Il Gigante – Castello di Brianza
Non sopporto più le scelte “canaglie” di amministrazioni locali che magari predicano bene e poi razzolano male.
Trasformano sempre più quel poco verde che è ancora rimasto in zone sempre più vaste di cementificazione.
E così tutti stanno male, compresi i piccoli negozi del paese, che stanno morendo per tante ragioni, tra cui la massiccia presenza di supermercati che portano via i clienti, che resteranno sempre insoddisfatti, anche se i prezzi sembrano accattivanti, ma con l’inganno di prodotti scadenti. Entri in un supermercato con il proposito di comperare due o tre prodotti, e porti a casa un baule di cose inutili. C’è lo sconto, e allora non bisogna perdere l’occasione, e si compera anche ciò che non serve.
Sì c’è uno sconto “tranello”, ed ecco la fregatura. Ciò non succedeva nei piccoli negozi di paese, quando si era umani, ci si trovava per scambiare quattro chiacchiere.
Nei supermercati tutto è così folle, asociale, anonimo.
Ma la vera domanda è questa: perché nei paesi anche piccoli si concedono permessi per altri supermercati, oramai eccedenti e in spietata concorrenza tra loro? Le amministrazioni hanno forse tornaconti economici? Credo di sì, ed è questo che irrita e fa incazzare ogni onesto cittadino.
E pensando alla nuova ‘tangenzialina’ in località Cascinette Nere, allora forse c’è ancora di più: c’è la stupidità di chi ha avuto la “bella” idea e di chi l’ha sostenuta
senza tener conto delle conseguenze del tutto negative, riguardanti l’aumento del traffico di automezzi anche pesanti che in modo furbastro prendono le scorciatoie.
Qui, la stupidità è anche criminale. Da condannare senza se e senza ma.
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da Prima Merate
03 Dicembre 2024 13:34
LA CLASSIFICA
Ambientalisti all’attacco:
“Castello di Brianza è il comune
che ha cementificato di più”
Nella classifica provinciale, dopo Castello Brianza, seguono: Casargo, Casatenovo e Missaglia, che hanno superato 1 ettaro ciascuno di cementificazione nel solo 2023. Seguono quindi: Nibionno, Olginate, Santa Maria Hoè e Perledo con oltre mezzo ettaro ciascuno di cementificazione.
Ambientalisti all’attacco: “Questo è il comune che ha cementificato di più”. Nelle scorse ore il Circolo Ambiente Ilaria Alpi ha affermato come Castello Brianza sia il comune che ha cementificato più di tutti in provincia di Lecco nel 2023, secondo la lettura del Rapporto nazionale sul consumo di suolo in Italia, presentato oggi a Roma dal Sistema Nazionale Protezione Ambiente (Ispra), alla vigilia della Giornata mondiale del suolo, che cade il 5 dicembre.
Secondo il Circolo, dai dati relativi alla provincia di Lecco, emergerebbe in maniera inequivocabile che a Castello Brianza nel 2023 sono stati cementificati oltre 2 ettari, che equivarrebbe a dire che è sparita una superficie di terreno naturale pari a 3 campi di calcio di serie A.
– afferma Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” – In definitiva, quello che rileviamo è che l’attuale e le passate Amministrazioni Comunali succedutesi a Castello Brianza negli scorsi decenni, hanno fatto pessime scelte urbanistiche di nuova cementificazione di suolo verde”
Nella classifica provinciale, dopo Castello Brianza, seguono: Casargo, Casatenovo e Missaglia, che hanno superato 1 ettaro ciascuno di cementificazione nel solo 2023. Seguono quindi: Nibionno, Olginate, Santa Maria Hoè e Perledo con oltre mezzo ettaro ciascuno di cementificazione.
Nella classifica generale dei Comuni in assoluto più cementificati, resta il dato del Comune di Molteno, che si conferma il comune più urbanizzato della provincia di Lecco, con quasi la metà (46%) del proprio territorio coperto da cemento e asfalto.
“I dati che emergono dal Rapporto Ispra danno ancora una volta la Brianza lecchese come territorio dove si è sversato più cemento, consumando suolo verde, una risorsa non rinnovabile e fondamentale per l’ambiente, la natura, l’agricoltura, la salubrità dell’aria.
Eppure i comuni non vogliono invertire il trend, andando ogni anno ad aggiungere cemento a cemento.
Il nostro appello è ancora una volta quello di fermare tutti i piani urbanistici, passando a PGT a consumo di suolo Zero” conclude Fumagalli.
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