Un paese con la testa conficcata
nel proprio orticello
di don Giorgio De Capitani
Dopo il ministero pastorale di un parroco, don Carlo Turrini, che per 32 anni non ha fatto che seminare odio nei confronti della Comunità di Rovagnate, non ci si poteva aspettare dal paese di Santa Maria Hoè che si svegliasse di colpo dal coma campanilistico.
Ma la cosa allucinante è assistere a un teatrino infantile (chiedo scusa ai bambini!) di gente anche giovane che rimane ancora con la testa conficcata nel proprio orticello.
È il caso di dire che un tempo l’analfabetismo della gente, coccolato da preti paurosi del risveglio degli spiriti liberi (meglio ignoranti ma obbedienti!), creava grossi problemi di apertura soprattutto nei nostri piccoli paesi brianzoli, tuttavia una giustificazione c’era, ed era il basso livello scolastico e la povertà che non permetteva di frequentare le scuole superiori. Oggi non c’è più alcuna scusante, e assistere a comportamenti campanilistici di altri tempi da parte di laureati, ecco mi chiedo a che cosa serva la cultura, se non riesce a smuovere i giovani da una tale grettezza mentale di fondo da far temere per un paese la sua sopravvivenza.
C’è da aver paura!
Non me la prendo con un paese che ha i suoi quotidiani problemi di sopravvivenza (anche se basterebbe poco cambiare le cose: un semplice voto), ma me la prendo con questi amministratori di oggi, magari giovani di età, ma con la testa come quella di un vecchio decrepito.
Credo che a questo punto, neppure iniettando il più grande pensiero greco o tutta la grazia divina, si possa ottenere qualche miracolo.
Forse non basteranno altri cento anni perché il paese di Santa Maria si possa svegliare dal coma campanilistico.
Il problema è che non si vede uno spiraglio. Né a destra né a sinistra né al centro.
Ovunque c’è una apatia generale.
Un paese-dormitorio, in cui si sente solo la voce petulante di un sindaco, che dà ordini perché si elevi sempre più in alto il recinto dell’orticello. E così ci si chiude in una asfissia mortale.
NOTABENE
1. Sopra, ho detto che tempi addietro i nostri piccoli paesi erano analfabeti o, meglio, non c’erano laureati, diplomati, ecc. come oggi. Ma vorrei precisare che c’era tanto buon senso e tanta saggezza, a differenza di oggi in cui una pseudo-cultura ha tolto anche il buon senso e la saggezza.
2. Mi meraviglio di una cosa, pensando all’amministrazione di Santa Maria Hoè. Esiste l’opposizione? Mi sembra di notare solo ombre o fiston de verz…
Ho avuto a che fare con Don Carlo Turrini in gioventù quando era parroco a Milano, e lo ricordo con grande piacere, soprattutto attento ai più giovani. Cosa è successo a Rovagnate, cosa mi sono perso in questi 32 anni? E’ una domanda, assolutamente senza alcuna polemica, ma solo per tentare di capire cosa possa essere successo, in quanto al tempo si comportava veramente correttamente con tutti. Aveva accolto e tenuto insieme decine di ragazzi, a volte anche con problemi alle spalle senza allontanare mai nessuno, quindi non capisco….
Grazie per una semplice risposta. Anche personale
Credo che a Milano si sia comportamento correttamente, ma da parroco a Santa Maria ha contribuito a tenere il paese già chiuso ancor più chiuso, poi con una mentalità di fede veramente da far paura. Non dico altro.