La Valletta Brianza (Lc): mai una sindaca era arrivata così in basso…

La Valletta Brianza (Lc):

mai una sindaca era arrivata così in basso…

di don Giorgio De Capitani
Mai e poi mai mi sarei immaginato che un’amministrazione comunale, dopo cinque anni di disastro totale nella gestione del bene comune, nelle parole agostane di una sindaca, allegra ma non troppo, con un sorriso amaro di una fanciulla abbandonata dal suo amante, in procinto di sparire per sempre nell’oblio istituzionale, scrivesse in una intervista per un settimanale locale cattiverie, falsità e ridicolaggini, senza nemmeno il pudore di confessare (con tanti mea culpa…) ai propri cittadini: “Finalmente vi togliamo il disturbo, prima però vi chiediamo scusa per aver tradito le vostre aspettative”.
Sarebbero bastate queste poche parole, senza pretendere quel di più, che sarebbe stato impossibile chiedere ad amministratori non del tutto consci della loro assoluta incompetenza, e privi di quella saggezza che, se ci fosse stata, avrebbe potuto attutire la loro incapacità chiedendo aiuto, che essi hanno sempre cocciutamente rifiutato.
È veramente penoso leggere ora dichiarazioni, neppure umanamente comprensibili in un momento di addio, che nonostante tutto sanno sempre di tristezza, vedendo un Comune ridotto in macerie neppure fumanti, visto che nessuno ha notato nemmeno un piccolo segno di calore politico.
Quando una sindaca, perciò donna (da notare!), dopo cinque anni di vuoto amministrativo, getta gratuitamente fango sul candidato sindaco dell’unica lista in competizione, ma solo con il quorum votanti, allora non solo si sente un profondo disagio di natura civica, ma ci si chiede a quale bassezza morale una persona possa scendere e in quali mani sia finito un Comune che aveva tutti i diritti di essere amministrato da persone competenti e sagge.
Solo uno stupido preconcetto di moralità, per di più fuori posto, come un colpo basso proibito (tra donne poi!), poteva giustificare davanti al proprio peggior ego un addossare sul futuro candidato sindaco responsabilità che non ha (lo sanno anche i sassi), e questo fa capire la dabbenaggine di una sindaca, perciò donna (da notare!), che vorrebbe fino all’ultimo rantolo del Comune da essa mal gestito tirar fuori colpi scriteriati dal marasma di una testa confusa e minata dal virus di una imperdonabile cattiveria.
Anche se, leggendo l’intervista, ho pensato: “Non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso!”, non credo che i cittadini de La Valletta Brianza, e di conseguenza la storia del Comune nelle identità sempre da valutare di due paesi e delle loro frazioni, potranno facilmente dimenticare una sindaca, perciò donna (da notare!), che, prima di andarsene in ferie per sempre, getta veleno e rilascia parole dissennate, quasi un’ultima inspiegabile irrazionale ripicca, piena di astio anche nei confronti di un Comune, in attesa di una nuova amministrazione per lo meno più competente e amante di quel bene comune, che negli ultimi cinque anni è rimasto solo il sogno di qualche isolato cittadino. Forse è qui, ovvero nel fatto che la massa sia stata per lo più assente, che l’amministrazione uscente ha potuto agire indisturbata, progettando pazzie rimaste per fortuna incompiute, anche se hanno agito negativamente sul bilancio comunale.
Non posso, comunque, riferire le dure parole di disapprovazione di alcuni cittadini delusi, ma vi garantisco che sono giudizi che non salvano neppure il fatto che il sindaco uscente sia una donna, che in quanto donna forse avrebbe potuto se non altro dimostrare quel garbo (o decoro) che oramai lo stesso mondo politico ha sradicato dall’essere donna.
E poi ci si lamenta del fatto che nell’unica lista da votare siano presenti solo due donne. Forse meglio così nel caso della Valletta!
Allargando il discorso, quando le donne in carriera o con ruoli amministrativi perdono il loro “essere donna”,meglio che aspettino tempi migliori, anche se, almeno da parte mia, sono in attesa che la Donna, e non la sua controfuga, porti quella Novità che è Bellezza d‘essere, sapienza, umanità, oltre che doverosa competenza, che non è di per sé caratteristica o privilegio solo del mondo maschile.
Quando vedo una donna ai vertici istituzionali, che mostra solo la sua nullità morale e politica, nascondendola naturalmente dietro a una bellezza solo epidermica (talora neppure questa c’è, e allora si ricorre ad altri trucchi più ingannevoli!), allora mi crolla il mondo addosso, e penso che la società, nel frattempo, subirà danni irreversibili, anche per colpa di donne, messe alla prova con un piccolo potere sulle spalle, che sanno offrire solo povertà mentale e disgusto istituzionale.
I nostri piccoli paesi della Valletta ne sanno qualcosa, e non basterà neppure mettere una grossa pietra sopra amministrazioni oscene dal punto di vista istituzionale di un bene comune, fatto a pezzi dal cuore arido di donne, neppure vogliose di partorire qualcosa di Bello. Un grembo partoriente ce l’hanno o non ce l’hanno?
Brutta finale di un’amministrazione, da cui non mi aspettavo nessun miracolo, ma che almeno dicesse la parola “fine”, ritirandosi in un eremo, da dove nessuno avrebbe sentito grandi pianti di pentimento.
Che almeno qualche spiritello suggerisse a questi amministratori in congedo di tacere con dignità, perché diversamente, qualcuno dovrà pur prendere qualche decisione e portarli davanti alla legge della Storia, perché vengano giudicati e sanzionati.
A me sinceramente sta saltando l’ultima barriera, quella che vorrebbe coprire con un mucchio di rottami cinque anni di mal governo: vorrei cioè portare questi amministratori sul palco per svergognarli davanti a tutti, togliendo loro quella maschera di ipocrisia che ha permesso alle donne di riuscire a impietosire una massa di addormentati.
Non meritano alcuna compassione, ma solo disprezzo per il loro agire da dissennate e, se fosse necessario, dopo aver provato le loro magagne istituzionali, portarle in tribunale. Io per primo mi offrirò a testimoniare contro di loro.
Ma sono convinto che le prossime elezioni saranno già una risposta chiara e massiccia ad un quinquennio di pessima amministrazione e alla stupidità di donne denudate dalla loro stessa stupidità intellettuale.
Per leggere l’intervista
cliccare QUI

 

5 Commenti

  1. Lanfranco consonni ha detto:

    Francamente non dovrei scrivere nulla perché non sono sufficientemente informato sulla vicenda. Fondamentalmente faccio anche fatica a esprimere giudizi negativi su persone che si assumono responsabilità importanti a livello amministrativo. per questo ho sofferto leggendo questo articolo. Voglio comunque intervenire per dire in bocca al lupo a Marco Panzeri, una persona che stimo e avrei visto bene anche sulla poltrona di sindaco in un comune più grande. Magari, perché no, a Merate.

    • Don Giorgio ha detto:

      A Merate no, sarebbe distrutto da Claudio Brambilla, è lui il regista supervisore, o stai con lui o ti distrugge…

      • Lanfranco consonni ha detto:

        Forse qualche anno fa, ora anche la sua influenza “politica” sta diminuendo. Sarebbe comunque interessante approfondire questo tema. Brambilla dirige un giornale che come tutti gli altri organi di comunicazioene crea opinione. Il problema non è Brambilla, lui come tutti gli altri suoi colleghi esercitano la loro professione. Il vero problema è quello della povertà di mezzi di informazione in mano ai politici o amministratori. L’influenza della stampa diminuisce quando la politica e i partiti trovano mezzi efficaci per comunicare. Credimi, don, si tratta di una lotta impari. Nella corsa della comunicazione è come se i direttori dei mezzi di comunicazione guidassero una formula uno, i sindaci o i dirigenti di partito, specialmente a livello locale, una piccola cilindrata. L’indipendenza dei politici dal potere della stampa passa anche dalla loro capacità di migliorare i propri strumenti per comunicare le idee che stanno alla base delle loro scelte. Credimi don, non è facile! In ogni caso non faccio una colpa a Brambilla di proporre o, come dici tu, imporre le sue idee attraverso il suo organo di comunicazione. Fa il suo mestiere usando sue risorse. Critico Brambilla quando tempo fa è arrivato a coerelare un altro operatore della comunicazione che aveva in modo “pesante” espresso giudizi giudizi critici nei suoi confronti. In quel caso non mi era piaciuto per nulla. Per quanto riguarda Marco penso sia in grado tenere testa a qualsiasi opinione avversa per portare avanti le proprie strategie. Sono comunque andato fuori tema.

  2. Francesco ha detto:

    Scommetto che è della Lega…

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