorità alle scritture.
    Cioè nel pontenziale conflitto tra queste ed il papa. prevalevano le prime, un po’ come sostengono tutti i martiniani doc che, in questo, non la pensano diversamente dai calvinisti (discorso a parte è la questione del libero arbitrio..).
    Pertanto facciamo attenzione a cosa succede e, più che a Scola, consideriamo l’eventuale coinvolgimento di Coccopalmerio.
    Ed immaginiamoci cosa già sarebbe successo se Ratzinger avesse scelto lui al posto di Scola (ma ovviamente non poteva avvenire, rappresentando Scola il fronte opposto a quello di Martini, anche se Martini sostenne lui al posto di avere un papa senza carisma…..).

  4. Giuseppe ha detto:

    Milano non è sempre stata la capitale morale d’Italia? Forse papa Francesco vorrà dare un’occhiata per verificare che ciò corrisponda alla realtà e chissà, forse deciderà di trasferircisi con tutta la corte e gli uffici vaticani, visto che a Roma l’aria è immonda, mentre a Milano c’è solo lo smog, ma per il resto la sua stella luminosa brilla più che mai, come affermato nei giorni scorsi nel panegirico del giornalista Dario Di Vico (cfr. Il paradosso di Milano che si avvicina all’Europa e distacca [ancora] l’Italia). E magari potrà suggerire a Renzi & company di traslocare lì anche ministeri parlamento e tutti gli altri palazzi del potere, liberando finalmente Roma dalla trappola che la sta soffocando

    • Don Giorgio ha detto:

      No, speriamo di no. Milano deve sempre stare lontano dal vaticano e dal parlamento, altrimenti farebbe la fine di Roma ladrona (so che è un’espressione leghista, ma c’è del vero). Ma forse il signor Giuseppe, romano, non ha capito che so distinguere la città civile da quella religiosa, e attualmente la Diocesi milanese è in cattive acque.

  5. Edo ha detto:

    Un “reazionario” essendo contrario ad ogni forma di innovazione o riforma, non si metterà mai a dialogare con i dissidenti. E poi dove troverà il tempo di farlo il Papa? Non glielo permetteranno di certo.

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