Oramai sull’orlo della disperazione! Tenta il colpo sensazionale…

Oramai sull’orlo della disperazione!

Tenta il colpo sensazionale…

A parte l’attuale papa, oramai fuori controllo, per quella mancanza di nobiltà autorevole, richiesta per un ruolo in quanto capo gerarchico di una Chiesa, istituzionale ma pur sempre nell’ordine del Divino, il mio soffrire — ed è enorme in quanto spirito libero che vorrebbe l’essenzialità di una fede sempre più mistica —, è un vescovo (dire “mio”, in quanto prete diocesano, mi è quasi impossibile, per non essere ipocrita), che vedo solo in quella ostentazione di un ego che gli ha svuotato ogni spiritualità. Una trottola può avere un’anima? Certo, quella di essere una trottola che gira a vuoto, quasi all’infinito.
Definire Mario Delpini “pastore “d’anime” sarebbe tradire quelle “anime”, ridotte ad essere “sole” a patire la calura del deserto più arido, che attendono il buon pastore evangelico, oramai solo ideale nel pensiero di Cristo.
Un superficialoide che vorrebbe fare il barbiere che liscia la pelle del bue platonico. Uno che, disperato, vorrebbe imitare i suoi più nobili predecessori (guai citarli, proprio non gli riesce!) in qualche loro lodevole iniziativa, comunque sempre da inserire in un contesto pastorale di tutt’altra pasta di quella di un “piccoletto”, tale in tutto, che fa di tutto per frantumare anche quel minimo di decenza che potrebbe ancora riscattarlo.
Non faccio esempi, perché tutto l’agire di questa “trottola” è la prova di quanto il “buon pastore” non dovrebbe fare, per evitare di cadere in una pastorale della più radicale dissennatezza.
Il Giubileo lo potrà salvare? Forse neppure con un milione di indulgenze plenarie. D’altronde, con le balle delle indulgenze non si salvano neppure i poveri di Jahve (anawim), che credono ciecamente nel Dio Unico Bene Necessario, e non nelle sue falsificazioni o manipolazioni su misura di una religione idolatrica.
Lasciamo che lo Spirito si diverta ancora, in attesa che interverrà a modo suo. Magari dopo che il successore del “piccoletto” (forse un certo Michele Di Tolve) farà ancora strage delle poche anime rimaste a comporre il “resto d’Israele”.
Povera diocesi milanese, eri così ricca e nobile di fede, e ora sei maledettamente in balìa della imbecillità di pastori che arano e arano campi già ridotti a sterilità per quell’opera diabolica che si chiama mancanza di quella umiltà che consiste nel mettersi da parte, per lasciare che altri pastori più degni escano dall’anonimato per mettersi a disposizione dello Spirito santo.
Ma non posso accettare che i 7 Vicari episcopali di Zona che dovrebbero in teoria stare vicino al Pastore di una Diocesi, anche perché forse ancora la più grossa del mondo, per consigliarlo o per dissuaderlo da qualche scelta scriteriata, e invece se ne stanno zitti zitti, come pecore da macello. Non vi ascolta? Date le dimissioni, e così dimostrerete di avere le palle!

 

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