Portogallo, addio a Celeste dei garofani: mise i fiori nei fucili dei soldati della rivoluzione

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15 Novembre 2024

Portogallo, addio a Celeste dei garofani:

mise i fiori nei fucili

dei soldati della rivoluzione

di Benedetta Perilli
L’ex operaia si è spenta a 91 anni. Era stata lei a omaggiare i soldati, che fecero il colpo di Stato del 25 aprile 1974 contro la dittatura, con un gesto che ha cambiato il nome della rivolta poi passata alla storia come “rivoluzione dei garofani”
Celeste dos cravos, Celeste dei garofani, è morta oggi a Lisbona, in Portogallo. A dare la notizia è stata una delle nipoti. Celeste Caeiro, novantuno anni, era nata nella capitale portoghese e lì era diventata il simbolo della rivoluzione del 25 aprile – quella che con un colpo di Stato militare nel 1974 sovvertì la dittatura instaurata da António Salazar nel 1933 – grazie a un gesto gentile che cambiò la storia.
Fu lei, la mattina del 25 aprile del 1974, a inserire un garofano nel fucile di uno dei soldati dell’ala progressista dell’esercito portoghese che aveva partecipato all’azione, battezzando così quella rivolta – che portò alla deposizione del primo ministro Marcello Caetano – come “rivoluzione dei garofani”.
Negli anni la sua storia, e quella dei suoi fiori, era diventata popolare e in occasione del recente anniversario – i 50 anni dalla liberazione – era stata tra i protagonisti più celebrati e aveva partecipato alle commemorazioni con commozione.
Quella mattina del ‘74 Celeste aveva 41 anni e un mazzo di garofani tra le mani, li aveva portati con sé dalla caffetteria dove lavorava. Quel giorno il locale avrebbe festeggiato il primo anno di vita e aveva deciso di regalare dei fiori ai suoi clienti. Ma il colpo di Stato interruppe le attività e ogni dipendente tornò a casa con un mazzo di garofani.
Sulla strada verso il Chiado, la donna incontrò i carri armati dei “capitani d’aprile”. Uno di loro le chiese una sigaretta, Celeste non le aveva, ma offrì al militare un fiore inserendolo nella canna del suo fucile. Poi fece la stessa cosa con gli altri.
Celeste è stata un simbolo della storia portoghese, della città nella quale ha sempre vissuto – Lisbona – e del suo quartiere, Santo António, che l’ha voluta ricordare con un messaggio. “La sua memoria rifletterà sempre il valore della libertà”.
Nonostante la sua storia, Caeiro ha vissuto in difficoltà gli ultimi anni, in particolare dal 1988 in poi quando la sua abitazione andò a fuoco nell’incendio del quartiere Chiado. La stampa portoghese aveva raccontato come riuscisse a sopravvivere con una pensione minima di 370 euro. Nel maggio 2024 il Comune di Lisbona aveva deciso di assegnarle una medaglia al valore.
Tra i tanti che in queste ore stanno esprimendo cordoglio per la sua scomparsa c’è anche il premier Luís Montenegro. “In questo momento di lutto, lascio un ringraziamento a Celeste Caeiro”, scrive su X. Anche il Partito Comunista Portoghese ha voluto ricordare in un comunicato la “compagna Celeste” come “una lavoratrice con forti convinzioni”.

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