La solitudine del papa…

La solitudine del papa…
Ricordiamo le parole di don Primo Mazzolari…

1 Commento

  1. Luigi Sirtori ha detto:

    C’è la seconda strofa del canto serale “Resta con noi” di Turoldo che inizia con
    “… Ognuno è solo davanti alla notte,
    solo di fronte alla sua solitudine …”

    C’è un altro canto serale di Turoldo vigiliare natalizio che inizia con
    “Mentre il silenzio fasciava la terra
    e la notte era a metà del suo corso,
    tu sei disceso, o Verbo di Dio,
    in solitudine e più alto silenzio …”

    Caro papa Francesco,
    la solitudine l’ho vissuta dalla prima infanzia con la mamma in sanatorio e il papà al lavoro affidato ai nonni. Me la ritrovo ora quando non sono impegnato coi nipoti. La solitudine per me è una beatitudine quando non è isolamento. Sono libero di pensare e di conoscere me stesso. Libero di conoscere che i peccati fanno parte dell’umanità, ma il grande peccato è l’egoismo nascosto dentro di me (l’amor sui). Per questo non è giusto prima di fare la comunione cantare o recitare
    “Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo …”
    Ma “Agnello di Dio, che togli il peccato del mondo (l’amor sui) …”

    Non vado a messa da anni, ma finchè sono libero di pensare ne posso fare a meno.

    Don Giorgio cita don Mazzolari che ha avuto in dono di essere ricevuto in forma privata da papa Giovanni XXIII prima di morire chiamandolo “Tromba dello Spirito santo”.

    Perchè non hai chiamato i liberi pensatori che avevano chiesto di essere ricevuti?
    Se posso darti un consiglio, chiama don Giorgio e, forse, amerai con la sua la tua solitudine.

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